ARCHIVIO SPETTACOLI
Roccu u stortu, F. Cauteruccio (2001-2016)
Titolo: Roccu u stortuRegia: Fulvio Cauteruccio
di Francesco Suriano
con Fulvio Cauteruccio e Flavia Pezzo
musiche originali eseguite dal vivo: Peppe Voltarelli
regia di Fulvio Cauteruccio
Dopo quindici anni dal suo debutto Roccu viene eccezionalmente riproposto al Festival Orizzonti Verticali, in una versione site specific, come testimonianza di una creatività dirompente e feconda di una generazione di artisti, quella nata negli anni sessanta, che non sempre ha avuto lo spazio meritato. Proprio quest’anno Fulvio Cauteruccio è stato nominato nella terna finale del Premio Le Maschere del Teatro italiano come miglior attore non protagonista.
Roccu u Stortu è stato lo spettacolo rivelazione della stagione 2001-2002, rappresentato nei più importanti festival e teatri italiani, è stato trasmesso integralmente nel programma “Teatri Sonori” di Radio Tre Rai, ed è stato segnalato da Il Patalogo (edizione Ubulibri – 2001) nella sezione “22 spettacoli per un anno” tra le più significative produzioni in termini di qualità, originalità, impegno interpretativo e valori culturali. Registrato dall’Anfiteatro di Palmi per“Palcoscenico”, è andato in onda il 10 maggio 2003 su Rai 2. Nel 2015 premiato dalla giuria degli spettatori al Premio Internazionale “ Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro di Milano.
Un dialetto calabrese urlato in canti arcaici e musica etno-rock che intreccia vortici di fisarmonica e tamburello, sono le trame sonore di Roccu u Stortu, storia vitale e rabbiosa di un soldato durante il primo conflitto mondiale. Ma Roccu è anche altro. È un bracciante che vive della raccolta d’olive, frutto che da sempre in Calabria gode di una sorta di rispetto religioso.
È uno storico che racconta, in perfetto italiano, una terribile cronaca della guerra, una infame e ben documentata epopea. È “u stortu”, infine, lo scemo del villaggio, l’uomo che ha subito un danno e che ha urgenza di parlare. Lo fa attraverso un lungo monologo interiore fitto di proverbi, filastrocche e canzoni. Il racconto di uno spirito libero che compone un violento attacco all’ordine militare in guerra, rigenerando al tempo stesso il dialetto in un idioma assolutamente contemporaneo per mantenere viva la memoria di una delle più grandi tragedie dell’umanità affinché le nuove generazioni non cadano nello stesso errore, e non dimentichino mai.
Roccu u Stortu incrocia l’esperienza di Francesco Suriano, autore del testo segnalato al Premio Riccione Teatro 1999, con l’abilità registico-attoriale di Fulvio Cauteruccio e con la sapienza musicale di Peppe Voltarelli. Tutti rigorosamente di origine calabrese.