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W (prova di resistenza)
23/03/2016 21:00 - 23:00
Forte dei Marmi. Auditorium Scuola Media Ugo Guidi
di e con Beatrice Baruffini
tecnico Riccardo Reina
disegno luci Emiliano Curà
montaggio audio | suono Dario Andreoli
voce fuori campo Marco Muss
“I laterizi (o mattoni) di qualsiasi tipo e forma, debbono nella massa essere scevri da sassolini e da altre impurità; avere facce lisce e spigoli regolari; presentare alla frattura (non vetrosa) grana fine ed uniforme; dare al colpo di martello suono chiaro; assorbire acqua per immersione; asciugarsi all’aria con sufficiente rapidità; non sfaldarsi e non sfiorire sotto l’influenza degli agenti atmosferici e di soluzioni saline; non screpolarsi al fuoco ed inoltre avere resistenza adeguata agli sforzi ai quali dovranno essere assoggettati in relazione all’uso.” (art. 3 R.D. 16 novembre 1939 n° 2233)
La prova di resistenza è una prova caratteristica del mattone forato. Viene fatta applicando un carico di peso sempre maggiore su tutti e tre i lati del mattone, fino a raggiungere il carico di rottura e stabilire così il grado di resistenza del mattone forato.
“W” è il grido di vittoria di chi supera quella prova senza morire.
Parma 1922: prova di resistenza. Nei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio gli abitanti resistettero, innalzando le barricate, all’aggressione dei fascisti guidati da Italo Balbo.
Furono cinque giorni di scontri in cui quasi tutta la città si schierò unita contro un comune nemico. Donne, uomini, bambini, ragazzi, ognuno come poteva, parteciparono a una lotta collettiva che portò Parma a essere l’unica città in grado di respingere il fascismo, prima della marcia su Roma.
Questa è una storia di povertà e di vendetta. Di buoni e cattivi. Di rossi e neri. È un racconto dove le passioni nascono in strada, fuori dalla finestra, perché in casa si sta stretti. E in strada, in fila per il bagno, davanti all’unica fontana che pompa acqua, sugli scalini a giocare a carte, sulla porta delle osterie, si vive.
Si fa l’appello dei figli per vedere quanti sono.
Si fischietta Verdi, ci si prende a pugni, ci si allena alla lotta. Si sceglie la guerra.
Si alzano marciapiedi. Muri. Barricate.
È una storia di ribellione e di resistenza.
Di mattoni forati e di donne e uomini tutti d’un pezzo.