ARCHIVIO SPETTACOLI
Il convitato di pietra, G. Tritto, Ipata-Bonajuto (2015)
Titolo: Il convitato di pietra
commedia in musica in un atto
di Giacomo Tritto
libretto di Giambattista Lorenzi
Don Giovanni Vladimir Reutov
Donna Anna Ulloa Natalizia Carone
Il Commendatore Ulloa Piotr Wolosz
Il Marchese Dorasquez Javier Landete
La Marchesa Isabella Elisabetta Farris
Lesbina Gelsomina Troiano
Pulcinella Daniele Piscopo
Bastiano Marco Innamorati
Chiarella Valentina Iannone
direttore Carlo Ipata
regia Renato Bonajuto
Orchestra Arché
produzione Teatro di Pisa
Il napoletano Giacomo Tritto (1733-1824) fu compositore teatrale di un certo successo (in quanto a favori del pubblico non era da meno rispetto ai più noti Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa, Pasquale Anfossi e Pietro Alessandro Guglielmi) e concentrò la propria attività operistica nel trentennio tra il 1780 e il 1810, privilegiando nella fase settecentesca la parte comica rispetto al dramma cui si dedicò di più negli ultimi dieci anni. Fra le sue opere comiche spicca Il convitato di pietra, rappresentata durante il carnevale del 1783 al Teatro dei Fiorentini di Napoli e poi più volte ripresa a Napoli, a Palermo e a Catania.
Del mito di Don Giovanni emerge qui prepotentemente il sostrato arcaico, in cui è centrale il tema della profanazione del regno degli estinti. Il protagonista arretra, come personaggio caratterizzato individualmente, di fronte alla debordante ambientazione popolare, che si esprime soprattutto attraverso i personaggi di bassa levatura sociale, tra cui, in primis, Pulcinella: un Leporello napoletano di grande autonomia scenica che si esprime rigorosamente in dialetto e che s’impone come parte principale dell’opera, totalizzando un’aria, un duetto e un terzetto, nonché presenza costante nelle scene più importanti, nel concertato introduttivo e in quello finale.