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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Divine, D. Manfredini (2016)

    Titolo: Divine

    liberamente ispirato al romanzo Nostra signora dei fiori di Jean Genet

    di e con Danio Mafredini
    disegni Danio Manfredini

    «Mi sono infilato nel romanzo di Jean Genet nel 1990: Non ne sono ancora uscito.Non so che cosa mi ha tenuto così a lungo legato a quelle pagine, a quelle storie.

    Incontravo le città, le persone, mi intrecciavo con loro, per finire spesso col dire: va bene, per oggi basta, chiudo la porta, ne ho abbastanza. Allora veniva il momento di aprire le pagine di quel libro e di trovare le parole liriche, poetiche, da sovrapporre ad una realtà incontrata, troppo cruda, troppo nuda, per essere vista così com’è.

    Non è che volessi decorare niente, ma quando disegnavo immagini ispirate al romanzo, quei tratti neri, grigi, acquosi, mi rivelavano figure icona, con aria quasi eroica nel loro attraversare la desolazione..

    Mi sono rispecchiato nell’infanzia di Louis, negli slanci amorosi di Divine e nelle sue tristezze. Mi sono ritrovato nella ribellione e nel senso di distruzione che emana il giovane assassino Nostra Signora dei Fiori. Li vedevo come archetipi, forse rappresentazioni mitologiche e quando nella vita, nella strada, andavo incontrando quelle tipologie umane che furono fonte di ispirazione per Genet, mi veniva da sovrapporre loro quell’immagine disegnata, come una lastra. Vedevo nell’oggi, incarnarsi nell’umano un archetipo.

    Il legame ossessivo col romanzo mi portava a pensare che avesse a che fare col mio destino e che avrei potuto riconoscere il mio tra uno di quelli dei personaggi.
    Destino vuole che io continuassi a leggere quel libro, a trarne immagini disegnate, appunti di sceneggiatura per il cinema. Il tempo è passato tra nuovi incontri, nuovi amori, amici scomparsi.

    Disegnavo le persone, era il tentativo di fissare la sensazione dell’incontro. Oggi guardo quei disegni come un promemoria che mi riconduce all’accadimento originale, il fatto reale che sta oltre l’immagine torna alla mia memoria, con il potere di calarmi in un umore, in una sfumatura del mondo interiore.
    Ho scritto la sceneggiatura di questo romanzo che presento al pubblico in forma di reading, mi accompagnano i disegni dello storyboard che avevo realizzato come primo immaginario di un film che è poi approdato al teatro nello spettacolo Cinema Cielo». 

    SGUARDAZZI/RECENSIONI