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La settimana a teatro: 24-30 ottobre

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E pensare che, sabato scorso, si celebrava la festa del teatro. Che festa fosse, di preciso, non è dato saperlo con precisione, nonostante l’allegria profusa dal sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, promotore assieme ad AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e alla SIAE (non riusciamo a tacere del brivido lungo la schiena nel leggere consimile coacervo di realtà).
dario_franceschini_1A teatro gratis“, l’idea del gàrrulo ministro Dario Franceschini, che l’idea di gratuità l’ha voluta interpretare integralmente, al punto da non stanziare un euro per la realizzazione della giornata. È come invitare a cena qualcuno e fargli pagare il conto, neppure alla romana. Inutile dire che la maggior parte degli spazi italiani se n’è strafregato: come dar loro torto? Avanti così, sin juicio.
Veniamo a noi: si concentra perlopiù negli ultimi giorni la presente settimana scenica, che saluta anche la riapertura dei battenti di altri spazi, piccoli e grandi, comunque notevoli. Impugniamo lesti il Calendazzo, dunque, per offrir consiglisegnalazioni, cercando di orientarci (non è facile) pure con una serie di mutamenti di programma.

Da giovedì a domenica  Pirandello, con Malosti, a Prato

IL-BERRETTO-A-SONAGLI_MalostiDopo l’immersione di Contemporanea 2016 (ne riparleremo presto), si torna in scena al Metastasio di Prato, città che sta risalendo di gran carriera la china sotto il profilo dell’offerta culturale. Nello spazio scenico forse più convenzionale (non è un insulto) del centro tessile, arriva un celebre dramma pirandelliano, Il berretto a sonagli, nella rilettura di Valter Malosti. Si tratta del primo confronto tra l’artista e la drammaturgia di uno dei nostri Nobel (anche) teatrali: “La prima redazione […], ritrovata nel 1965 e pubblicata solo nel 1988, può oggi diventare un mare linguistico in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti. Questa prima versione, infatti, offre materia […] per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica ma di ridefinizione di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli capocomicali di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana, anzitutto la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita“. Proveremo a vedere e, comunque, ci sentiamo di consigliarlo.

Da venerdì a domenica − Si riapre a Massa, Pisa e provincia; chiude “Utopia” a Livorno

È uno spazio che vorremmo frequentare, ma… non ci vogliono. Eppure ve ne parliamo: ci riferiamo a Massa, quel Teatro Guglielmi che organizza pure incontri con i critici, senza però ospitarli per le repliche. Piccole contraddizioni, come la succitata giornata dei teatri aperti che in Lunigiana han ben pensato di celebrare con una mostra di foto e disegni realizzati da bambini: cosa c’entri tutto questo col teatro, lo sanno solo loro, ma tant’è.
L'ora del ricevimento, Fabrizio Bentivoglio (ph Stabile Umbria)Detto ciò, prima stagionale anche da queste parti, con la combo formata da MassiniPlacidoBentivoglio, rispettivamente drammaturgo, regista e interprete di L’ora del ricevimento (banlieue), testo d’ambientazione francese che getta lo sguardo sulle difficoltà endemiche (e attualissime) dell’integrazione culturale. Magari lo spettacolo è bello: ma non lo vedremo a Massa.
dario-vergassola-la-ballata-delle-acciughe-sito-quaranthanaSi riparte anche nel pisano: Dario Vergassola porta a Corazzano, sulle tavole del bel Teatrino dei Fondi-Quaranthana, il suo one man show dal titolo La ballata delle acciughe, ispirato e tratto dal suo primo romanzo, pubblicato due anni fa da Mondadori. Ricordiamo con gusto gli esordi del comico spezzino: era sulfureo, rapidissimo e ficcante, assai più della versione un po’ addomesticata dopo quella che definiremmo la cura Dandini. Però lo vedremmo volentieri in scena, convinti che abbia le carte in regola per sorprendere.
Riapre “col botto” anche la stagione di Pisa e, come due anni or sono, a battezzare il programma di prosa saranno Armando Punzo e la Compagnia della Fortezza: sulle tavole del Teatro Verdi prenderà infatti corpo la versione frontale (rispetto alla performance resa nel cortile del carcere volterrano e qui recensita sia da Giacomo Verde sia da Gemma Salvadori) di Dopo la tempesta. L’opera segreta di Shakespeare.
Dopo_La_Tempesta-Punzo-Volteraa2016-foto_pier_nello_manoniLa traslazione dei lavori di Punzo dalla dimensione site specific a quella più convenzionale di spazi scenici “regolari” è sempre qualcosa di interessante: per questo consigliamo vivamente la visione sia a coloro che hanno avuto modo di frequentare la recente edizione di Volterra Teatro sia a quelli che non hanno mai visto lavori del regista campano. Peraltro, il Verdi e la città di Pisa hanno, in questi giorni, dedicato a Punzo e compagnia una serie di iniziative, in un encomiabile sforzo organizzativo: tra queste, vi segnaliamo, oggi lunedì 24, la Lectio magistralis del regista nella Sala Azzurra della Scuola Normale, un laboratorio (da mercoledì a domenica) intitolato Atelier Shakespeare Know Well con gli attori della compagnia e, infine, Dietro le quinte di “Dopo la tempesta”, sorta di prova aperta cui assistere “dalla parte” dei teatranti. Complimenti al Verdi e che altri prendano spunto, in attesa di vedere gli ulteriori sviluppi presso La Città del Teatro a Cascina, ove il nuovo corso verde (leggasi leghista) dell’amministrazione ha investito massicciamente uno degli spazi teatrali più importanti della Toscana. Ne stiamo già vedendo, e ne vedremo ancora, di tutti i colori, specie a livello di scaramucce personali: in ogni caso, integreremo a breve il programma (non ce ne hanno detto male) nel calendario arlecchino, non appena il teatro medesimo provvederà a renderlo pubblico sul suo sito. Con comodo, ovviamente, ché la presentazione è avvenuta soltanto venerdì scorso e, adesso, tutte le energie sono concentrate nell’evento di venerdì prossimo, con la cittadinanza onoraria a Magdi Cristiano Allam e l’iniziativa con letture tratte dagli ultimi scritti di Oriana Fallaci. Non è uno scherzo, anche se lo sembrerebbe.
Andrea Kaemmerle-Slava Svejk (da FB) 01Ed eccoci infine a Livorno, Nuovo Teatro delle Commedie, dove sabato sera si va a concludere la grande Utopia del Buongusto 2016, con un’altra replica di Balla!, monologo di e con Andrea Kaemmerle. Ci sarà da ridere, da piangere e, soprattutto, da esser contenti, ché il buon vecchio Slava Svejk non tradisce, senza dimenticare che, esaurita la kermesse estiva, tra poco saranno lanciate le due stagioni di BientinaCasciana Terme, per un’attività davvero infaticabile e senza interruzioni. E, comunque, Balla! è da vedere.

Da giovedì a domenica − Firenze per tutti i gusti, tra danza, prosa, lirica e teatro fisico 

babele-19Traffico intenso nelle sale della Pergola, a Firenze: nel Saloncino, da giovedì a domenica, ben quindici danzatori diretti da Virgilio Sieni porteranno una peculiare Babele. Non foss’altro per quanto riportato nella prima frase, citiamo quanto dichiarato dal coreografo su questo lavoro: “Una piccola comunità, composta di soli arlecchini di tutte le età, intraprende un viaggio attraverso il corpo per scoprire la lingua dei profeti e dei veggenti. Esausti da un ruolo immane che li ha travasati di epoca in epoca, rimasti senza gesti dallo scorrere di questi tempi, scoprono nella profondità archeologica del gesto e dello sguardo il senso dell’accoglienza e della tolleranza. Non edificano verticalmente verso il cielo, ma distribuiscono le loro conoscenze secondo un legame che li vede prossimi all’altro. Ciascuno di loro, trasmettendosi piccoli gesti e segni contribuisce a edificare un vocabolario sull’ascolto“. Proveremo a dirvene di più.
L'uomo dal fiore in bocca, Pirandello-Lavia (2016) (ph Maria Pia Ballarino)Nella sala principale, da sabato 29 sino alla settimana successiva inoltrata, ecco arrivare L’uomo dal fiore in bocca, nella rilettura di Gabriele Lavia, dopo una serie articolata di cambi di programma dovuti, in prima istanza, dal forfait obbligato di Massimo Ranieri. In scena Michele Demaria Barbara Alesse, per un lavoro già andato in scena dal 12 ottobre sulle tavole del fiorentino Teatro Niccolini e le cui note di regia (eccole qua) non tradiscono una certa vocazione… discorsiva del teatrante lombardo, la cui Vita di Galileo della scorsa stagione ha indiscutibilmente segnato un momento apicale della breve vita di questa rivista(provare per credere: e uno e due e tre), talvolta riproponendosi in forma di incubo eroicomico in nottate perticolarmente complicate. Chissà se qualche intrepido arlecchino vorrà mettere a repentaglio la propria sicurezza personale: speriamo di sì.
al-canto-al-ballo-c-volpini-ph-michele-borzoniTra venerdì domenica, segnaliamo al Teatro Goldoni il curioso Al canto, al ballo – Come un giorno nacque l’Opera a Firenze, autotributo grazie al quale la città in cui nacque il melodramma celebra sé stessa: musiche originali e direzione sono di Carlomoreno Volpini, scrittura scenica e regia di Manu Lalli, il cast è piuttosto composito e vi invitiamo a leggere direttamente la relativa scheda.
Inoltre, vi ricordiamo che, al Teatro di Rifredi da giovedì a domenica, saranno ancora di scena gli argentini di Poyo rojo, spettacolo che mescola atletismo, danza, acrobazie in una singolarissima performance comica durante la quale non viene pronunciata una singola parola. Protagonisti Alfonso Barón, Luciano Rosso e… una radio! Lo consigliamo.

logo-lucca-comics-games-2016Infine, non si tratta di teatro, ma, in quanto evento non privo di componenti carnevalesche, ci pare giusto darne nota: a Lucca, dal 28 ottobre al 1 novembre, si terrà Lucca Comics & Games, e l’arborato cerchio sarà preso d’assalto sia dagli appassionati di fumetti sia, soprattutto, da frotte di cosplayer agghindati come i propri idoli, attingendo da un immaginario collettivo composito fatto di strisce, cartoni animati, serie tv, film e giochi. Da anni chi scrive, terrorizzato dall’idea di doversi trovare a compilare una constatazione amichevole a seguito d’un tamponamento con la Batmobile, evita accuratamente d’aggirarsi nei dintorni lucchesi in questo periodo, ma assicura che la manifestazione (nata ben cinquant’anni fa e con una storia piuttosto articolata alle spalle) vale assolutamente e i numeri, negli anni, lo stanno a dimostrare.

E anche questa è fatta: andate a teatro e, soprattutto, vogliate bene agli arlecchini.

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Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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