E dopo la scorpacciata degli scorsi sette giorni, una settimana marzolina che sembra presagire la Pasqua anticipata di quest’anno. Non che manchino le occasioni per andare a teatro, sia chiaro, cosa che vi invitiamo a fare e che facciamo in prima persona. Ecco la consueta crestomazia (ossia la selezione), ricordandovi il Calendazzo per un quadro più completo.
Da lunedì a domenica − Opera, Shakespeare e risate tra Pisa e Livorno
Si parte subito, di lunedì, cosa strana per il teatro: a Pontedera si sfideranno Alessio Boni e Marcello Prayer in quel I duellanti che rappresenta l’esordio assoluto di Boni alla regia e che abbiamo provveduto a recensire in occasione delle repliche alla Pergola fiorentina.
Da non perdere di vista, inoltre, il mercoledì del Teatro Verdi pisano: in data secca, viene proposto Salvo D’Acquisto, opera lirica in due quadri di Antonio Fortunato, libretto di Claudio Forti. Medaglia d’oro al valor militare, D’Acquisto, il 23 settembre 1943, si sacrificò per salvare ventidue ostaggi civili, accollandosi la responsabilità di un attentato dinanzi alle forze armate tedesche. Nei suoi panni, a cantare vi sarà Roberto Cresca, affiancato da William Ramirez Hernandez, Natalizia Carone, Veio Torcigliani e Antonio Pannunzio; al piano Eugenio Milazzo. Operazione ad alto rischio, ma che certo varrà la pena di vedere: l’arlecchino melomane presenzierà.
Ritorna a Buti, da giovedì a domenica sera, un lavoro che vorremmo assolutamente vedere, vale a dire Minimacbeth, riscrittura drammaturgia da William Shakespeare che Andrea Taddei realizzò una una quindicina di anni or sono e da cui, già al tempo, Dario Marconcini trasse uno spettacolo. In occasione dell’anno scespiriano (le cronache datano la morte del Bardo al 23 aprile 1616), l’attore e regista butese ritorna dunque su un vecchio lavoro, riportandolo alla luce assieme alla bravissima Giovanna Daddi. Andremo senz’altro a vedere e non solo per la stima dichiarata che nutriamo per Marconcini (al punto d’averlo coinvolto, a sua insaputa, in una nostra recente querelle a mezzo stampa). Ne riparleremo, dunque.
A Livorno ha inizio l’edizione labronica (il senso di rendere nomade la manifestazione, francamente, ci sfugge, ma tant’è) di Teatri di Confine: al Nuovo Teatro delle Commedie, il bell’A-solo di Aniello Arena, ovviamente “guidato” da Armando Punzo, per uno lavoro che abbiamo apprezzato, dedicandogli sia uno sguardazzo sia un arazzo.
Doppietta di spettacoli per Guascone Teatro, anzi, tris, considerando la già citata serata dell’8 marzo. Venerdì, al Teatro delle Sfide di Bientina è atteso il Manuale d’attore …modestamente lo nacqui di Titino Carrara, progetto realizzato assieme a Laura Curino e Giorgia Antonelli. Va in scena l’apprendistato da teatrante per un appassionato-appassionante viaggio all’interno di uno dei mestieri più misteriosi del mondo. La sera successiva, al Teatro Lux di Pisa (ne riparliamo a fine articolo), la premiata ditta Karmmerle-Goretti (con l’aggiunta di Adelaide Vitolo) torna a proporre Zona torrida, destrutturata commedia partorita da quel geniaccio che fu Donato Sannini. Da vedere senz’altro, ma non garantiamo di poterlo fare.
Si torna all’opera, inoltre, sabato (sera) e domenica (pomeriggio) in quel di Livorno: sulle tavole del Teatro Goldoni, infatti, arriverà l’Aida coprodotta da Teatro Sociale di Rovigo e Teatro di Pisa, per la regia di Franco Zeffirelli, la direzione di Gianluca Marcianò, ma, soprattutto (e non ce ne vogliano i colleghi di palcoscenico), l’attesissima interpretazione della magnifica Giovanna Casolla, che sarà Amneris in occasione della prima replica. Voce potente, tecnica cristallina, una carriera di prim’ordine e impressionante longevità, Casolla vale, da sola, il prezzo del biglietto, ma anche il cast che la circonda è senz’altro di livello. Dell’allestimento abbiamo già scritto (per interposta persona), non escludiamo di riparlarne.
Martedì 8 marzo − Festa della donna a Bagni di Lucca, Castelnuovo Garfagnana e Casciana Terme
Ci aspettavamo di più (non che la cosa ci facesse trepidare per l’attesa) e, invece, solo tre spazi di nostra competenza danno rilievo all’8 marzo in qualità di Women’s Day, ricorrenza di originaria matrice socialista, adottata in Italia dal 1922. All’Accademico di Bagni di Lucca arrivano Ricky Tognazzi e Simona Izzo con Figli, mariti, amanti (il maschio superfluo): che dire? La curiosità proprio non ci attanaglia, il dovere di cronaca sì.
Decisamente più interessante anche la proposta a Castelnuovo Garfagnana, giacché il bel Teatro Alfieri ospita Elisabetta Salvatori con il suo monologo La bella di nulla, intensa narrazione “della vita di Giuseppina Silvestri, nata in Versilia nel 1881 (…). Una donna forte, scomoda e con capacità comunicative sorprendenti. Rimane vedova ancora molto giovane, con due figli piccoli, pochi soldi e la convinzione che il marito sia morto per mancanza di soccorso da parte del capitano della nave dov’era imbarcato. Così compra un revolver per farsi giustizia e impara a sparare nella pioppeta dietro casa. Per mantenersi, la sera racconta storie, e la sua casa si riempie di gente che viene ad ascoltarla“. Da non perdere.
A chi è in vena di risate, infine, consigliamo vivamente la Serata supercomica di Casciana Terme (Teatro Verdi) con Anna Meacci e Katia Beni, ospitate da Guascone Teatro: sketch e improvvisazioni di quella che è una delle ormai più consolidate coppie comiche in circolazione; e il fatto che si tratti di due attrici rende il loro caso effettivamente più interessante. Peraltro, entrambe (che saranno pure impegnate sabato sera a Livorno, Nuovo Teatro delle Commedie, con lo spettacolo Non c’è duo senza te) ci han promesso di rispondere al questionazzo arlecchino: le inseguiremo all’uopo.
Da mercoledì a domenica − Idee tra Carrara, Lucca e provincia
Saremo in prima fila (sulla collocazione in platea non scommettiamo però) alla Nuova Sala Garibaldi di Carrara, mercoledì (replica la sera dopo) per assistere a La bastarda di Istanbul, dall’omonimo romanzo di Elif Shafak, protagonista la grande Serra Yilmaz. Lo spettacolo, prodotto da Pupi e Fresedde con la regia di Angelo Savelli, rappresenta l’occasione per gettare uno sguardo sul mondo turco, orizzonte oggi più che mai nevralgico e importante per gli assetti socio-culturali della “vecchia Europa”. Storia di donne in una società islamica, ve ne sapremo di certo raccontare, giacché lo spettacolo rientra in un laboratorio che chi scrive conduce con studenti della città marmifera, ma non si escludono altre presenze arlecchine.
Interessante occasione, giovedì sera, alle Scuderie Granducali di Seravezza: il bravo Massimo Grigò (interprete particolarmente apprezzato da chi scrive) interpreterà un “classico” della novellistica toscana, Le veglie di Neri dell’autore pisano Renato Fucini. Pubblicato nel 1882 sotto l’anagrammatico pseudonimo di Neri Tanfucio, Le veglie è una raccolta toccante, riferita a un tempo pre-televisivo, in cui le famiglie si ritrovavano “a veglia” intorno al focolare: Grigò, per l’occasione anche drammaturgo e regista, s’immerge in un mondo al contempo crudo e favolistico, per evocarlo e riportarne alla luce lo spirito. Ci saremo senz’altro (e anche Grigò dovrà sottoporsi al nostro questionario).
Lucca è una città strana per molte ragioni, compresa la sua vita teatrale. Non vogliamo discutere della stagione del Giglio, sul cui giudizio vi rimandiamo altrove, ma sulla capacità di organizzare iniziative e coordinare le notizie. Mentre ci prepariamo, infatti, a dirvi del Lucca Teatro Festival, che vede la sua seconda edizione (11-19 marzo), apprendiamo che la diocesi, per la serata di giovedì, propone un’interprete d’eccezione quale Mariangela Gualtieri (Teatro Valdoca) e il suo rito sonoro dal titolo Bello mondo. Il tutto avviene all’Oratorio degli Angeli Custodi, nell’omonima via del centro: “un viaggio dentro l’energia orale/aurale della poesia, nella consapevolezza che essa è una antica ma sempre attuale via alla comprensione e compassione del mondo“. Regia di Cesare Ronconi. Chissà cosa direbbero certi programmatori culturali di cotanto azzardo (siamo ironici).
Non solo: sempre a Lucca, Teatro del Giglio, venerdì e sabato, i primi due appuntamenti serali del già citato Lucca Teatro Festival: rispettivamente Il berretto a sonagli, allestimento pirandelliano a cura di La Cattiva Compagnia, e Il codice del volo, spettacolo a tema leonardesco presentato da Flavio Albanese. Ne diremo a parte, diffusamente: qui ci limitiamo a rammentarvene.
Infine, domenica sera, a Camaiore (Teatro dell’Olivo), uno spettacolo che potremmo ricuperare, dato che ne abbiamo sentito parlare piuttosto bene: Le intellettuali, gioiellino molièriano (Les femmes savantes in originale) per la bella traduzione di Cesare Garboli e l’allestimento curato da Monica Conti.
Altri lidi − Le buone proposte di Firenze
Non delude, come al solito, la programmazione del Teatro Cantiere Florida, a Firenze: giovedì arrivano Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con il loro Reality. Niente di televisivo: si tratta di un progetto assai articolato, a partire dal diario della donna polacca Janina Turek, autrice di un diario sbalorditivo per costanza e metodo. Teatro, finzione, realtà: il caleidoscopico gioco di rimandi tra dette categorie viene affrontato nel lavoro di due performer d’eccezione, per uno spettacolo che abbiamo visto e recensito qualche anno fa. Lo consigliamo.
Da non perdere, inoltre, il ritorno di Emma Dante nella città gigliata: da giovedì a sabato, infatti, Compagnia Costa Sud Occidentale presenta, al Teatro di Rifredi, lo spettacolo Acquasanta, primo titolo della Trilogia degli occhiali. Il testo e la regia sono ovviamente di Emma Dante, mentre l’interprete scenico è Carmine Maringola. Non si tratta propriamente di una novità (non è che l’esser nuovo sia per forza un valore), ma si tratta sempre di un’ottima occasione per confrontarsi con la teatrante siciliana, figura tra le più importanti della nostra scena contemporanea.
Prima di accomiatarci, un augurio, sincero e sentitissimo, al già citato Teatro Lux di Pisa, che ha riaperto i battenti dopo la tragica vicenda della morte (non è ancora stato appurato se accidentale o meno) del giovane performer Raphael Schumacher, occorsa a seguito dell’esibizione tenutasi il 31 gennaio. Un teatro aperto fa sempre bene e sia agli operatori del Lux sia ai cari del ragazzo vanno, per il poco che valgono, un abbraccio e la solidarietà di tutti i nostri arlecchini.
Andate a teatro, se vi va.