E anche il Capodanno, botti (banditi) compresi, è trascorso, con le feste natalizie avviate alla consueta epifanica conclusione. Si torna al lavoro (più o meno: il lavoro implicherebbe una retribuzione certa) e alla cosiddetta normalità. Anche in teatro, pian piano, il calo semivacanziero viene riassorbito con la riapertura degli spazi scenici, specie quelli che neppure hanno voluto festeggiare San Silvestro.
Lunedì e martedì − Lirica a Lucca
Il Giglio approfitta del “ponte” tra domenica e mercoledì 6 gennaio, per proporre due repliche serali (lunedì e martedì) del verdiano Simon Boccanegra, diretto sul podio da Ivo Lipanović, con la regia di Lorenzo Maria Mucci. L’abbacinante melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi e Francesco Maria Piave (con alcuni significativi interventi di Arrigo Boito) vedrà in scena un cast di tutto rispetto per un allestimento di cui abbiamo già dato conto e con un certo favore. Un’ottima occasione, nella città di Puccini, di cimentarsi con una delle opere più ricche e interessanti del repertorio del Cigno di Busseto. Probabilmente, ci saremo.
A tutta prosa tra Livorno, Pisa, Massa, Lucca e oltre
Un aspetto accomuna la recente programmazione dei teatri cittadini che frequentiamo d’abitudine, ossia un certo orientamento per la prosa, magari con qualche nome spendibile ripreso da cinema e tv. Ci sembra, grossomodo, il caso del “femminile” Due partite (di Cristina Comencini, regia Paola Rota, con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua) in scena al livornese Quattro Mori nelle sere di giovedì 7 e venerdì 8, ma anche di Un’ora di tranquillità, testo di Florian Zeller, con Massimo Ghini (in veste pure di regista, foto a destra), Galatea Ranzi, Gea Lionello, Massimo Ciavarro (proprio lui! Amanti degli anni Ottanta: armatevi e partite), Claudio Bigagli, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli: lo attendono gli spettatori del Verdi, a Pisa, sabato e domenica. Discorso che vale pure per Massa: al Teatro Guglielmi (di cui presto parleremo in dettaglio) sabato e domenica, sarà di scena Provando… Dobbiamo parlare, allestimento che ha però la peculiarità d’essere un testo originale, scritto a sei mani da Carla Cavalluzzi, Diego De Silva e Sergio Rubini; quest’ultimo ne firma la regia, oltre a figurare tra gli interpreti affiancato da Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese.
Quanto detto, infine, vale anche per La scuola, drammaturgia di Domenico Starnone, per la regia di Daniele Lucchetti e la partecipazione scenica di Silvio Orlando assieme a Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Marina Massironi, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli e Maria Laura Rondanini: lo spettacolo sarà a Lucca (Teatro del Giglio) venerdì e sabato (addirittura in doppia replica: 16.30 e 21!), al Persio Flacco di Volterra domenica sera, per continuare una nutrita tournée toscana nei primi giorni della settimana seguente. Lo vedremo senz’altro.
Altri palcoscenici − Valdottavo, Bientina, Firenze, Pistoia e Prato
Diamo quindi conto dei piccoli grandi palcoscenici, attivissimi e sparsi nel territorio regionale: partiamo con il Teatro Colombo di Valdottavo, che sabato sera presenta una vera chicca: si tratta di Avventuroso viaggio a Olimpia, spettacolo a traccia sportiva in anteprima nazionale. In scena, un certo Andrea Zorzi, autentico “mito” della pallavolo italiana (due volte campione del mondo, tra i principali esponenti della “generazione di fenomeni” guidata da Julio Velasco negli anni Novanta; ora è diventato un mai banale commentatore sportivo): l’ex “opposto” di Maxicono Parma e Mediolanum sarà affiancato da Beatrice Visibelli e i danzatori dell’Accademia Kataklò, con le coreografie di Giulia Staccioli. Lo spettacolo è scritto e diretto da Nicola Zavagli, e rientra in un articolato progetto relativo all’anno olimpico attualmente in corso. Vorremmo assolutamente vederlo, ma chi scrive sarà altrove: confidiamo in qualche arlecchino in libera uscita.
La stessa sera, al Teatro delle Sfide di Bientina, un piccolo cult, anch’esso a tema sportivo, di e con Alessandro Benvenuti: L’Atletico Ghiacciaia, “monologo dialogato” (in scena c’è anche Francesco Gabbrielli) originariamente scritto per Novello Novelli, e da anni entrato nel nutritissimo repertorio dell’attautore di Pontassieve. Anche questo è altamente consigliabile e consigliato.
Domenica sera, invece, prosegue la piccola, tenace stagione delle Scuderie Granducali di Seravezza: nello spazio legato a Elisabetta Salvatori, arriva un’altra importante attrice delle nostre scene, vale a dire Ottavia Piccolo, ancora alle prese con un testo firmato dal fiorentino Stefano Massini (la foto è infatti relativa a Donna non rieducabile, di recente sguardazzato con una certa originalità), per uno spettacolo prodotto da Arca Azzurra Teatro. Si tratta di Enigma (niente significa mai una cosa sola), presentato come “studio in forma semiscenica” e con la partecipazione di Silvano Piccardi. Ne sappiamo pochissimo e, proprio per questo, vorremmo vedere, in prima o interposta persona.
Interessante pure la proposta del fiorentino Teatro Cantiere Florida, sempre per la serata di sabato: Strategie fatali, testo scritto e diretto da Paolo Mazzarelli e Lino Musella, presenti in scena assieme a un gran bel cast composto da Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali e Giulia Salvarani. Lo spettacolo è ispirato al volume Les stratégies fatales di Jean Baudrillard, e mette in scena un articolato intreccio di linee narrative. Chi è nei paraggi, non se lo faccia sfuggire.
Chiudiamo con Pistoia e Prato; in entrambi i casi, il rientro è “morbido”. Al Manzoni, da venerdì a domenica, sopraggiungerà Sarto per signora, da Georges Feydeau, con Emilio Solfrizzi e, soprattutto, la regia di Valerio Binasco: abbiamo visto lo spettacolo nel suo passaggio lucchese della passata stagione e… non ne ricordiamo quasi niente, benché persone di cui ci fidiamo ne abbiano scritto bene.
Negli stessi giorni, lungo il Bisenzio, al Magnolfi sarà in scena Il contrabbasso, di Patrick Süskind, diretto e interpretato da Luca Giberti, affiancato da Andrea Nicolini: si tratta di un “monologo struggente, arguto, esilarante di un musicista curioso e istrionico”. Non riusciremo ad andare di persona, ma confidiamo in qualche arlecchino d’area pratese.
E, per restare nei paraggi e chiudere questo primo appuntamento di consigliazzi scenici, salutiamo, per quel che vale il nostro pensiero, Franco Casaglieri, artista in scena e ancor più nella vita, autentico “maledetto toscano”, compagno di strada del primo Benigni e tra gli amici più stretti di Carlo Monni, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci, Bobo Rondelli e molti altri che avevano trovato in lui un (divertentissimo) punto di riferimento: ci ha lasciati il 31 dicembre, dopo una breve malattia, e, semplicemente, ci sentiamo più poveri. Ciao Frank.