ARCHIVIO SPETTACOLI
Cannibali, Kronoteatro (2015)
Titolo: Cannibali
di Fiammetta Carena
regia Maurizio Sguotti
con Tommaso Bianco, Alex Nesti, Maurizio Sguotti
costumi Francesca Marsella
luci Amerigo Anfossi
video animazione Fabio Ramiro Rossin
musiche MaNu Dj
produzione Kronoteatro
Lo spettacolo tratta l’esercizio del potere. Come tutti gli accadimenti della vita, anche questo è illusorio, ci induce a crederci vivi, perché assorbe il nostro tempo, le nostre energie e i nostri pensieri. Quello che in sintesi estrema chiameremmo vita. L’uomo crede di essere vivo e si sente tale solo nel confronto con le cose di tutti i giorni, e tra le attività che maggiormente alimentano in noi un’illusione di esistenza c’è di certo l’esercizio del potere; questo è forse l’accadimento che più ci spinge nell’illusione, poiché prevede il dominio dell’uomo sull’uomo. In scena vediamo due differenti abitudini di praticare il potere. Per l’uomo adulto questo è tangibile perché politico, sociale ed economico: lo sforzo è quindi il tentativo di accrescere il proprio dominio o perlomeno mantenere uno status quo. Il giovane possiede un potenziale; la sua giovinezza è il suo potere. Per lui il futuro è tutto in divenire, tutte le possibilità gli sono concesse e la sua vita è nelle sue mani. Ciascun individuo lotta per accrescere l’unico dato sensibile che gli conferma d’essere in vita: il potere sull’altro. Ne nasce uno scontro volto all’accumulo di comando, ed è la vita a diventare terreno di conquista, far west dove espandere i confini del proprio dominio. Il messaggio è semplice e percorre aspetti solo apparentemente distanti. Non si deve morire. Non morire è non mostrare i segni del tempo sul corpo. Non morire è non accettare l’inevitabile decorso biologico. Non morire ci è impossibile. Soprattutto se si pensa che si inizia a farlo in giorno in cui si viene concepiti. La resa è ancora una volta l’unica possibilità.