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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    We Love Arabs, H. Kogan (2014)

    Titolo: We Love Arabs
    Regia: Hillel Kogan

    Compagnia Hillel Kogan (Israele)
    testo e coreografia Hillel Kogan
    danzatori Adi Boutrous e Hillel Kogan
    musica Kazem Alsaher e W.A.Mozart
    consulenti artistici Inbal Yaacobi e Rotem Tashach
    distribuzione DdD – Paris

    Coadiuvato dal danzatore arabo Adi Boutrous, Hillel Kogan mette in scena una performance dove la danza dialoga continuamente con frammenti di testo (in inglese con sopratitoli) che conducono lo spettatore, con grazia e umorismo, nel cuore della danza stessa. We love arabs è una docu-menzogna sulla creazione di uno spettacolo “impossibile”: un gioiello di autoderisione che demolisce uno a uno tutti gli stereotipi relativi al rapporto e alla difficile convivenza fra cittadini israeliani ebrei e cittadini israeliani arabi
    Per portare un messaggio di fratellanza e di pace, un coreografo ebreo israeliano (lo stesso Hillel Kogan) vuole costruire un lavoro sulla coesistenza fra israeliani arabi e israeliani ebrei: lo vuole fare perché dice “ci sono parti dello spazio che non mi appartengono, che mi rifiutano, nelle quali il mio corpo non si sente a proprio agio, e ho capito che questo spazio che mi resiste è lo spazio occupato da un arabo”. Questo sostiene il personaggio-coreografo rivolgendosi al pubblico. Ed ecco apparire il ballerino arabo Adi Boutrous che, fra il rassegnato e il divertito, cerca di seguire i ragionamenti di Hillel. Perché lui è sì arabo, ma la sua carnagione è chiara, i suoi occhi sono azzurri, è cristiano e non musulmano, non abita in uno sperduto villaggio ma a Tel Aviv e inoltre la sua fidanzata è ebrea. Poco a poco il muro dei pregiudizi crolla, i due danzatori si lasciano andare a una struggente danza liberatoria al termine della quale scendono dal palco, nel territorio della vita quotidiana, uno con alcuni pezzi di pita, l’altro con una ciotola di hummus. Un gesto di condivisione fra un ebreo israeliano e un arabo israeliano: forse è ancora un sogno, si spera non troppo lontano.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI