ARCHIVIO SPETTACOLI
I conigli non hanno le ali, P. Civati (2014)
Titolo: I conigli non hanno le aliRegia: Paolo Civati
drammaturgia Paolo Civati
con Francesca Ciocchetti e Tommaso Cardarelli
musiche Valerio Camporini Faggioni
produzione Collettivo Attori Riuniti e Teatro del Carretto
Tournée:
Teatro San Girolamo
8, 9, 10, 11 ottobre 2014, ore 21.00
Un bambino getta il suo coniglietto dalla finestra dopo avergli infilato un paio di mutande da Superman, ma un coniglio, si sa, non ha le ali e non può volare. Un gesto di ribellione ma anche una disperata richiesta di libertà che scatena nei genitori un’improvvisa, inarrestabile violenza. Inizia così, durante la corsa in ospedale, la dolorosa riflessione su se stessi di Richard e Marianne, una giovane coppia americana addormentata nella società in cui vive, ripiegata su una quotidianità inzuppata di piccole violenze verbali e fisiche, di frustrazioni e ossessioni per il loro futuro e quello dei loro figli: Lucas e Sarah.
Il testo di Paolo Civati, scritto appositamente per Francesca Ciocchetti e Tommaso Cardarelli, indaga senza filtri la solitudine e la violenza che si nasconde nell’amara accettazione di essere uguali a tutti gli altri, di essere normali. Un dramma, ispirato alle pellicole di Cassavetes e Allen e ai romanzi di Franzen e Yates, che piano piano diventa un processo, senza sentenze, a due comunissimi, normalissimi mostri. I conigli non hanno le ali è la ricostruzione di come sia possibile perdere il controllo senza accorgersene; di come la violenza possa nascere dentro di noi in maniera silente, imprevedibile, e scattare fuori, così, apparentemente all’improvviso.
Tema centrale dello spettacolo è il perché intrinseco dell’essere coppia, dove finiscono le individualità che l’hanno originariamente composta, cosa c’è di strano e inquietante in due persone che si forzano nello stare assieme perché ormai è così… i ricordi del passato, l’amore ormai scomparso, i figli, la vita che si sognava, la vita che si vive: in un crescendo straziante la storia di Richard e Marianne è, nella sua brutale banalità, il paradigma di una società senza ascolto e senza consapevolezza.
Lo spettacolo è il primo esito della collaborazione fra Civati e la coppia Ciocchetti-Caldarelli, il primo passo di un percorso che promette grandi sorprese.