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La settimana a teatro: 29 febbraio-6 marzo

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Scriviamo in febbraio, nel giorno a cadenza quadriennale (ci domandiamo perché non sia festivo: non concordate?), con la mente subito proiettata a marzo, che rappresenta, al netto delle occorrenze pasquali particolarmente “basse”, uno dei mesi teatrali per eccellenza: tutte le stagioni, quelle degli spazi istituzionali così come quelle più brevi, sono in corso e per gli spettatori di buona volontà c’è il proverbiale imbarazzo della scelta. Mai come in quest’occasione, tocca operare una crestomazia dell’opulenta offerta scenica che d’abitudine monitoriamo, rimandandovi assolutamente al prezioso Calendazzo (se sapeste quanta cura ci costa… ci paghereste) per una completa informazione panoramica.

Da mercoledì a domenica − Di tutto, di più tra Livorno, Lucca e Massa Carrara

Serra Yilmaz, La bastarda di Istanbul (cs) 01Dopo l’esordio in casa, nella bella cornice del Teatro di Rifredi, ha inizio la tournée dell’ultimo spettacolo con Serra Yilmaz, attrice turca da anni ormai di casa in quel di Firenze: La bastarda di Istanbul, dall’omonimo romanzo della scrittrice Elif Shafak, con l’adattamento e la regia di Angelo Savelli, racconta la storia di Asya, una ragazza “figlia di padre ignoto”, le cui reali origini, taciutele dalla famiglia a larga maggioranza muliebre, affondano nella storia turca e, soprattutto, nelle sue rimozioni collettive. Spettacolo di “compagnia” (Pupi e Fresedde, ovviamente), cast assai nutrito, lo vedremo la settimana successiva a Carrara. Intanto, lo potete vedere al Goldoni (Livorno), martedì e mercoledì.
Fa ritorno in scena, al Teatro Eduardo De Filippo di Cecina, uno spettacolo di cui abbiamo parlato, qualche tempo fa: Porcile, testo pasoliniano nella rilettura di Valerio Binasco, prodotto dal Teatro Metastasio (assieme al Festival dei 2 Mondi di Spoleto e allo Stabile del Friuli Venezia Giulia), al debutto nei giorni in cui ricorreva il quarantennale dalla morte del poeta e regista bolognese di origine friulana; martedì sera.
quattro buffe storie - g mauriAltra bella occasione per confrontarsi con uno, anzi due navigati protagonisti delle nostre scene, a Portoferraio, la sera di mercoledì: arrivano, infatti, Glauco MauriRoberto Sturno con Quattro buffe storie, allestimento “a quadri” in cui la regia (a cura dello stesso Mauri) si cura di cucire assieme alcuni atti unici presi da Pirandello e Čechov: scopo dichiarato “dire cose utili, divertendo”, secondo il motto oraziano, attraverso il contatto tra due autori non distanti cronologicamente, eppure raramente appaiati. Idea interessante: potremmo dargli una chance, non all’Elba (magari potessimo!), ma la sera di giovedì, ad Altopascio.
Eneide-di-Krypton-un-nuovo-canto_ph.Guido-MencariSi completa giovedì sera, la breve, ma intensa, settimana labronica (quanto ai nostri consigli) con la “mitica”, in tutti le accezioni possibili, Eneide di Krypton: per l’origine letteraria, ma anche per essere stato il primo spettacolo di un gruppo divenuto ormai storico e l’esordio discografico dei Litfiba, seppur in chiave soltanto strumentale. Dello spettacolo scritto e diretto da Giancarlo Cauteruccio abbiamo già detto al suo passaggio pisano, ed è difficile che un arlecchino si spinga sin dalle parti di Piombino, ma consigliamo comunque la visione dello spettacolo.
Milite_Ignoto_Perrotta-672x372Da segnalare anche la bella occasione in quel di Bagnone, in piena Lunigiana, allorché, al Teatro Quartieri, nella serata di mercoledì, arriva Mario Perrotta con il suo Milite ignoto – quindicidiciotto, lavoro tratto dal libro Avanti sempre di Nicola Maranesi. Siamo in pieno centenario dalla Grande Guerra ed è ovvio che in teatro approdino tematiche legate al conflitto che tanto ha contribuito, nel bene e nel male, a fare gli Italiani. Il pluripremiato artista leccese concentra le propria attenzione su una delle ultime guerre in cui il milite aveva, in sé, un valore, prima di venir derubricato a ignoto. Lavoro che consigliamo, a scatola chiusa, e che speriamo di vedere al più presto.
Dall'inferno all'infinito, Guerritore (ph. Gianni Coccia)Nella stessa serata, al Teatro dell’Olivo di Camaiore, arriva Monica Guerritore con il suo nuovo Dall’Inferno all’Infinito: non ne sappiamo granché e la curiosità, per così dire, non ci attanaglia. Ricordiamo, tra il divertito e lo sconvogliato l’operazione che l’attrice dedicò, qualche anno fa, a Oriana Fallaci, dato che ne scrivemmo, suscitando la stizza della teatrante medesima. Cercando qua e là, ricaviamo l’idea di un reading-recital poetico (Dante, Pasolini, Morante, Valduga, Leopardi, Hugo, Flaubert, Pavese: l’editing delle note di regia lascia a desiderare, e non ci sorprende). Potrebbe però essere un’occasione interessante, non foss’altro perché, una volta tanto, la declamazione è affidata a una fine dicitrice. Ve l’abbiamo detto.
Calendar_Girls_©_Giovanni_De_Sandre_1640_SitoGrande attesa, infine, a Lucca, giacché un Teatro del Giglio preventivamente gremito attende trepidante l’arrivo di Calendar Girls, testo del britannico Tim Firth, regia di Cristina Pezzoli, con un cast di richiamo che vede, tra gli altri, Angela Finocchiaro, Laura Curino e Ariella Reggio, ma anche due interpreti “di casa” da queste parti come Elsa Bossi (musa storica del Teatro Del Carretto) e l’indigeno Marco Brinzi. Il plebiscito è assicurato, giacché, alle tradizionali tre repliche consuete, è stata aggiunta pure una pomeridiana il sabato. Dello spettacolo si è già detto al passaggio pisano, ma non escludiamo di tornarci sopra, confidando nella (non) suscettibilità dei nostri variegati lettori. Qualche giorno prima, mercoledì sera ospiterà il comico Angelo Pintus con il suo one man show dal titolo Ormai sono una MILF.

Super fine di settimana in provincia di Pisa

stasera-vena-de-summa3Assolutamente regale il parterre di artisti che, nel giro di tre giorni, si troveranno a lavorare nel giro di pochi chilometri, in provincia di Pisa. Partiamo con Corazzano-San Miniato, dove un teatrante di razza quale Oscar De Summa porterà il suo Stasera sono in vena, venerdì sera. Si tratta di uno spettacolo “ironico e amaro al tempo stesso“, in cui trova spazio l’autobiografia, con i racconti dell’adolescenza spesa in Puglia negli anni Ottanta, l’epoca in cui lungo il Tavoliere si faceva largo la Sacra Corona Unita. Più del cosa, ci interessa il come, specialmente conoscendo l’originalità dell’artista. Spettacolo che consigliamo e che cercheremo di far vedere a qualche arlecchino.
Kriminal Tango, Fanny&Alexander (lastampa.it)Quasi un peccato, per così dire, che la stessa sera al Francesco di Bartolo di Buti trovi spazio il Kriminal tango di Fanny & Alexander: il lavoro diretto da Luigi De Angelis, scritto da Chiara Lagani, che ne è l’ideatrice assieme all’interprete Marco Cavalcoli, vede la partecipazione dell’Orchestrina di Bluemotion. Il titolo si riferisce a una canzone dell’indimenticabile Fred Buscaglione e, infatti, lo spettacolo consiste in un recital “spregiudicato e pirotecnico” del Mediattore alle prese con le canzonette amate. “I testi del suo concerto da avanspettacolo, riscritti sul filo teso dell’utopia liberale che lo anima, diventano una sorta di mostruoso manifesto, emblematico delle forti contraddizioni dei nostri tempi, e danno vita al più straniato dei concerti: discorso in musica sugli archetipi di ricchezza e povertà, sospeso tra mito, storia e sogno“. Ci incuriosisce.
GLI OMINI LA FAMIGLIA CAMPIONE 2Sempre venerdì, al Teatro dei Coraggiosi di Pomarance, arriva La famiglia campione, bel lavoro realizzato da Gli Omini. Un ritratto sociale non privo di paradossi da parte di un gruppo che ci ha abituato a un teatro originale, in grado di trarre linfa nel rapporto con la realtà, senza mai scadere nella banalità e nel prevedibile. Anche questo è consigliato.
E, ancora, per giovedì sera, segnaliamo (correggendo la precedente versione dell’articolo che state leggendo), alla Città del Teatro di Cascina, la sostituzione di Molière in bicicletta con Scoop, spettacolo a tematica… commerciale (la produzione vede, oltre alla presenza di Fondazione Sipario Toscana onlus – La Città del Teatro, anche quella di UNICOOP Firenze), protagonista una coppia comica d’eccezione costituita da Anna MeacciKatia Beni.
MDLSX-©-Ilenia-Caleo-DSC07987-773x580Si chiude alla grande, infine, la settimana pisana: sabatodomenica, a Pontedera (Teatro Era), l’attesissimo MDLSX di Motus. La regia è di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, la drammaturgia di quest’ultima assieme a Silvia Calderoni, protagonista in scena. Il lavoro è presentato come un “piccolo ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria“. E, ancora: “Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. È uno “scandaloso” coming-out teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del D-jay/ Vj Set, per dare inizio a una esplorazione sui confini che si catalizzerà, nel 2016, in Black Drama”. Pur essendo diffidenti dell’avanguardia proveniente dalla Romagna felix, confessiamo che Motus ci ha sempre conquistati: quindi, andremo di certo, con curiosità.

Altri lidi − Doppio Ibsen tra Firenze e Pistoia, e poi Shakespeare, Molière, Goldoni, Rambert

Filippo Timi, Casa-di-bambola_08 (sito pergola)Da non sottovalutare affatto quel che accade oltre confine: un caso assai fortuito, peraltro, vede la concomitanza di uno stesso titolo, in due versioni diverse, tra Firenze (la Pergola) e Pistoia (Manzoni). Nella città di Dante (e di Renzi), da venerdì scorso sino a domenica 6 marzo è di scena Una casa di bambola, ovviamente da Henrik Ibsen, per la traduzione, l’adattamento e la regia di Andrée Ruth Shammah: nome di richiamo dell’allestimento, Filippo Timi, affiancato da Marina Rocco (sarà Nora). L’impressione è di uno spettacolo sicuramente ben fatto, ma, forse, non sorprendente, al di là della presenza di un mattatore contemporaneo come il vulcanico artista umbro.
Roberto-Valerio-colore-orizzontale-LEGGA Pistoia va in scena il medesimo testo, con il più consueto titolo Casa di bambola, ma in tutt’altra situazione produttiva, compreso l’adattamento: il capolavoro ibseniano è, infatti, consegnato alle cure registiche del bravo Roberto Valerio (più volte ne abbiamo recensiti i lavori: Il giuoco delle parti, ma anche Un marito idealeL’impresario delle Smirne) che si affida al cast solido e collaudato di altre produzioni realizzate sotto l’egida dell’Associazione Teatrale Pistoiese: Valentina Sperlì, Danilo Nigrelli, lo stesso regista, ma anche Massimo Grigò e Carlotta Viscovo. Non ve lo promettiamo, ma la tentazione irresistibile sarebbe quella di inviare un arlecchino a vedere entrambi gli spettacoli, per poi raccontarceli.
Ultime righe, con la tradizionale avvertenza Last but not least, per Molière: la recita di Versailles, lavoro che Stefano Massini e Giampiero Solari (regista) cuciono addosso a Paolo Rossi (coautore), a partire da Molière e dal suo L’impromptu de Versailles. Amiamo da anni Paolino, ma non riusciremo a vederlo, quantomeno a Scandicci, Teatro Aurora, martedì sera.
Punta Corsara, 'Hamlet Travestie', (ph Lucia Baldini, CS Pontedera) 2Già visto, ma lo consigliamo senza dubbi, l’Hamlet Travestie di Punta Corsara: seguiamo il gruppo di Scampia dagli esordi e dobbiamo applaudire i bravi teatranti partenopei, capaci a ritagliarsi uno spazio al di fuori e oltre le rivendicazioni sociali. La riscrittura scespiriana (che vedemmo e raccontammo a Pontedera l’anno scorso) rappresenta un buon punto d’approdo per i corsari, benché il lavoro che aspettiamo di rivedere è, senza dubbio, Io, mia moglie e il miracolo, visto e raccontato su questi schermi. Intanto, accattatevi  ‘sto Shakespeare vesuviano, a Firenze, sulle tavole del Teatro Cantiere Florida, giovedì.
prova_ della rosa, marinoni, franzoni foto luca del piaNella stessa serata, ha inizio la sosta di quattro giorni (a Prato, Teatro Metastasio, sino a domenica) per un classico goldoniano quale I rusteghi, per la regia di Giuseppe Emiliani e la produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Per chi ama un tuffo nella tradizione.
Due giorni prima, martedì 1 marzo, una prima nazionale: Prova, testo e regia del francese Pascal Rambert, con un cast di tutto rispetto, composto da Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi Giovanni Franzoni. Si tratta di uno spettacolo peculiare e di esplicita natura metateatrale, molto semplice nel suo tentativo di toccare qualcosa che ribolle all’interno dei sentimenti umani: all’interno in una sala prove scenica, due attrici (Laura e Anna), un autore (Luca) e un regista (Giovanni) danno vita e assistono a quella che risulta essere l’implosione di una precedente unione artistica. Anna percepisce che qualcosa sta accadendo, lì vicino a lei: non è dato sapere se la nascita di un rapporto sentimentale o quale altro mutamento nelle dinamiche personali dei protagonisti. La qualità riconosciuta degli interpreti ci tenta alla visione.

E anche per questa settimana, non potete lamentarvi.
Andate a teatro, se vi va.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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