ARCHIVIO SPETTACOLI
Maledetta Toscana, I. Vazzaz (2017)
Titolo: Maledetta Toscana
Viaggio cantato per motti e indoli nella regione più amata (e odiata) d’Italia
letture, parole e canzoni da Cecco a Dante,
da Curzio Malaparte ai canti popolari, e oltre
di e con Igor Vazzaz
musiche e interventi dal vivo La Serpe d’Oro
ossia
Francesco Amadio mandolino, violino, voce
Jacopo Crezzini contrabbasso, voce
Luca Mercurio fisarmonica, voce
consulenza grafica e visiva Anna Rita Papeschi/Carte False
supervisione Giacomo Verde
foto Sergio Trotta
produzione La Serpe d’Oro
Strano a dirsi, ma non troppo: simpatici, i toscani, non son mai stati.
E non lo sono.
Soltanto la comparsa di alcuni grandi artisti, seguiti da epigoni quasi mai all’altezza, ha contribuito all’affermazione d’una sorta di “mito”, le cui origini si devono comunque rintracciare intorno agli anni Settanta del Novecento, non prima.
Eppure, l’umorismo toscano esiste. E attraversa poesia, letteratura, musica e canzoni. L’umorismo icastico e irrefrenato dei toscani contraddistingue il modus vivendi di popoli diversi, antagonisti e nemici, uniti non solo dalla consuetudine storica, ma pure dal comune gusto per il paradosso, da una cinica fierezza, dal senso della sfida e, sì, da quello spirito indomito che non si ferma davanti a niente, neppure alla morte.
Viaggiar tra lande e storie, tra i sonetti di Dante e Cecco, le ottavine e, soprattutto, le canzoni popolari, proposte con un’esecuzione originale e coinvolgente, è un’autentica scoperta: sia per i toscani, che rischian di non rammentarsi più da dove provengano, sia, soprattutto, per i non toscani, che spesso han bisogno d’un manuale di sopravvivenza per quella che resta una delle più belle, affascinanti e maledette terre d’Italia.