ARCHIVIO SPETTACOLI
Zero, Versiliadanza (2016)
Titolo: Zero | J’accuse
ideazione, coreografia, spazio Paola Bianchi
elaborazione suono Paola Bianchi, Fabio Barovero
consulenza artistica Silvia Parlagreco
esecuzione Paola Bianchi e Giuseppe Tordi
disegno luci Paolo Pollo Rodighiero
si ringrazia Ivan Fantini, Valerio Valoriani, Roberta Failla, Movimento Centrale
produzione FC@PIN.D’OC
in collaborazione con Cricoteka – Centro di documentazione dell’arte di T.Kantor – Cracovia, Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, Teatro Verdi – Milano; Versiliadanza/Teatro Cantiere Florida/FLOW – residenze creative, Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza, AGAR
con il contributo di MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Sicilia
Movimenti rotti in corpi disorientati, persi nello spazio scenico alla ricerca di un luogo a loro consono mai raggiunto. Una inquietudine costante e persistente. È come se i corpi del teatro di Kantor non trovassero mai il posto giusto, non si sentissero mai a casa. ZERO è costruito su una partitura sonora frutto del montaggio delle pause, dei respiri tra una parola e l’altra di Kantor – parole pesate, studiate, mai a caso – momenti di un niente carico di senso tratti dalle registrazioni provenienti dall’archivio sonoro della Cricoteka di Cracovia. Quei silenzi ricchi di peso diventano traccia drammaturgica, un non detto che non saprei come dire se non con il corpo. Un percorso tra quei silenzi e quei corpi, in una terra di mezzo che sconfina nel corpo in azione. Un corpo fuori contesto, lontano da una storia, che rifugge un senso logico per rimettersi alla legge che nasce dal nostro stare uno di fronte all’altro. Corpo dell’azione e corpo della visione che vivono uno stesso indiscutibile destino: la fine. Un omaggio ai corpi che hanno attraversato il teatro di Tadeusz Kantor.