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È proprio “unica” la stagione a La Città del Teatro di Cascina

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Si respira un’aria da primo giorno di scuola, quasi di festa, nella sala del nuovo ristorante/bar della Città del Teatro, da anni tra i principali cuori pulsanti della scena nella provincia pisana. E, nonostante l’inclemenza ai limiti dell’accanimento di Giove Pluvio, le presenze in sala per salutare la nuova stagione (anzi le nuove stagioni) fanno presagire la reiterazione dei buoni risultati di pubblico degli ultimi anni. Non che Cascina abbia crediti con la buona sorte: è degli ultimi giorni la notizia di un furto d’attrezzatura subìto, sul quale Donatella Diamanti, direttrice artistica e drammaturga in forza, ha modo di scherzare: “Sto parlando con uno degli ultimi microfoni rimasti”. Fuori, a sfidar la pioggia residua, i lavoratori in agitazione, ché i problemi sindacali di qualche mese fa sono tutt’altro che risolti, ma Alessio Antonelli, sindaco cittadino, parrebbe non curarsene, secondo la regola non redatta per cui se di una cosa non se ne parla, allora non esiste. Funzionasse così anche con le patologie, saremmo a posto.

pubblico, Cascina ottobre 2015 09A dire il vero, ci saremmo attesi qualcosa di più pesante, ma il tutto s’è svolto in modo scorrevole: Diamanti ha espresso grande soddisfazione per il lavoro profuso, sottolineando come, quest’anno, la stagione cascinese sia davvero unica, in termini di compattezza (si parte da ottobre, con l’Avant programme, e non, come di consueto, da gennaio) nonché di offerta spettacolare: dal 22, giovedì prossimo, prima nazionale di Come ne venimmo fuori, protagonista Sabina Guzzanti per la regia di Giorgio Gallione, al 6 dicembre (Dolce vita. Archeologia della passione, Compagnia Virgilio Sieni), undici appuntamenti, con l’aggiunta eccezionale del 31 dicembre in compagnia di Anna MeacciKatia Beni, impegnate in Scoop – Ultimo dell’anno a teatro, adattamento occasionale della loro ultima fatica comica.
Sabina Guzzanti e Giorgio Gallione, Cascina ottobre 2015 01La direttrice parla con un certo orgoglio dei progetti promossi e supportati dalla Fondazione Sipario Toscana, chiamando uno a uno i vari artisti presenti (citiamo, tra gli altri, Stefano GazzarriniMarina Romondia, la compagnia Borgobonò) e, ringraziando Roberto Bacci il saluto stile toccata e fuga pochi istanti prima dell’inizio dell’incontro, lascia intendere la prossima istituzione d’un asse con la Pontedera Teatro (ora Teatro Nazionale; si ripropongono, peraltro, Alla luce, regia dello stesso Bacci, La prossima stagione di e con Michele Santeramo2+2=5 L’uomo dal sottosuolo con Cacà Carvalho, entrambi variamente recensiti: rispettivamente quiqui, qui e qui),

Sabina Guzzanti, Cascina ottobre 2015 04Due i momenti culminanti: per importanza, l’atteso saluto di Guzzanti e Gallione, attualmente in residenza per le prove dello spettacolo al debutto giovedì prossimo, che hanno brevemente illustrato il contorno del progetto; niente di particolarmente innovativo (conta poco: è il come a dover essere interessante in uno spettacolo), con una visione dal futuro di quel che alla storia dovrebbe passare come secolo di mmerda per l’Italia (1945-2045 ci pare), ottima “scusa” per satirizzare il presente.
Katia Beni, Anna Meacci e Donatella Diamanti, Cascina ottobre 2015 o6A livello d’impatto, niente al confronto con il duo Meacci-Beni: le due attrici, squinternate e autoironiche, hanno presentato i progetti cui stanno lavorando (tra cui un corso per comici e uno spettacolo ambientato nell’ambito dei supermercati contemporanei), riuscendo a mescolare citazioni di Marc Augé e gaffe francamente irresistibili, specie quando Beni ha ringraziato Fondazione Toscana Spettacolo per il supporto economico, facendo confusione con la “nemica” Sipario; un po’ come sfoderare la sciarpa nerazzurra alla presentazione del Milan…

D. Timpano E. Frosini, Zombitudine, Ph Roberto CastelloVeniamo, dunque, al cartellone unico principale, di prossimo inserimento in calendazzo: citiamo il nuovo spettacolo (?!) di Marco Travaglio (22 gennaio, regia di Valerio Binasco: ne riparleremo), gli attesissimi Elvira Frosini Daniele Timpano con Zombitudine (a sinistra; già visto, arazzato e recensito al suo passaggio porcarese) il 6 febbraio, Lunetta Savino e Carlotta Natoli in Tante facce nella memoria (20 febbraio, regia Francesca Comencini), Shakespeare in 90′ con Alessandro Benvenuti Nino Formicola (27 febbraio), Fabio Canino (urgh…) con Moliere in bicicletta (4 marzo, prima nazionale), Isabella Ragonese e Cristina Donà (19 marzo) saranno le protagoniste di Italia Numbers (testo di Stefano Massini), una “vibrante partitura teatrale per testo e musica contro la violenza sulle donne”.
Spazio anche a una conferenza spettacolo su The Beatles, con i giornalisti musicali Ernesto Assante e Gino Castaldo impegnati in I 7 anni che cambiarono il mondo (11 marzo); infine, ritorno in Toscana per Le sorelle Macaluso di Emma Dante (13 aprile, da noi recensite due volte: qui e qui) e l’esclusiva regionale dell’ultimo spettacolo di Marco PaoliniHamlet in Jerusalem, in scena con dieci giovai attori del Teatro Nazionale di Palestina e la regia di Gabriele Vacis.

Katia Beni, Anna Meacci e Donatella Diamanti, Cascina ottobre 2015 o6Nell’insieme, quella di Cascina è una stagione che ci pare tenda, meno delle precedenti, a una mescolanza tra one man show e scena contemporanea che reputavamo una risorsa per uno spazio idealmente terzo vertice di un triangolo virtuoso con Buti e Pontedera. Di certo non mancano titoli interessanti (vedremo sicuramente Orto degli Ananassi il 24 ottobreZaches Teatro il 25 novembre anche per una presenza arlecchina in scena, Travaglio causa perversione e curiosità circa la firma di Binasco, poi certamente Benvenuti e Paolini), ma l’impressione del cambio di passo non è così evidente. In ogni caso, facciamo i migliori auguri a La Città del Teatro, ai suoi lavoratori in agitazione, rimandando anche voi agli spettacoli.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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