ARCHIVIO SPETTACOLI

    Betyna (A casa), O. Rajeh (2016)

    Titolo: Betyna

    coreografia: Koen Augustijnen, Omar Rajeh, Anani Sanouvi, Hiroaki Umeda
    interpretazione: Koen Augustijnen, May Bou Matar, Adnan Joubran, Samir Joubran, Wissam Joubran, Youssef N. M. Hbaisch, Omar Rajeh, Anani Sanouvi, Hiroaki Umeda
    composizione musicale: Le Trio Joubran
    percussioni: Youssef N. M. Hbaisch
    voce: Nohad Rajeh
    scenografia e costumi: Mia Habis
    sarto: Georges Jamo
    direzione tecnica: Ricardo Armando Clementi
    disegno luci: Victor Duran Manzano
    graphic design e animazione video: Joe Elias/Nimslabs
    concept e direzione: Omar Rajeh
    produzione: Maqamat Beit El Raqs
    coproduzione: BIPOD-Beirut International Platform of Dance, Tanzquartier Wien, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, CCN de La Rochelle / Cie Accrorap-Direction Kader Attou, Theater im Pfalzbau-Ludwigshaven, Fondazione Fabbrica Europa

    Quattro coreografi si ritrovano per mangiare insieme.
    Vengono da continenti, culture, paesi diversi: Libano, Togo, Giappone, Belgio. Hanno esperienze artistiche, idee, percorsi diversi. Quello che li unisce è il loro lavoro.
    Discutono, bevono, ridono, ballano, mangiano insieme.

    La semplicità di questo incontro è il punto di partenza per una performance dalla struttura coreografica e concettuale più complessa.
    ‘Beytna’ è un semplice invito a casa: salute, felicità, piacere, condivisione, amicizia. Ma è anche un invito a creare, a costruire una coreografia, a ritrovare forme e situazioni del passato.

    “I valori tradizionali articolano la vita quotidiana, e mangiare insieme è il primo di essi”.
    Il cibo è essenziale per il nostro organismo e rappresenta quindi un bisogno fondamentale. Ciò nonostante non è solo una questione di sopravvivenza; il cibo coinvolge i nostri sensi ed è legato ai nostri valori culturali e sociali. È un bisogno primitivo che riunisce o allontana le persone.
    Quello che mangiamo, come lo mangiamo, lo stare insieme a tavola, il condividere il cibo, sono il riflesso dei nostri valori culturali e delle nostre tradizioni, ma anche della nostra vita di oggi.

    In Beytna il ritrovarsi insieme a tavola vuole sottolineare il bagaglio culturale e sociale di ognuno e insieme aprire una riflessione su cos’è la danza oggi e su quanto le forme contemporanee siano legate a quelle tradizionali.
    Il tema del cibo è quindi centrale ma l’obiettivo principale del lavoro è quello di giocare sulle differenze artistiche e culturali tra i diversi commensali presenti, Omar Rajeh, Anani Sanouvi, Hiroaki Umeda, Koen Augustijnen, accompagnati dai musicisti palestinesi del Trio Joubran.
    Un mosaico di culture che sembra riflettere quello del Libano e di altri paesi e che mette in luce la ricchezza rappresentata dalle differenze. Perché sono proprio le differenze, e non le similitudini, che riuniscono gli artisti.

     

    SGUARDAZZI/RECENSIONI