Dura la vita degli arlecchini: gente svagata, bonacciona, ma, quando si ficca in capo qualcosa, testarda sino a sbucciarsi il cranio. Da tempo curiamo quanto meglio possibile il nostro piccolo Calendazzo, strumento che offriamo ai nostri lettori e che pure funge da promozione (gratuita) per teatri, spazi, spettacoli e così via. Sempre più di frequente, però, ci troviamo a operare nel caos, riflettendosi sul nostro lavoro la totale precarietà in cui si trovano a loro volta organizzatori e relativi uffici stampa, non sempre del tutto esenti da responsabilità, anzi. Nonostante ciò, eccoci qui a raccontarvi, come possiamo, quel che passa la scena nella presente settimana e non vogliatecene se, in questi tempi, assecondiamo la tanto attesa canicola diradando un poco le pubblicazioni di articoli: non siamo esattamente carne da festival, evitiamo di farci le vacanze a scrocco qua e là ricambiando favori con recensioni favorevoli e, quindi, scriviamo di quel che possiamo, quando possiamo e come possiamo. Ma, in effetti, se siete qui a leggerci è anche perché, forse, riconoscete all’Arlecchino questa sua minuta, e sprovveduta, qualità.
Da lunedì, Marina di Pietrasanta − Ecco il Versiliana Festival (forse)
Fibrillazione pura in una Pietrasanta dal quadro politico assai mutato, cosa che non può non ripercuotersi anche in fatto di programmazione culturale. Lunedì, però, il Festival tra i pini marittimi ha davvero inizio, benché qualche incertezza a livello di notizie sugli eventi ci sia ancora: come avvenuto per le stagioni scorse, ritorna la formula della lettura d’attore, sul pontile di Marina e, dopo Eneide e Iliade, in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte del Bardo, ecco i Tramonti shakespeariani. Primo appuntamento, lunedì sera, Il canto dell’usignolo, con “poesie, commedie e drammi” letti da Glauco Mauri e Roberto Sturno.
Due giorni più tardi, mercoledì, una prima nazionale: Il berretto a sonagli nella versione di Sebastiano Lo Monaco, autentico habitué della drammaturgia pirandelliana. Si replica il giorno dopo e non è escluso uno sguardazzo, anche se non lo possiamo promettere: ma che la presentazione del lavoro comprenda le “note sull’opera” di Fausto Bertinotti ci pare una perversione tale da titillare in profondo la nostra curiosità.
Sabato sera, infine, un nostro “pallino”, il livornesissimo Bobo Rondelli presenta il suo Ciampi ve lo faccio vedere io, concerto per voce e archi già circolato a Buti e Cascina nei mesi scorsi. L’autore di Giulio (una canzone che tratta la pedofilia vissuta dalla parte di un vecchio satiro, capolavoro degno di un De André) è un autentico mattatore, dotato di gran voce, impressionante presenza scenica e un’irrefrenabile follia che costituisce il suo miglior pregio quanto il più atroce limite. Ciampi, nel senso di Piero, è uno dei suoi tanti amori (il principale è Celentano, ma pure Johnny Cash e Leonard Cohen) e con l’italiano che conobbe Celine, Bobo ha molto da spartire. Insomma, chi può, vada a vederlo.
Utopia e non solo − Comicità e favole, tra provincia di Pisa e Prato
Sono tre gli eventi di Utopia del Buongusto per questa settimana: s’inizia martedì sera, a Bientina, presso la Villa Comunale Pacini, con Naturalmente zoppica un po’, gustosa commedia di Alessandro Schwed/Jiga Melik diretta da Andrea Kaemmerle da noi recensita lo scorso autunno. Si specifica che, per l’occasione, l’ingresso è libero.
Due giorni più tardi, giovedì a Casale Marittimo (PI), un altro evento gratuito, ancora con Kaemmerle e il suo Cabaret mistico, protagonista il “clown-soldato” Svejk, capelli stopposi da spaventapasseri, naso rosso da ubriacone, a regalare aneddoti e consigli “per saltare gli ostacoli della vita e ridere sulle angosce e le paure più comuni”.
Infine, sabato sera sul parco fluviale presso La Rotta, vicino a Pontedera, ecco il Gobbo a mattoni di Riccardo Goretti e Massimo Bonechi, spettacolo che lunedì 11 sarà dato anche a Prato, nei Giardini di Sant’Orsola. Periodo di superlavoro per Goretti, co-protagonista del sopracitato Naturalmente zoppica un po’, se si considera Men Ond Mun, paradossale titolo di uno spettacolo a due con Massimiliano Loizzi in scena mercoledì presso il Lago Verde a Cantagallo (PO), e pure il ritorno di Vero su bianco (recensito in occasione di una replica al fiorentino Teatro del Sale) con Edoardo Nardin, giovedì sera, ancora a Prato, nella centrale piazzetta intitolata a Filippo Lippi.
Segnaliamo, infine, un altro gradito ritorno in scena, quello del “mitico” spettacolo Biancaneve, nella versione del Teatro del Carretto: il titolo con cui, correva l’anno 1983, Maria Grazia Cipriani e la compagnia lucchese debuttarono in scena, animerà la serata di mercoledì nella piazzetta del Casalino a Montegemoli, in provincia di Pisa. Inutile dire che si tratta di un’occasione preziosa per assistere a un allestimento che non sente minimamente il peso degli anni.
Fine settimana − Trittico di Assemblaggi allo Scompiglio
Ancora tre giorni di spettacoli e performance nella verde frescura di Vorno, presso la Tenuta dello Scompiglio. Assemblaggi provvisori continua a sfornare debutti, e di ciò dobbiamo essere grati a uno spazio che definire prolifico è riduttivo. Da venerdì a domenica, a partire dalle 18 in tre luoghi deputati della tenuta, si svolgeranno in contemporanea le performance Goodnight, peeping Tom di Chiara Bersani, iD di Dynamis e The Love Box – Pink Room di exvUoto teatro.
Gli spettatori avranno l’opportunità di costruire un proprio personalissimo itinerario che può avere inizio in qualsiasi punto, e mettersi in gioco nell’esperienza del rapporto ravvicinato performer/spettatore (segnatamente nel caso delle prime due performance) per poi passare a una successiva esposizione estetica, pure assumendo una posizione totalmente esterna, da passante casuale e distaccato, testimone di qualcosa che sia estremamente intimo (specialmente nel caso della terza performance).
In breve: Goodnight, peeping Tom è un lavoro performativo che indaga su come, alla radice di ogni comportamento o desiderio sessuale, vi sia una spinta sentimentale, una richiesta romantica. Nella leggenda, Peeping Tom venne punito con la cecità per aver osato guardare, attraverso un foro nella persiana, Lady Godiva mentre cavalcava nuda attraverso il regno in segno di protesta per le tasse troppo alte. Il gruppo Dynamis, coltivando scientemente l’anonimato, affronta invece la questione dell’identità, a partire dalla sua definizione burocratico-amministrativa, attraverso l’apposito documento (la carta d’identità, appunto) istituito in Italia durante il ventennio fascista: in particolare, ci si concentra sulle aporie legate alle definizioni di genere e al rapporto tra definizione identitaria e nuovi fenomeni migratori. The Love Box pratica, invece, una riflessione sui rapporti di forza legati alla dialettica sensuale, nel momento in cui si manifesta l’assenza dell’altro, rievocato mediante gli oggetti residuali lasciati in una stanza. Non si escludono (ma nemmeno possiamo assicurare) visioni e sguardazzi.
Altri lidi − Omini ancora in treno
Li abbiamo lasciati sui binari, nei pressi della stazione di Pistoia, con le inquietanti teste di piccione che ondeggiavano al ritmo di Shock In My Town; ci riferiamo al bel lavoro del gruppo Gli Omini, intitolato Ci scusiamo per il disagio e più volte recensito (qui in occasione di una recita site specific e, invece, qui per una replica in un teatro vero e proprio). Nel frattempo, il gruppo di Francesca Sarteanesi, Francesco Rotelli e Luca Zacchini ha raccolto premi e consensi (meritati), dando seguito a un proficuo rapporto di collaborazione con l’Associazione Teatrale Pistoiese, ancora in materia ferroviaria. Da giovedì 14 a sabato 23, ecco La corsa speciale, lavoro in cui protagonista è la storica ferrovia Transappenninica (e, infatti, l’appuntamento è alle 20.45 presso la stazione pistoiese per prendere il treno per Porretta sino alla fermata Castagno). Nel mese di aprile, Gli Omini hanno conosciuto e parlato con le persone che usano la tratta Pistoia-Porretta Terme, raccogliendo storie e testimonianze, fondendo passato e presente della Transappenninica, traendo quindi spunto per un nuovo allestimento di cui senz’altro scriveremo e che attendiamo con una certa curiosità, invitandovi già da ora a prenotare e prendere visione.
A costo di ripeterci: andate a teatro, uscite e godetene, anche e soprattutto d’estate!