ARCHIVIO SPETTACOLI
Il convitato di pietra, A. S. Dargomyžskij, Mucci-Moretti (2015)
Titolo: Il convitato di pietraRegia: Lorenzo Maria Mucci
opera in tre atti e quattro quadri
di Aleksander Sergeevič Dargomyžskij
dalla ‘piccola tragedia’ omonima di A. Puškin
versione ritmica italiana di Marcello Lippi
Don Giovanni Riccardo Gatto
Leporello Carlo Torriani
Donna Anna Alice Molinari
Don Carlos Javier Landete
Laura Laura Verrecchia
Il monaco Eugene Gunko
Primo invitato Vladimir Reutov
Secondo invitato Hitoshi Fujiyama
Terzo invitato Antonio Pannunzio
Commendatore Marco Innamorati
Concertatore e pianista Roberto Moretti
Regia Lorenzo Maria Mucci
produzione Teatro di Pisa
Il mito di Don Giovanni, nella declinazione che il compositore russo Aleksandr Sergeevič Dargomyžškij (1813 – 1869) compose seguendo fedelmente, con poche lievissime modifiche, il testo teatrale del microdramma omonimo compreso nelle Piccole tragedie di Aleksandr Sergeevič Puškin. Due sono i temi dominanti nel testo puškiniano: la morte e l’amore. La morte accompagna il protagonista a ogni passo, ma è l’amore a condurre l’azione: prima quello leggero, spensierato per Laura, poi l’amore autentico, per la prima volta totale e profondo, per Donna Anna (che in Puškin è moglie e non figlia del Commendatore).
Considerato il capolavoro di Dargomyžškij (che già con la precedente sua opera di successo, Rusalka, anch’essa tratta Puškin, venne unanimemente considerato il maestro spirituale del Gruppo pietroburghese dei giovani musicisti o ‘dei cinque’), Il Convitato di Pietra rimase incompiuto alla morte dell’autore. Completato da Cesar Kjui e orchestrato da Nikolaij Rimskij-Korsakov, andò per la prima volta in scena al Teatro Mariinskij di Pietroburgo il 16 febbraio 1872, suscitando molto scalpore e dividendo la critica tra chi si schierava apertamente contro le soluzioni musicali di Dargomyžškij e chi sosteneva invece l’importanza della nuova ‘opera-dramma’. Tra il 1898 e il 1903 Rimskij-Korsakov riprese l’orchestrazione, riscrivendo la scena del duello, l’aria di Don Žuan “Kogda b ja byl bezumec” (‘Se fossi un folle’) e aggiungendo il preludio, che riprende alcuni temi dell’opera. Nella nuova redazione, considerata oggi quella definitiva, l’opera andò in scena al teatro Bol’šoj di Mosca il 19 dicembre 1906.