ARCHIVIO SPETTACOLI
Gramsci Antonio detto Nino, F. Saccomanno (2016)
Titolo: Gramsci Antonio detto Nino
di e con Fabrizio Saccomanno
Lo spettacolo racconta frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento. Vita assolutamente privata: sullo sfondo, e solo sullo sfondo, il tormentoso rapporto con il PCI e l’internazionale socialista, le incomprensioni con Togliatti e Stalin. E l’ombra di Benito Mussolini. In primo piano invece la feroce sofferenza di un uomo che il fascismo vuole spezzare scientificamente, che vive una disperata solitudine, e in dieci anni di prigionia, giorno dopo giorno, si spegne nel dolore e nell’assenza delle persone che ama: la moglie Julka, i figli Delio e Giuliano. Il primo lo ha visto piccolissimo, il secondo non lo ha nemmeno mai conosciuto. Proprio le bellissime lettere ai suoi figli sono state il punto di partenza: tenerissime epistole a Delio e Giuliano, ai quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizioni fisica e psichica, dando il meglio di sé come uomo genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce. Le lettere di un fratello. Di un marito. Il corpus delle lettere di Antonio Gramsci ai familiari è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo, che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente.
Attraverso le lettere di Gramsci si delinea la figura di un uomo che non si è mai piegato nonostante le cattive condizioni di salute e la spaventosa situazione del mondo carcerario. Ha provato fino alla fine a prospettare e delineare un modo di affrontare la vita in Europa e nel mondo. Si è posto la questione di come poter migliorare il mondo. Non ha mai smesso di essere guida morale e pedagogica per le generazioni a venire. L’unico strumento che aveva e di cui si è efficacemente servito sono le sue lettere dal carcere ai familiari.Il rapporto padre-figlio: l’infaticabile presenza nonostante i tanti ostacoli che si frapponevano tra lui e la possibilità di essere realmente padre. Non ha mai smesso di incitare i suoi figli a diventare dei veri uomini dando un esempio concreto sul suo corpo e sulla sua pratica quotidiana di scrittura e di pensiero lucido fino alla fine. Esempio concreto di alta moralità.