Occhi puntati sul Calendazzo e via con un anno nuovo di zecca. Chissà perché, ma a ogni avvicendamento di calendario, ci sovviene il Giacomo da Recanati (à propos: ma che film inguardabile è Il giovane favoloso di Martone? Sarebbe stato assai più leopardiano un orso bruno a declamare La ginestra) e il suo mirabile dialoghetto tra il venditore d’Almanacchi e il passeggere. Bando alle ciance, però, ché la settimana è ingolfata assai.
Pisa e provincia – Dalle foreste di Favino al Mistero buffo versione Dighero
Si parte dal pisano, ché lunedì 7 a Pontedera (Teatro Era), ecco che di scena va La notte poco prima delle foreste, protagonista quel Pier Francesco Favino che fa impazzire anche le spettatrici più tetragone al fascino virile del fu Libbano. Il testo è di Bernard-Marie Koltès, il che è quasi una garanzia. Piccola cattiveria: solitamente, il lunedì è giorno di riposo per teatranti (e parrucchieri), con le repliche che, eventualmente, costano meno. Saranno così messi male al Teatro Nazionale di Toscana, da dover programmare nei primi giorni della settimana? Alla Pergola, comunque, non è così, come vedremo. Ironie a parte, Favino è teatrante di razza, come abbiamo visto qualche stagione addietro: può valer la pena.
Mercoledì 9, invece, a Santa Croce sull’Arno (Teatro Verdi) va in scena un altro volto assai noto per il grande pubblico, ossia Amanda Sandrelli, impegnata in La locandiera, celeberrima commedia goldoniana nella versione prodotta (e in parte interpretata) da Arca Azzurra Teatro: in scena, al fianco dell’attrice, Alex Cendron, ma pure i bravissimi Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci. Altre garanzie: il ruolo da Dramaturg di Francesco Niccolini e la regia di Paolo Valerio. Si può dire che ci siamo. Non solo: la sera precedente, martedì 8, lo spettacolo sarà all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana. Va visto.
Saltiamo qualche giorno e andiamo direttamente a venerdì 11. Al teatro Francesco di Bartolo di Buti va in scena Andromaca, che vede l’ormai consolidata unione dei Sacchi di Sabbia e di Massimiliano Civica. Noi lo vedemmo quest’estate e forse dimenticammo di scriverne, chissà che presto un arlecchino non tiri fuori dal cappello uno sguardazzo. Nel frattempo lo consigliamo vivamente a voi e ai vostri pargoli.
Se, invece, venerdì vi trovate nei pressi di Lari, potreste recarvi al Teatro Comunale per assistere a Walkman Re-wind. La morte dopo la morte, di e con Santiago Baculima, per la regia di Lola Heude. Ne sappiamo davvero poco, ma il burattino co-protagonista ci intriga assai. Nella stessa sera, torniamo (si fa per dire) a Pontedera (Teatro Era), dove va in scena La ragione del Terrore, su testo di Michele Santeramo e regia di Salvatore Tramacere. Su Santeramo abbiamo scritto almeno un paio di sguardazzi (questo e questo, se non volete andarveli a cercare), e assistere a questa nuova produzione potrebbe rivelarsi interessante. Per prepararvi, vi lasciamo persino il questionazzo che gli abbiamo sottoposto, fatene ciò che preferite. Ah, giusto: replica sabato sera, il 12.
Sempre sabato, se vi trovate a Cascina (La Città del Teatro) potreste andare a vedere Icaro, di e con Serena Gatti e Raffaele Natali. Si tratta di una nuova produzione della Tenuta dello Scompiglio, chissà che non si riveli affascinante.
E per finire, domenica 13 a Pisa (Teatro Nuovo), va in scena Mistero buffo, capolavoro di Dario Fo ripreso da Ugo Dighero, che propone una rivisitazione di due tra i più famosi monologhi del testo: Il primo miracolo di Gesù bambino e La parpàja topola. Il testo non ha bisogno di presentazioni, l’attore neppure: insomma, l’occasione è ghiotta.
Lucca e provincia – Da Goldoni a Gramsci, e molto di più
In Lucchesia e dintorni si parte, come già detto, martedì 8 a Castelnuovo di Garfagnana (Teatro Alfieri), con la La locandiera “di” Arca Azzurra Teatro e Amanda Sandrelli nel ruolo di Mirandolina.
La sera dopo, mercoledì 9, altra sovrapposizione (nutriamo il sospetto che lo facciano apposta), tra Pietrasanta (Teatro Comunale), con lo spettacolo musicale La vedova allegra, e Seravezza (Scuderie Granducali), dove il bravissimo Fabrizio Saccomanno porta il suo Gramsci Antonio detto Nino. Dovendo scegliere, non avremmo dubbi, se non quelli, già espressi, sulle carenze di coordinamento tra programmatori.
Il discorso non vale solo per la Versilia: infatti, giovedì 10, tra Altopascio (Teatro Puccini) e Capannori (Arté) la questione è pressoché identica. Nella città del pane, va in scena La partitella, testo di Giuseppe Manfridi, con un nutritissimo cast (contiamo diciannove interpreti!) per la regia di Francesco Bellomo. Ne sappiamo poco e vi rimandiamo alla relativa scheda.
Qualche nozione in più abbiamo, invece, per Coppia aperta, quasi spalancata, nota commedia scritta a due mani da Franca Rame e Dario Fo, che vede in scena Antonio Salines e Francesca Bianco, sotto la direzione di Carlo Emilio Lerici. Potrebbe essere interessante (benché lo spazio, ai fini puramente teatrali, sia davvero deficitario). Chissà.
Inutile dire che la proposta forte della settimana, in zona lucchese, sia quella di venerdì 11 all’Auditorium Ugo Guidi di Forte dei Marmi: tornano in scena, difatti, due artisti che apprezziamo non poco quali Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, peraltro con il lavoro che li consacrò, tra 2011 e ’12, tra i più interessanti artisti della nuova scena italiana. Due passi sono è, infatti, una piccola perla di drammaturgia e messinscena: la vedemmo a Volterra, senza scriverne, per poi replicare la visione in video (non è la stessa cosa). Della coppia d’arte conserviamo però un bellissimo ricordo (giusto per tornare al Leopardi evocato poco sopra) per De revolutionibus. Sulla miseria del genere umano, visto e recensito al debutto assoluto nel giugno 2015. Chi non li ha mai visti in scena, accorra.
Può valer la pena cogliere l’appuntamento con il teatro ragazzi di domenica 13, a Vorno, ovviamente alla Tenuta dello Scompiglio: di scena, con una doppia (ore 15.30 e 17), La regina delle nevi. La battaglia finale, lavoro liberamente ispirato a una fiaba di Andersen, nella rielaborazione di Renzo Boldrini e Michelangelo Campanale, protagoniste sceniche Alice Bachi e Ines Cattabriga. Di Giallomare Teatro ricordiamo uno spettacolo ispirato ai Tre porcellini che non convinse più di tanto un arlecchino (concordiamo con lo sguardazzo dell’epoca), ma questo lavoro ci incuriosisce non poco.
La settimana lucchese (si fa per dire) si chiude domenica 13 a Viareggio, nel ritrovato Teatro Jenco: sarà la volta di Ite missa est, un intreccio di due monologhi scritti e interpretati da Mauro Monni e Andrea Mitri, con la regia di Jean Philippe Pearson. Anche qui, invitiamo a consultare la scheda spettacolo e confidiamo nella curiosità sia di voi lettori sia di qualche arlecchino in zona.
Ultim’ora: La partitella, spettacolo in scena giovedì 10 ad Altopascio (Teatro Puccini) è stato annullato.
Oltreconfine & lirica – (Ancora) Civica, Wagner, bombe e icone gay
Settimana fitta anche nelle province non integralmente coperte dal nostro calendazzo: partiamo da Prato, che dedica un focus a Massimiliano Civica: al Teatro Magnolfi, giovedì sera, il regista si presenta personalmente in scena con la lezione-spettacolo Parole imbrogliate; stesso luogo, sera successiva, è la volta di L’emozione del pudore, seguita sabato e domenica, da Scampoli. Un’occasione preziosa per gli appassionati del genere, ma anche per chi volesse conoscerlo e non ne ha mai avuto occasione.
A Firenze, da martedì a domenica, la Pergola ospita Copenhagen, regia di Mauro Avogadro con un solidissimo tris di attori: Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice e Umberto Orsini. Il testo, di Michael Frayn, tratta dell’incontro tra Heisenberg e Bohr, che su fronti opposti stavano lavorando alla bomba atomica, ma «dalla messa in scena si percepisce che non è possibile una sola verità, o una sintesi efficace delle diverse verità». Interessante, anche perché si tratta di uno spettacolo che gira, ormai, da vent’anni (venne allestito, stessi interpreti, stesso regista, nel 1999), e che rappresenta un rarissimo esemplare di repertorio contemporaneo. Un arlecchino l’ha visto almeno due volte (di cui una al Metastasio, nei primi anni Zero), chissà che non voglia fare il tris.
Sempre nel capoluogo gigliato, ma sul fronte lirico, iniziano le recite per Der fliegende Holländer (L’olandese volante) al Nuovo Teatro dell’Opera. Poco sappiamo di interpreti wagneriani, ma la bacchetta di Fabio Luisi e la regia di Paul Curran sono una discreta garanzia. Quattro repliche dal 10 al 17 gennaio.
Nel fine settimana, al Manzoni di Pistoia, andrà in scena la prima versione teatrale italiana di Viktor und Viktoria, tratto dal (quasi) omonimo film del 1982 diretto da Blake Edwards e che consacrò Julie Andrews (peraltro consorte del regista) quale acclamatissima icona gay. Chissà se Veronica Pivetti, che affronterà il doppio ruolo en travesti, riuscirà a reggere, pure parzialmente, un confronto tanto ambizioso: ci pare, comunque, un buon motivo per andare a vedere. La regia è firmata da Emanuele Gamba.
Per adesso, è tutto.
E non mancate di seguirci: neppure noi sappiamo dove andare.