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La settimana a teatro: 18-24 aprile

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Avete letto bene: l’autore di questa puntata di consigliazzi non è Igor Vazzaz. Percepisco il vostro smarrimento, è un po’ come andare dal medico di famiglia e sentirsi dire che “no, il dottore oggi non viene, c’è il sostituto” (Il sostituto, ma come? E io che gli dico al sostituto?).
Ebbene, per questa sedicesima settimana del 2016, che ci condurrà da San Galdino (18 aprile) a San Fedele (24 aprile), son io il sostituto: purché non diventi un’abitudine! Debbo dire comunque che mi è andata bene: l’offerta teatrale va rarefacendosi, complice la bella stagione; il nostro provvido Calendazzo si fa meno fitto e la cernita degli spettacoli da (s)consigliare si sveltisce. Ma il nostro comune impegno è mandarvi a … teatro. Quindi principiamo.

Lunedì − Prato (Fabbricone)

Costanza Macras, the_ghosts1_0061E si comincia dove avevamo terminato, vale a dire ri-presentando il lavoro coreografico di Constanza Macras che si può vedere al Fabbricone di Prato: The ghosts (gli interpreti sono Emil Bordas, Fernanda Farah, Daisy Phillips, Yi Liu, Linjuan He, Huanhuan Zhang, Huimin Zhang, Xiaorui Pan, Lu Ge, Chico Mello, Wu Wei). Fantasmi, traduciamo senza difficoltà. Ma non si tratta di minacciosi spettri ritornanti dall’aldilà, bensì di acrobati la cui precocissima carriera è giunta al termine e si ritrovano ancora giovani già ai margini della società. La straordinaria scuola acrobatica cinese si fonde qui alla tradizione popolare, secondo la quale le anime rinnegate di chi è stato dimenticato dai discendenti continuano a vagare come “spiriti insoddisfatti”. Che altro dire? Speriamo che un arlecchino faccia la sua apparizione in quel di Prato!

Mercoledì − La Città del Teatro di Cascina

Lho-fatto-per-il-mio-paese-Lucia-Vasini-e-Antonio-Cornacchione-Foto-di-Lidia-Bagnara-1Ci spostiamo nell’entroterra pisano, per dar conto di una commedia satireggiante, L’ho fatto per il mio paese, scritta a più mani: Francesco Freyrie e Andrea Zalone (storici e valenti autori di Maurizio Crozza) insieme con Antonio Cornacchione, che ne è anche il protagonista maschile (Lucia Vasini, che ricordiamo a fianco di Paolo Rossi, è la protagonista femminile). Dalle note di regia di Freyrie ricaviamo i seguenti stralci: “Immaginatevi un uomo candido e incasinato, capace di sogni sconfinati, che parlano di libertà uguaglianza e felicità per tutti. […]
Unite la tragicommedia di una donna Ministro, stimata docente universitaria, sposata con un finanziere ricchissimo, che vive in case raffinatissime secondo valori solidissimi e che è scesa in politica solo per fare un favore al suo paese […]. Immaginate ora l’urto di questi due mondi … e l’inferno terrestre che si scatena vi regalerà la commedia più appassionata, folle e contemporanea a cui abbiate mai assistito dai tempi dell’ultima crisi di Governo”. Se vi appassiona il genere, non avete che da recarvi a Cascina. Chi scrive non lo farà.

Mercoledì, giovedì e venerdì − Di tutto un po’ tra Firenze, Piombino e provincia di Lucca

La scena - Enfi TeatroIl teatro Metropolitan di Piombino esce spesso dai nostri radar, non essendo esattamente “dietro l’angolo”. Ma è giusto riferire del passaggio nella città del ferro di un’altra commedia brillante e recitata con garbo, come si suol dire: La scena, scritta e diretta da Cristina Comencini. “Due amiche mature, dalle femminilità opposte, si ritrovano una domenica mattina alle prese con la presenza quasi inaspettata di un giovane ragazzo agganciato la sera prima da una di loro.” Le due amiche sono Maria Amelia Monti e Angela Finocchiaro (quest’ultima vista e apprezzata nel fortunato Calendar girls), mentre il bel tomo – o toy boy, come ci insegnano le riviste e i talk show del pomeriggio – è Stefano Annoni (chiii?). Il soggetto qui sintetizzato potrebbe richiamare alla memoria Palazzeschi, Pasolini e molti altri, ma crediamo che il registro dello spettacolo (in scena giovedì) stia un po’ più in basso. Ad ogni modo, perché storcere il naso?
format a4Sempre giovedì, e in replica la sara successiva, il fiorentino teatro Florida offre ai suoi spettatori Format A4, un saggio del lavoro della Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello, con quattro momenti coreografici firmati da Vasco Wellenkamp, Loris Petrillo, e dai più giovani Mounier e Gustavo de Oliveira. Chi è curioso di scoprire da che discenda il titolo, con l’esplicito riferimento al formato standard della carta, ha due occasioni per farlo (è inverosimile che il palcoscenico sia stato ridotto a 210×297 millimetri, ma tutto può essere).
Mercoledì 20 aprile lo spazio delle Scuderie Granducali di Seravezza ospita invece la compagnia di Caterina Simonelli, impegnata in un lavoro che non può che incuriosire, dal titolo Pleasure for measure.
'Pleasure for measure', IF Prana (CS)La derivazione shakespeariana è palese (e giustificata dalle celebrazioni per i 400 anni dalla morte del Bardo), e anche i temi della riscrittura drammaturgica (a sei mani: Giovanna Berti, Marta Richeldi e Caterina Simonelli), come annota la regista, sono attinti alla medesima fonte: “la Giustizia, la Morale, la Legge e la sua applicazione, la Corruzione, il Potere e l’Abuso di potere, il punto di vista personale e collettivo, i fondamentalismi, l’integrità dell’individuo.” In scena agiranno Marta Richeldi e Giulia Pelliciari. Per chi “bucasse” il debutto c’è la possibilità di rifarsi due giorni dopo: lo spettacolo sarà in scena anche venerdì 22 aprile alle ore 21.00, presso lo Spazio Artè di Capannori, in occasione del XII Festival Shakespeariano, organizzato da Next Artists e Final Crew.

Da venerdì a domenica − Buti

daddi-marconcini-2L’ultimo consigliazzo settimanale merita un focus a parte. LSDA non ha mai nascosto interesse e ammirazione per l’offerta teatrale garantita da anni dal Teatro Francesco di Bartolo di Buti. Non più tardi di una settimana fa Igor Vazzaz usava parole lusinghiere parlando di Minimacbeth. Adesso mi trovo a presentare l’ultima produzione firmata Dario Marconcini; ancora una volta si tratta di un’immersione nel mondo di Harold Pinter, non quello dei suoi lavori “maggiori” o più conosciuti, ma l’entroterra dei suoi pezzi brevi, già esplorato da Marconcini & Co. (ricordo almeno lo sguardazzo di Francesca Cecconi, e un mio pezzo, più datato): “Dai territori della memoria, della faticosa nostalgia, del malessere e della solitudine, si arriva e ci si inoltra sul terreno della politica con la denuncia delle forme di prevaricazione e tortura, che sono ormai pratica quotidiana per molti regimi”. L’antologia pinteriana che l’Associazione Teatro Buti propone in questo scorcio di stagione comprende 5 “schizzi” del drammaturgo londinese (Notte; Monologo; Il Nuovo Ordine del Mondo; Voci nel Tunnel; Conferenza Stampa), cui si unisce la messinscena di Catastrofe (scritto da Samuel Beckett per Vaclav Havel), testo che Pinter amava e di cui fu anche interprete e regista. Saliranno sul palcoscenico Giovanna Daddi, Emanuele Carucci Viterbi, Dario Marconcini, Mario Matteoli. Visione consigliatissima, e ho detto tutto.

Che fatica.

 

Carlo Titomanlio
È una persona serissima.

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