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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Lolita, S. Battaglia (2015)

    Titolo: Lolita

    regia e interpretazione Silvia Battaglio | consulenza artistica Julia Varley | suggestioni letterarie Vladimir Nabokov, Charles Perrault, Pia Pera | suggestioni musicali Torgue & Houppin, Alva Noto, Bizet| disegno luci Massimiliano Bressan | produzione Cie.Zerogrammi | in collaborazione con Compagnia Silvia Battaglio | sostegno alla realizzazione del progetto Odin Teatret Nordisk Teaterlaboratorium, Tangram Teatro, Crut (Centro Regionale Universitario per il Teatro)| si ringrazia Pierangelo Pompa | con il contributo di Regione Piemonte, MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali

    LOLITA, nato dalla collaborazione con l’Odin Teatret Nordisk Teaterlaboratorium (Dk), è il risultato di una serie di residenze creative realizzate proprio presso l’Odin Teatret nei mesi di Settembre 2012 e Gennaio 2013. Lo spettacolo rientra in una personale indagine sul tema dell’età, dove il punto di partenza risiede nell’appartenenza o meno a noi stessi, al nostro tempo, a un’età che ci rappresenta e ci attraversa ma che talvolta non corrisponde al nostro tempo interiore, in questo sfasamento tra età ed esistenza si annida un luogo che chiamerei: Lolita. Un piccolo angolo d’infanzia immerso in un giardino di mele rosse, e una Lolita ormai adulta che attraversa il tempo nel tentativo di ritrovare l’infanzia di cui troppo presto è stata privata. Lolita attende la sua “prima volta” riponendo in essa il suo desiderio di adultità e libertà, si muove curiosa tra il prima e il dopo, tra una mela e l’altra, sperimenta e “interroga” gli adulti nel tentativo di intercettare le traiettorie del possibile, del consentito, attraversa la delusione e lo stupore, la purezza e il peccato, nel suo viaggio intimo tra adolescenza e maturità. Lolita intreccia i fili della memoria, poi trema, ride e sospira quando nel bosco della sua infanzia incontra il signor Humbert, l’uomo nero delle favole, mezzo uomo e mezzo lupo che per timore di invecchiare sottrae il tempo a una bambina innocente come cappuccetto rosso ma crudele come un dèmone. Lolita cerca le tracce della bambina che era e che Humbert le ha portato via, scavalca il tempo, lo perde, e infine cerca di trattenerlo, tra smarrimento e gioco, come un equilibrista sfida un mondo luminoso ma pieno di insidie, nel tentativo di collocare se stessa fino ai confini incerti di una realtà in continua trasformazione e destinata a mutare continuamente i suoi valori etici, a mettere in discussione certezze apparentemente innegabili come il diritto alla propria infanzia. Lolita è una donna-bambina, crudele, dolce ed enigmatica che provoca gli adulti, cercando in loro riferimenti e risposte ma, allo stesso tempo come ogni adolescente, rivendicando fortemente il diritto a una libertà di cui non conosce ancora i limiti, Lolita è sola perché nessun adulto la ama per quello che è e allora finge di essere un’altra nel gioco perverso del teatro della vita. Ora con ingenuità ora con astuzia, Lolita proietta il suo corpo in quella dimensione ambigua e metamorfica in cui amore e crudeltà convivono nello stesso istante penetrando nei sentimenti più profondi dell’essere e nelle sue incongruenze, attraversandoli con passione, amarezza, fino all’ironia.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI