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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Vocazione all’asimmetria, F. Foscarini (2016)

    Titolo: Vocazione all'asimmetria

    progetto di Francesca Foscarini
    creato e interpretato da Francesca Foscarini e Andrea Costanzo Martini
    disegno luci e cura della tecnica: Luca Serafini
    musiche originali: Andrea Cera
    accompagnamento alla ricerca: Chiara Bortoli
    produzione: VAN
    coproduzione: 3 Bis F Lieu d’Arts Contemporains Aix-en-Provence, Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa, Fondazione Fabbrica Europa, La Briqueterie (Francia), Les Brigittines (Belgio), MASDANZA The International Contemporary Dance Festival of the Canary Islands & Sala Insular de Teatro-Cabildo de Gran Canaria (Spagna), Uovo e Next Laboratorio per la produzione e la distribuzione dello spettacolo
    dal vivo lombardo – Edizione 2015, Tanzhaus Zürich, TripSpace Projects London
    con il sostegno di: Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Istituto Italiano di Cultura di Londra,
    Yasmeen Godder Studio Jaffa Tel Aviv, MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali

    Dice Emmanuel Levinas che nel semplice incontro di un uomo con l’Altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: nella manifestazione, nell’epifania del Volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui posso condividerlo con l’Altro.
    Da questa tensione, da questa impossibilità di sottrarsi all’Altro, che il filosofo lituano chiama “asimmetria”, prende origine e si sviluppa questo nuovo lavoro di Francesca Foscarini: un duo, creato e interpretato con Andrea Costanzo Martini, che si rivela cautamente, in un alternarsi di assoli e momenti insieme, di tempi per mostrarsi e di tempi per incontrarsi, di scoperta di quello che divide e di ricerca di quello che unisce e forma un Noi possibile.

    I due danzatori, nel desiderio di essere con l’Altro, ma anche nella resistenza ad annullarsi, nell’alternarsi tra esserci e non esserci, tra essere per sé e essere per gli Altri, accompagnano lo spettatore in una visione attiva e partecipata di una continua trasformazione di identità e di ruoli che si manifesta in quel tempo dell’accadere che è il presente, e che attraverso lo sguardo, la voce, il farsi e il disfarsi della danza, svela, nasconde, rivela quell’alterità che sempre si cerca, che sempre
    ci sfugge.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI