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Il malato immaginario
22/02/2015 21:00 - 23:00
Protagonista di “Il malato immaginario” è l’ipocondriaco Argante, il quale, credendosi segnato nel fisico ed esposto a ogni malattia, vive continuamente tra medici e medicine, tanto che, per assicurarsi cure più assidue, vorrebbe costringere la figlia Angelica a sposare il figlio del suo dottore Tommaso Diaroicus, giovane sciocco e pedante. Vivacizzato da una violenta satira nei confronti della classe medica, nasce così in famiglia un intreccio drammatico, inesorabilmente votato al lieto fine, il cui motore è rappresentato dalla serva Tonina, la quale riuscirà con l’astuzia non solo a spingere Angelica nelle braccia dell’amato Cleante, ma anche a svelare l’amore interessato che la seconda moglie Bellina ostenta per Argante.
Annota il regista e drammaturgo Ugo Chiti: «Farsa-commedia, intrisa di realismo dove i personaggi si muovono sulla ritmica dell’intreccio comico occhieggiando alla “commedia dell’arte”, “Il malato immaginario” lascia intuire la natura più sinistra di figure inquiete; caratteri teatrali che sfiorano il tragico con un ghigno divertito di maschere comiche. Adattamento e regia cercano questa doppia, obliqua lettura necessaria in un testo “contaminato” da molteplici segni teatrali, dove convivono insieme pantomime metafisiche e amare riflessioni sulla natura dell’uomo. “Il malato immaginario” è testo che causa turbamento proprio per queste doppiezze contraddittorie, testo ambiguo che dietro l’inossidabile, perfetta macchina teatrale, sembra occultare il tema portante; commedia sì sulla “delusione medica” ma forse, ancora più presente è la disamina sull’uomo vinto dalle illusioni».