Ultima settimana di luglio, mentre, pian piano, si completano le stagioni “regolari” dei teatri toscani di nostra (arbitraria) pertinenza: recentemente, pure a Pistoia è stata presentata la programmazione 2016/17 e, a un primo sguardo, le occasioni interessanti non sembrano poche. Intanto, diamo un’occhiata a cosa ci propongono i prossimi sette giorni, con lo sguardo sempre rivolto (anche) al Calendazzo.
Da lunedì a venerdì − Collinarea 2016 a Lari (PI)
Entra nel vivo, dopo un primo weekend di spettacoli, il caparbio festival dell’entroterra pisano, quest’anno in sovrapposizione con VolterraTeatro: non che le due località siano poi così vicine (un’oretta di macchina le separa), ma, ribadiamo, certe concomitanze non ci paiono il massimo sotto il profilo dell’armonizzazione. Sia quel che sia, da oggi (lunedì) a sabato, è intensissima l’attività scenica dalle parti del castello larigiano e ogni giorno vi sono occasioni buone per ogni tipo di palato. Vi citiamo, invitandovi a scorrere meglio il programma, In ogni caso nessun rimorso della compagnia Borgobonò, lavoro engagé che abbiamo sguardazzato qualche mese addietro, l’aereo, è il caso di dirlo, Les amants du ciel, creazione di teatro verticale allestita dalla nostra conoscenza Marco Mannucci (foto a destra) assieme ad Alessandra Lanciotti, per la giornata/serata di oggi. Inoltre: martedì vi sarà la prima nazionale di L’Italia è fatta, testo firmato da Roberto Kirtan Romagnoli, protagonista scenico, e Loris Seghizzi, regista, per una peculiare parabola a tema risorgimentale, filtrata da una comicità piuttosto originale.
Tra mercoledì e giovedì, invece, si potrà assistere ad alcune creazioni di Fabrizio Saccomanno: dalla narrazione del bravo Fabrizio Pugliese (Transumanze, mercoledì sera), che ricordiamo nel bel lavoro Per obbedienza, all’intrigante Cammelli a Barbiana, drammaturgia di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, quest’ultimo protagonista del monologo nato al termine di una serie di lavori di teatro ragazzi; infine, La guerra dei somari, in cui, abbandonata la veste di regista, l’attore pugliese si cimenta con un teatro di evocazione e ricostruzione storico-famigliare. E, ancora giovedì, molto atteso è il debutto di Il Generale, testo di Emanuele Aldrovandi, con il bravo Ludovico Fededegni, Stefania Medri e il bravo, nonché amico di Arlecchino, Ciro Masella, che firma pure la regia. Proveremo a vedere, ma non possiamo assicurarvelo.
Sicuramente, qualche arlecchino sarà a Lari venerdì, per assistere alla versione radio edit di I giganti della montagna, autentico capolavoro (ne abbiamo parlato più di un anno fa) che vede Roberto Latini protagonista solitario dell’ultimo testo drammaturgico, incompiuto, lasciato da Luigi Pirandello; inutile dire che siamo piuttosto curiosi di vedere cosa sarà capace di fare l’attore romano, sulla scorta dei piano sonoro del fidato Max Mugnai. Infine, potrebbe rivelarsi interessante pure Maria Assunta Lo Carmine, peculiare tentativo di teatro-canzone che vedrà impegnati Paola Francesca Iozzi (voce) e Savino Ventura (chitarra), sullo sfondo delle trivellazioni petrolifere in Irpinia. Magari ve ne racconteremo.
Da lunedì a domenica − VolterraTeatro 2016 e La città ideale
Il cuore di quest’edizione volterrana è, ovviamente, il debutto assoluto di Dopo la tempesta. L’opera segreta di Shakespeare, risultato ulteriore per un lavoro iniziato l’anno passato con Shakespeare. Know well (da noi visto, recensito e raccontato): da oggi sino a venerdì, l’allestimento si svolgerà all’interno del carcere, come di consueto, mentre sabato sera, la nuova creazione di Armando Punzo tracimerà a Larderello, sulle tavole del Teatro Cinema Florentia. Che dire? Ve ne parleremo senz’altro. Il programma complessivo prevede, come sempre, un gran numero di artisti, spesso habitué della manifestazione, come Teatro delle Ariette (da non perdere Tutto quello che so del grano, stasera a Pomarance), Massimiliano Civica, il già citato Roberto Latini (con Amleto + Die Fortinbrasmaschine, giovedì pomeriggio), Gli Omini (con Ci scusiamo per il disagio, già recensito qui e qui, giovedì sera), Archivio Zeta, più una variegatissima gamma di incontri, concerti, presentazioni laboratoriali e letterarie. Andateci e, magari, ci troverete qualche arlecchino.
Da martedì a venerdì − Marina di Pietrasanta, tra pineta e pontile
Tributo scespiriano anche in riva al Mar Ligure (il Tirreno inizia da Livorno in giù): ecco Re Lear, in Versiliana, per la regia di Giancarlo Marinelli, nelle sere di martedì e mercoledì. Non ne sappiamo granché, ma ve lo segnaliamo.
Gradito ritorno versiliese per Maddalena Crippa, che verrà a leggere di Didone, per Eneide, un racconto mediterraneo: giovedì sera, il Pontile sarà tutto suo e ci spiace non poter andare (magari un arlecchino lo farà al posto nostro), perché l’attrice è tra le più interessanti, oltre che brave, da incontrare e sogniamo di sottoporle il nostro questionazzo. Doppio appuntamento, invece, venerdì: sempre sul mare Carlo Vanoni porta L’arte è una caramella, per la regia di Marco Montesano; si tratta di un singolare viaggio nella storia dell’arte e di come l’arte viene percepita al giorno d’oggi. Al teatro della Versiliana, invece, il labronico Paolo Ruffini porterà Un grande abbraccio, spettacolo comico realizzato con la compagnia livornese Mayor Von Frinzius, che raccoglie sei attori con disabilità.
Da mercoledì a domenica − Utopie con Lisetta, Katia e non solo (c’è pure Goretti)
Tornano in scena, per Utopia del Buongusto, la brava Lisetta Luchini ed Enzo Carro, con il loro Amore, amore, amore… amore un corno!, sapido confronto tra canzoni popolari, motti e racconti sulla direttrice Toscana-Campania: a Casale Marittimo (PI), giovedì sera. La sera di sabato, invece, largo a Katiabenisupersciò, divertente assolo di una comica di razza, ad animare il Centro Culturale Compitese, a Pieve di Compito (LU). Infine, domenica sera, a Lorenzana, ecco La gramma della fanta, peculiare progetto ispirato a un testo di Gianni Rodari che vede impegnati in scena Giulia Aiazzi e Lorenzo Tempestini, diretti da Matteo Cecchini; i tre sono autori della drammaturgia tratta da uno dei più interessanti testi pedagogici del celebre poeta piemontese. Speriamo di potervene parlare meglio, prima o poi.
Last but not least, l’infaticabile Riccardo Goretti che, con il suo Gobbo a mattoni, sarà mercoledì sera a Prato (Panaché) e sabato alla Festa Democratica a Schignano, vicino a Vaiano: andremo senz’altro a vederlo, peraltro incuriositi dai soddisfatti racconti di persone alquanto fidate. Ne scriveremo senz’altro.
E anche per questa volta, buone visioni.