Ultima settimana intera di novembre e via, inizia (ci spiace) l’avventizia rincorsa verso il Natale, a partire dalla censurabile usanza del Black Friday che, pian piano, si sta insinuando pure da noi. Nell’intenzione d’offrire un’opportuna variazione sul tema, vi diciamo di star bene accorti, siate voi amici lettori, attori in cerca di attenzione, adepti ai lavori d’ogni risma e fattura o colleghi critici rosi dall’invidia. Ah, no, i critici non leggono gli altri. Scherzi a parte, ma anche no, vi annunciamo in anteprima che mercoledì 21 dicembre terremo in quel di Viareggio un’imperdibile, sfiziosissima, catatonica festa della rivista. I dettagli vi saranno resi noti nei prossmi giorni. Che volete di più? Ah, sì, i consigli per la settimana: occhio al Calendazzo, dunque, e via più veloci della luce.
Quasi ogni giorno − Spettacoli (e ancora rinvii) tra Pisa e Livorno
Qualcuno spedisca al più presto un esorcista (in foto il nostro preferito, ancorché compianto da qualche mese: padre Amorth, insostituibile nel nostro cuore) a Pontedera, passando per Firenze: se una caratteristica, tra le altre, rischia di segnare l’avvio di stagione dei due principali spazi del Teatro della Toscana, ebbene, questa è quella della sfiga: dopo il rinvio delle repliche fiorentine dello spettacolo di Massimo Ranieri, quello in toto del Don Chisciotte di Luca Barbareschi (per adesso ce la siamo scampata) e quello del doppio L’uomo dal fiore in bocca (nelle versioni di Gabriele Lavia e Dario Marconcini), ecco che pure le repliche di Alla luce, spettacolo di Roberto Bacci allestito due stagioni or sono (e da noi già sguardazzato all’epoca del debutto), sono state posticipate a causa di un’indisposizione da parte di un componente del cast. Arlecchino augura un lesto ricupero e rimanda alla prossima volta.
Al pubblico di Pisa e provincia non resta che appropinquarsi a Cascina: sopravvolando sul nuovo corso comunale, continuiamo a registrare una certa vacuità d’informazioni circa le proposte sceniche presso La Città del Teatro che, nel frattempo, lunedì sera (stasera, e pazienza se state leggendo in ritardo) ha messo in programma, in forma gratuita con prenotazione obbligatoria, una replica di Il malato immaginario nella versione del direttore del teatro medesimo Andrea Buscemi. Tutto regolare? Forse sì, ma qualcosa ci dice che da quelle parti il meglio (o peggio) deve ancora arrivare.
Per chi ama il musical e ha pure una passionaccia per un certo tipo di amarcord intriso di memoria cinematografica, l’appuntamento di martedì sera a Piombino (LI), potrebbe rivelarsi interessante: va in scena Cabaret, allestimento a cura dell’esperto Saverio Marconi, in cui si riprende la commedia di John Van Druten e i racconti di Christopher Isherwood (con musiche di John Kander e testi di Fred Ebb). Siamo dalle parti della storia del genere che ha reso universalmente famosa Broadway, con il ricordo che risale pure alla celebre traslazione filmica operata da Bob Fosse nel 1972 con un’insuperabile Liza Minnelli. Del cast, citiamo i due protagonisti Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello.
Tre giorni di spettacolo, tra giovedì e sabato, a Livorno, presso il Nuovo Teatro delle Commedie: la sera del 24, atteso debutto di Dracmatica, spettacolo a tema ellenico scritto e diretto dal labronico Emiliano Dominici, interpretato da Alessandra Falca e Marina Mulopulos. La compagnia si chiama Teatro Spezzato, ma ricordiamo le esperienze precedenti di Falca e Dominici con i Loungerie, quartetto (se la memoria non inganna) di cabaret surreale in grado di mescolare efficacemente musica, varietà e spunti tra i più vari. Possiamo dire che, se non potremo andare a Livorno, ci piacerebbe ugualmente leggerne da parte di qualche altro arlecchino.
Nello stesso spazio, infine, doppia replica per La tana, da un’idea di Laura Belli e Lorenzo Torracchi, entrambi in scena per un lavoro che si annuncia comico, assurdo, paradossale e pure amaro: “due esseri umani che, come topi, vivono nella loro tana: ballano, mangiano, giocano, dormono, guardano Peppa Pig. Ma il fuori è lì, sempre presente, dalla finestra ne arrivano gli echi: una festa di paese, piovono rane, si instaura una dittatura, qualcuno si sposa, un bambino cade dalla bicicletta, il parlamento salta in aria“. Anche in questo caso, la curiosità esiste.
Torniamo ancora a Pisa, facendo un piccolo passo indietro, e precisamente al Teatro Nuovo vicino alla stazione ferroviaria: quello che, sino a poco tempo fa, era “soltanto” un cinema, si candida a divenire tra i principali luoghi scenici di quest’inizio di stagione pisana. Le notizie, a volte, sono un po’ sporadiche (chiunque lavori in quest’ambito, noi compresi, è antropologicamente precario), ma la vivacità innegabile.
Si parte mercoledì sera con Ascanio Celestini, grande frequentatore dei palchi all’ombra della torre pendente, che porta quel Laika che da queste parti abbiamo già provveduto a sguardazzare: non dubitiamo che il pubblico affollerà la platea del Nuovo, sperando che lo faccia anche la sera seguente, giovedì, per vedere l’attore pisano Marco Azzurrini e il suo monologo Cazzotti. Visto al debutto due o tre anni fa, ne abbiamo un ricordo agrodolce, benché, non avendone scritto, il ricordo ci risulta sfumato: rammentiamo un panorama pugilistico locale ritratto con dovizia di particolari storici (frutto di una ricerca sul campo, come si dice quando si vuol impressionare gli interlocutori), molto calore umano e non poche risate strappate a un pubblico cittadino che, per l’occasione, affollava il Teatro di Sant’Andrea: a proposito… che fine ha fatto questo spazio?
Fine settimana − Lirica, risate e ricerca tra Massa e Lucca (provincia inclusa)
Teatro di tradizione, il Giglio celebra, tra venerdì e domenica, l’atteso debutto della propria stagione lirica con La bohème, nella versione diretta da Nicola Paszkowski per la regia di Marco Gandini (scene e costumi rispettivamente di Italo Grassi e Anna Biagiotti). Si tratta, in effetti, dell’allestimento risalente al 2011, seppure le novità rappresentate dal cast di voci possano comunque titillare la curiosità degli appassionati: Mimì sarà interpretata da Benedetta Torre, Musetta da Damiana Mizzi, Rodolfo da Alessandro Scotto di Luzio.
La stessa sera, ancora teatro a Porcari, con 8 sfumature di Giuletta, curioso gioco metateatrale ordito da Riccardo Rombi che ha immaginato di raccontare scenicamente uno dei più celebri amori che il teatro ricordi rifacendosi agli stili di altri grandi del teatro (Molière, Pinter, Beckett, Goldoni). La parodia è un genere altissimo e, se ben praticato, in grado di regalare autentici capolavori: non escludiamo che un arlecchino s’aggiri dalle parti dell’Auditorium Vincenzo da Massa Carrara per poi raccontarcene.
Sabato e domenica, ancora Assemblaggi Provvisori a Vorno, Tenuta dello Scompiglio: Anna Marocco presenta il suo FUCSIA: Do I Matter to You?, coreografia con cinque performer, disegno luci di Giovanni Marocco e suoni di Francesco Brachini. Copincolliamo direttamente dalle note di presentazione: “dispositivo coreografico di ricognizione sull’umano, testimonianza di una navigazione senza approdo certo. Prendendo le mosse dal concetto Butleriano di farsi e disfarsi del genere, questa scrittura coreografica vuole offrirsi come un’esperienza di trasfigurazione e stratificazione dei corpi presi nella fitta rete delle pratiche reiterate di costruzione del soggetto. Attraverso la produzione e la decostruzione del gesto e dei suoi prolungamenti corporali, il corpo si afferma e si nega, transita e si sospende, genera e degenera senza cristallizzarsi mai in una configurazione definitiva“. Ecco.
Infine, vi segnaliamo che al Guglielmi di Massa, sabato e domenica, andrà in scena Silvio Orlando con Lacci, commedia tratta dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, per la regia di Armando Pugliese.
Oltre confine − A Firenze e Prato
Chiudiamo con una rapidissima rassegna circa le molte proposte sceniche dell’area fiorentina, con una postilla pratese. Già la scorsa settimana vi avevamo detto sia di L’anatra all’arancia per Luca Barbareschi alla Pergola (in prima nazionale) e che replicherà sino a domenica (con l’eccezione di lunedì e mercoledì) sia di La bohème diretta da Oren, al Nuovo Teatro dell’Opera (anch’essa sino a domenica), nonché di Vento della sera (diretto da Silvia Spinnato, regia di Silvia Paoli) che, giovedì, esaurisce le repliche al Goldoni.
Scena contemporanea al Teatro Cantiere Florida, invece, tra sabato e domenica, con l’interessante PROJECT MERCURY Studio version #1, ispirato a una storia vera legata a un progetto spaziale per mandare in orbita tredici donne, idea, regia, scenografia di Filippo Andreatta con Sara Rosa Losilla e Chiara Caimmi. Alla sola replica di sabato, sarà abbinato anche SDD Shakespeare Dead Dreams, progetto internazionale che coinvolge l’armeno Vahan Badalyan (responsabile di ideazione, regia, suono e costumi), Angela Torriani Evangelisti (coreografia), quest’ultima presente in scena al fianco di Arsen Khachatryan e Leonardo Diana.
Un piccolo, grande pezzo di storia toscana e non tornerà in scena, da giovedì a domenica, sulle tavole del Teatro di Rifredi: parliamo di Benvenuti in casa Gori, autentico capolavoro a firma Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti. Si tratta di uno spettacolo giunto a quasi trent’anni dal debutto, ma che rappresenta comunque un’occasione imperdibile per ammirare un attore portentoso e, soprattutto, un’interpretazione scenica che senza dubbio surclassa la pur apprezzabile versione filmica del testo. Una commedia corale interpretata da un solo attore in modo davvero magistrale, in grado di unire comicità e tragedia arrivando al cuore di qualsiasi spettatore. Un miracolo.
In quel di Scandicci, al Teatro Studio Mila Pieralli, ecco che tra stagione regolare e Zoom Festival la settimana viene interamente dedicata a una serie di allestimenti niente male: si parte martedì e mercoledì con Il filo dell’acqua, con i bravissimi attori di Arca Azzurra Teatro impegnati in un nuovo testo di Francesco Niccolini, con la regia condivisa tra il drammaturgo e Roberto Aldorasi. Un arlecchino ha visto il debutto a Pisa, quindi speriamo di parlarvene presto. Si passa poi a Zoom, sabato, con Virginio Liberti (compagnia Gogmagog) e Infinita guerra italiana, per chiudere domenica con l’evento speciale che celebrerà il venticinquesimo anno di attività della compagnia Motus. Non siamo riusciti a capire esattamente cosa dovrebbe accadere per l’occasione, ma immaginiamo che le sorprese non possano mancare e, a occhio, diremmo pure la musica (magari selezionata da Silvia Calderoni versione dj).
Infine, vi segnaliamo il passaggio, a Prato sulle tavole del Fabbricone, del nuovo lavoro “musicale” del Teatro delle Albe, da anni tra le più importanti realtà (come i succitati Motus) della Romagna felix che ha contribuito a ridisegnare sensibilmente la mappa del teatro di ricerca nazionale e non solo. La voce di Ermanna Montanari sarà protagonista di LUS, lemma romagnolo per “luce”, accompagnata dalle musiche di Luigi Ceccarelli eseguite al contrabbasso da Daniele Roccato. Non è la prima volta, tutt’altro, che certi ensemble cari al teatro d’arte italiano si cimentano con forme spurie, articolate di spettacolo: ricordiamo, appunto, la lectura dantis resa da Chiara Guidi (Societas Raffaello Sanzio) qualche mese fa, a Pisa. Da vedere, specie per i non pochi appassionati del genere, nonché del lavoro di questa compagnia.
Con questo, è tutto, forse: vogliateci, anzi, vogliatevi bene, e andate a teatro.
E state in campana, anzi, salvateladata: 21 dicembre, Viareggio. Ad maiora!