ARCHIVIO SPETTACOLI
Ferite d’arma da gioco, S. Scandaletti (2014)
Titolo: Ferite d'arma da gioco
di Rajv Joseph
traduzione di Enrico Luttmann e Marco Casazza
regia di Stefano Scandaletti
con Chiara Capitani e Diego Maiello
scene e costumi di Mara Masiero
disegno luci di Eleonora Patriarca
assistente alla regia Mario Scerbo
direttore scenico Lorenzo Antognozzi
effetti sonori Inti d’Ayala Valva
Ferite d’arma da gioco ci apre una finestra sulla vita di Kayleen e Doug due ragazzi che sono cresciuti in condizioni sociali difficili. I due personaggi s’incontrano per la prima volta all’età di otto anni nell’infermeria della scuola. E’ l’inizio di un rapporto d’amiciza e d’amore, di sostegno e di comprensione profondamente intimo, di due persone che viviono ai margini di un mondo che gli sembra estraneo. La loro sofferenza è rivelata attraverso ferite fisiche ed emotive che si provocano e sopportano fino ed oltre i trent’anni. Il testo pur trattando soggetti universali ha una scrittura leggera e comica, Doug e Kayleen non prendono seriamente i loro gesti autolesionisti, né i drammi che la vita gli infligge. Non è difficile affezionarsi a questi due personaggi comicamente drammatici.