Una Pia nel Ventennio

Sguardazzo/recensione di "Pia de' Tolomei"

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Cosa: Pia de' Tolomei
Chi: Gaetano Donizetti, Salvatore Cammarano, Andrea Cigni, Cristopher Franklin, Francesca Tiburzi
Dove: Pisa, Teatro Verdi
Quando: 14/10/2017
Per quanto: 150 minuti

Occasione imperdibile la prima di Pia de’ Tolomei al Teatro Verdi di Pisa: apertura stagionale, ma, soprattutto, debutto del cartellone composto da Stefano Vizioli, neodirettore artistico per le attività musicali nominato a dicembre scorso. La scelta è caduta su uno dei titoli meno frequentati del (vastissimo) repertorio di Gaetano Donizetti.

Soggetto toscano, sia per l’ambientazione sia per il legame con la Commedia dantesca: “Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma” (Purgatorio, V, 133-134). Non è chiarissima l’identità di chi si rivolge al poeta, ma le interpretazioni successive la identificano come la moglie ripudiata da Nello Pannocchieschi e mandata al Castel di Pietra in Maremma a morire di malaria. Forse per infedeltà (supposta o reale), forse per convenienza (un nuovo matrimonio), forse per una reale colpa, giacché Dante la inserisce tra i morti pentitisi in fin di vita: Salvatore Cammarano, responsabile del libretto, abbraccia la teoria di una Pia vittima innocente di incomprensioni e inganni.

La regia affidata a Andrea Cigni sposta la vicenda dal Duecento al Ventennio fascista, con gerarchi e partigiani a sostituire guelfi e ghibellini, rivalità che s’intreccia alla vita di Pia, estranea alle vicende politiche, ma con fratello antifascista e marito fedele al Duce. Ben gestito lo slittamento storico, così come le relazioni tra personaggi, sapendo anche rappresentare l’isolamento che li affligge. Complice la scena austera di Dario Gessati, connotata da un parallelepipedo grigio in cui coro e cantanti sono ora compressi, ora isolati, ora protetti. L’ambientazione fascista si conferma un topos per la regia contemporanea che deve rappresentare la lotta tra chi è al potere e chi lo contrasta: qui abbiamo guelfi e ghibellini, ma più frequente è il caso di Tosca con papalisti e repubblicani. Sembra la soluzione ideale per rappresentare in modo più immediato una rivalità. L’effetto collaterale è l’appiattimento su una visione manichea, in cui buoni e cattivi sono sin troppo chiari e non c’è spazio per riconoscere che gran parte della causa della morte di Pia vada ricercata nelle incomprensioni, più che nella malvagità di marito e cognato.

Ben composto il cast, qualitativamente diviso tra i molti personaggi laterali e i quattro eccellenti protagonisti: spicca la voce della soprano Francesca Tiburzi (cognome autenticamente maremmano), agile e scura allo stesso tempo, molto adatta alla protagonista, pur portandosi dietro echi della Tosca di cui è stata acclamata protagonista a Firenze qualche settimana prima. Valdis Jansons, ottimo basso, è il marito di Pia; il cugino che insinua l’infedeltà è Ghino, portato in scena da Giulio Pelligra, abile nell’interpretazione, non solo vocale, di un personaggio atipico per il ruolo di tenore. Chiude il quartetto il contralto Marina Comparato, che riscuote un grande successo interpretando en travesti il fratello di Pia, Rodrigo. Christopher Franklin è alla testa di un’Orchestra della Toscana in ottima forma: la sua direzione riesce a dare la gravità di cui c’è bisogno, ma senza appesantire i momenti più esuberanti tipicamente donizettiani.

Pubblico numeroso ed entusiasta, coinvolto anche con un’abile gestione della promozione social: alla condivisione dell’allestimento (che ormai da qualche produzione è affidata a Imaginarium Creative Studio) si è aggiunto un viaggio in cinque puntate in cui Vizioli ci accompagna alla scoperta dei luoghi di Pia De’ Tolomei. Un bell’esempio, in un panorama in cui questi tentativi di comunicazione scadono spesso nella superficialità patinata o nel giovanilismo forzato.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un insetto sarebbe... una zanzara

Locandina dello spettacolo



Titolo: Pia de' Tolomei

tragedia lirica in due parti di Salvatore Cammarano
musica Gaetano Donizetti
Edizione critica a cura di Giorgio Pagannone
(Edizioni Casa Ricordi, Milano)

Pia, moglie di Nello Francesca Tiburzi / Sonia Ciani
Ghino degli Armieri Giulio Pelligra
Nello della Pietra Valdis Jansons / Mauro Bonfanti
Rodrigo, fratello di Pia Marina Comparato / Kamelia Kader
Piero, eremita Andrea Comelli
Ubaldo, servitore di Nello Christian Collia
Bice Silvia Regazzo
Lamberto, antico servitore dei Tolomei Claudio Mannino

direttore Christopher Franklin
regia Andrea Cigni
scene Dario Gessati
costumi Tommaso Lagattolla
luci Fiammetta Baldiserri

Orchestra della Toscana
Maestro del coro Marco Bargagna

Nuovo allestimento del Teatro di Pisa
coproduzione Teatro di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Goldoni di Livorno
in collaborazione con Spoleto Festival USA


Composta per il Teatro La Fenice di Venezia, Pia de’ Tolomei (che, per la distruzione de La Fenice a causa di un incendio, debuttò il 18 febbraio 1837 al Teatro Apollo, oggi Teatro Goldoni) si basa sul personaggio della nobildonna soave e pudica di cui scrive Dante nel canto V del Purgatorio. È storia di gelosia, morte e perdono. Pia, moglie di Nello, ghibellino, è corteggiata dal perfido Ghino, cugino del marito, ma lo respinge. Un giorno Ghino la vede abbracciare un uomo e, furente, convinto di una tresca amorosa (ma in realtà quell’uomo è il fratello di Pia, Rodrigo, di parte guelfa, che, prigioniero del cognato, lei ha aiutato ad evadere), rivela l’episodio a Nello. Imprigionata dal marito nella torre, Pia si vede offrire la libertà da Ghino in cambio del suo amore ma ancora una volta lei non cede. Colpito dalla virtù di Pia e messo al corrente della vera identità del suo presunto amante, Ghino si pente e, sul campo di battaglia, in fin di vita per una ferita, rivela la verità a Nello. Troppo tardi: questi prima di partire aveva commissionato al servo Ubaldo di avvelenare la moglie. Nello abbandona il campo di battaglia, precipitandosi al castello, dove però ormai la sposa sta morendo. Prima di spirare Pia esprime parole di perdono per tutti e ottiene la riconciliazione fra il fratello e il marito. Pia de’ Tolomei è opera dove, com’è stato annotato, il contrasto tra la protagonista e i personaggi maschili principali si svolge all’interno di una giustapposizione più ampia e simbolica: affetti soavi e teneri per lei, violenza passionale e malvagità per gli altri. L’intera opera, del resto, vive di limpide simmetrie all’interno di una solida struttura drammaturgica, che conferisce forti significati espressivi alle forme musicali convenzionali.

Andrea Balestri
Non è il Pinocchio di Comencini. Apparentemente giovane, studia teatro (non solo) musicale tra Pisa e Roma. Serie tv, pulizie e viaggi in treno occupano il resto della sua vita. Archivia i ricordi in congelatore e si lava i capelli tutti i giorni.