Da donne per donne: questo è Calendar Girls

Sguardazzo/recensione di "Calendar Girls"

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Cosa: Calendar Girls
Chi: Elsa Bossi, Noemi Parroni, Angela Finocchiaro, Cristina Pezzoli
Dove: Lucca, Teatro del Giglio
Quando: 04/03/2016
Per quanto: 150 minuti

Un solido impianto registico, fondato su un sodalizio tutto femminile, in cui le attrici tendono la mano alle spettatrici per una serata rosa, una serata di svago, una serata di puro intrattenimento. E come tale va analizzata. Sin dai tempi dei tempi a teatro si va per socialità: vi si giocava a carte o si intrallazzava; solo dopo si è consolidata una connotazione più seria, sofisticata, “borghese”: una certa élite va a teatro per (farsi) vedere, darsi un tono, far capire quanto “ne sa”.
Ma le possibili sfumature del panorama teatrale sono molte, e noi arlecchini cerchiamo di comprenderle tutte. Calendar Girls, pur coi suoi difetti, va annoverato come un prodotto mainstream di buon livello.

Sei personaggi femminili, sei colori, sei caratterizzazioni ben evidenti: questo lo schema di base. Il rosso, simbolo di vitalità e dinamismo, spetta ad Angela Finocchiaro; l’azzurro, calma e tranquillità, allo “zerbino” Carolina Torta; il bianco, legato più alla malattia che alla purezza, è per la vedova Laura Curino; intelligenza e allegria con il giallo per Ariella Reggio; arancione, ottimismo a oltranza, per la hippie, nonché “colonna sonora” live, Matilde Facheris; verde, forza e perseveranza nonché pigmento della dea Venere, per la seducente Corinna Lo Castro. A questo colorato gruppo fanno da contrappunto Noemi Parroni, impegnata con ben quattro personaggi, ed Elsa Bossi (la ricordiamo quale “musa” per il Teatro Del Carretto), dalla sorprendente agilità coreutica: la sua tirannica direttrice, con rapidi movimenti di anca e gambe, regala il “balletto” più esilarante.
Calendar-Girls_con-Angela-Finocchiaro-Laura-Curino-e-Titino-Carrara-©-Masiar-PasqualiL’associazione benefica di cui fanno parte le, ormai, nostre amiche − stanche dei canonici calendari raffiguranti pievi e chiese − decide che per racimolare denaro da dare in beneficienza è giunto il momento di rinfrescare i toni. Decidono dunque di immortalare la loro routine − il lavoro a maglia, il preparare la colazione − con un piccolo dettaglio: l’assenza di indumenti. La risposta rosa a Full Monty piace a tal punto che le signore guadagnano, oltre al denaro, un bel po’ di notorietà, da cui i prevedibili litigi, screzi e incomprensioni.

Angela Finocchiaro in 'Calendar girls', Pezzoli 2015 (ph. Giovanni De Sandre)Un gruppo di brave attrici, ognuna col proprio bagaglio, spesso debitore di esperienze televisive; ne è un esempio Angela Finocchiaro,  accusata di essere “sé stessa” anche in questa pièce. Un errore grossolano perché, al di là del consueto portamento − spalle incurvate e passo poco aggraziato − ciò che conta è la straordinaria capacità di rispettare i tempi comici. Qualità che non difetta a tutte le attrici in scena, sicché la partitura comica tiene attiva l’attenzione dello spettatore nonostante le due ore e mezza.

Un’imponente scenografia domina il fondo della scena, una grigia parete con vetrata colorata della canonica vittoriana in cui è ambientata l’intera pièce (sollevata durante i cambi di scena, perché si vedano le colline retrostanti dove le protagoniste sono solite dedicarsi al tai chi). La caduta di stile si ha quando si vuol sempre fare più del dovuto, o del necessario, e in questo caso la nevicata di due minuti ai fini dell’azione scenica è apparsa veramente superflua.
In definitiva, la complicità femminile sta alla base della buona riuscita di questa performance, che può non piacere a un pubblico maschile, a quegli uomini, cioè, che rimarrano delusi da quel “nudo” tanto reclamizzato che resta pudico e celato.

calendar girls colori

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un indumento sarebbe... un paio di collant

Locandina dello spettacolo



Titolo: Calendar Girls

di Tim Firth
traduzione e adattamento Stefania Bertola
regia Cristina Pezzoli
con Angela Finocchiaro, Laura Curino e Ariella Reggio
e con Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Titino Carrara, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni
scene Rinaldo Rinaldi
costumi Nanà Cecchi
musiche originali Riccardo Tesi
produzione Agidi srl e Enfi Teatro


Una commedia al femminile, con un cast capitanato da due straordinarie attrici: Angela Finocchiaro, beniamina del pubblico teatrale, televisivo e  cinematografico, due volte premio David di Donatello, una comicità stralunata e dolcemente graffiante, e Laura Curino, la più grande interprete femminile del teatro civile, affabulatrice di talento. La Finocchiaro e la Curino sono ora insieme per il primo adattamento italiano del testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto a sua volta dall’omonimo film con la regia di Nigel Cole. Calendar Girls è una commedia cult, basata su un fatto realmente accaduto nell’Inghilterra degli anni ‘90: un gruppo di amiche di mezza età, molto attive nel volontariato, con l’aiuto di un fotografo amatoriale decide di realizzare un calendario di nudi artistici per una raccolta di beneficenza destinata a salvare l’ospedale dove è morto il marito di una di loro. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta, fino ad essere ospitate in un famoso talk show. L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le insolite “modelle”…

Francesca Cecconi
Da attrice a fotografa di scena per approdare alla mise en espace delle proprie critiche. Under35 precaria con una passione per la regia teatrale. Ha allestito una sua versione di Casa di bambola di Ibsen. Se fosse un’attrice: Tosca D’Aquino per somiglianza, Rossella Falk per l’eleganza, la Littizzetto per "tutto" il resto.