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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Il prezzo, Miller-Popolizio (2015)

    Titolo: Il prezzo

    di Arthur Miller
    regia Massimo Popolizio
    traduzione Masolino d’Amico
    con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton
    scene Maurizio Balò
    costumi Gianluca Sbicca
    luci Pasquale Mari
    direzione artistica Umberto Orsini

    «Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere questa commedia di Arthur Miller che è stata scritta nel 1968 e che in Italia è praticamente inedita tanto da non essere ancora inclusa nell’opera omnia dei lavori di Miller a cura dell’Editore Einaudi. Lo sarà dall’autunno nella traduzione di Masolino d’Amico in un’edizione speciale della casa editrice, che colmerà questo vuoto proprio in coincidenza con la nostra prima rappresentazione. È un’opera a mio avviso molto importante e che proprio in questi giorni viene riproposta negli Stati Uniti e in Inghilterra in occasione del decimo anniversario della morte dell’autore. Ma è importante perché riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato il loro interesse più appassionato sul tema della famiglia e del disagio economico legato a mutamenti storico-economici. In questa commedia tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, e vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più in questo lavoro, così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici, è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia. Un poliziotto di New York che deve vendere tutti i mobili accumulati da un padre che per anni si era isolato in un appartamento in cui questi oggetti erano accatastati e che a sedici anni dalla sua morte devono essere venduti perché l’edificio sta per essere abbattuto, una moglie con dei problemi di alcool e di depressione, un fratello che da anni ha fatto un suo percorso di successo perché ha saputo allontanarsi dalle conseguenze della crisi e col quale il poliziotto non ha contatti da più di dieci anni e che ricompare sulla scena proprio in occasione di questa vendita. E un quarto personaggio, un venditore di mobili usati, che dovrà stabilirne il prezzo. Tutti riuniti per l’occasione in uno spazio che diventerà il contenitore dei loro ricordi, dei dissensi, degli scontri e delle diverse concezioni di vita. Un dialogo a volte divertente come una commedia di Woody Allen e a volte tragico come un dramma di O’ Neil. Un testo per attori. Un’occasione di stare in scena con i colleghi che amo e coi quali ho condiviso molti momenti della mia vita artistica. Sarà un’esperienza felice dirigerli, perché essi parlano un linguaggio che ben conosco: quello del teatro di interpretazione». (Massimo Popolizio)

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