ARCHIVIO SPETTACOLI

    Migrazioni, I. Drago (2018)

    Titolo: Migrazioni_Cambiare la fine | Senza confini Antigone non muore

    scritto, diretto e interpretato da Ilaria Drago
    con Andrea Peracchi
    opera d’arte Mikulàš Rachlìk
    musiche originali Stefano Scatozza
    collaborazione alla partitura gestuale Claude Coldy
    disegno luci Max Mugnai
    costumi Vincenzo Caruso (in collaborazione con gli allievi di Extraordinario)
    organizzazione Benedetta Corà

    È dalla sepoltura di Antigone, dalla fine della tragedia di Sofocle che prende vita il progetto della Compagnia Ilaria Drago: il coraggio e la fierezza della sua etica disobbedienza – incarnati dal ferro duro e sobrio dell’opera maestosa e potente di Mikulàš Rachlìk – e il linguaggio poetico di Ilaria Drago – la cui voce è strumento essenziale che vibra attraverso i quadri ricreati dai disegni di luce di Max Mugnai – si amalgamano attraverso la partitura gestuale sviluppata grazie al prezioso contributo di Claude Coldy. Questo straordinario connubio vive nelle musiche fatte di corde, ferro e voci concepite da Stefano Scatozza proprio a partire dai suoni prodotti dalla struttura scenica stessa. Italia, Francia, Repubblica Ceca: cinque artisti dell’Unione Europea si uniscono per dare voce a chi non ce l’ha. Uno spettacolo che parla di diritti umani e che si esprime in una collaborazione ad ampio spettro, mettendo a frutto la grande sensibilità di più professionisti di differenti nazionalità e provenienti da settori artistici diversi. Questa scelta originaria conferisce non solo un valore aggiunto al progetto – proprio grazie alla commistione organica di molteplici linguaggi – ma ne rafforza simbolicamente anche il senso più profondo. Il mito di Antigone e l’attualizzazione del suo messaggio rivoluzionario rappresentano infatti il viatico per riflettere sull’importanza dell’integrazione sociale, dell’accoglienza dell’altro, della relazione.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI