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La settimana a teatro: 16-22 marzo

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Settimana intensissima, quella di San Patrizio (martedì 17), festa d’Irlanda trasmigrata in gran parte del globo grazie ai fusti della Guinness prosciugati negli irish pub diffusi ovunque. Anche il nostro paese celebra una festa, senza relazione con chi scacciò i serpenti dall’isola verde: è l’anniversario dell’Unità d’Italia, ma in pochi lo sapevano prima di quattro anni or sono.

Carmelo Bene, 'Don Giovanni', 1970Lunedì 16: non si tratta strettamente di teatro, ma, presso il Cinema Arsenale di Pisa alle 21, sarà proiettato Don Giovanni, di Carmelo Bene, nell’ambito del progetto Una gigantesca follia promosso dal Teatro Verdi “intorno” alla leggendaria figura del Dom Juan; postilla: chi scrive interverrà alle 20.30, prima della pellicola beniana, fornendo una breve contestualizzazione storica e critica del lungometraggio.

Martedì 17, a Livorno (Teatro Goldoni), approda Sandro Lombardi con il pirandelliano Non si sa come di cui già abbiamo detto nelle settimane precedenti; replica la sera successiva e, in uno dei due casi, una presenza arlecchina è tutt’altro che esclusa.
Enrico IV, Franco Branciaroli, 2014 (ph. Umberto favretto)Nella stessa sera, alla Pergola (Firenze) arriva un altro Pirandello, Enrico IV per la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli [a destra], cui abbiamo prossimamente dedicheremo un’analisi: l’allestimento (consigliabile a chi ama attoroni e classiconi) sosta presso la piazza gigliata sino a domenica 22.

Pausa meditativa mercoledì 18, specie per chi, la sera prima, si sia profuso in gighe e danze presso qualche affollatissimo pub irlandese (chi scrive, senza dubbio). Si tratta del preludio per una quattro giorni in cui vi sarà il proverbiale imbarazzo della scelta quanto a spettacoli.

Picchi, Michele-CrestacciSi riparte alla grande giovedì 19:
a Castiglioncello (Castello Pasquini) è di scena Michele Crestacci [foto a sinistra] in Picchi, scritto a quattro mani con Alessandro Brucioni; ispirato al “mitico” Armando Picchi, calciatore livornese (a lui è intitolato lo stadio all’Ardenza) che fu capitano della mitica Inter di Helenio Herrera. Prematuramente scomparso (36 anni, malattia rara), è stato uno dei principali esempi di “libero” del calcio italiano e non solo. «171 centimetri, 71 chili, 42 di scarpe» recitano le note di regia di uno spettacolo imperniato su un personaggio che è assai di più d’un semplice calciatore (famiglia di marinai, un nonno anarchico, un altro repubblicano) e che offre un’ottima occasione per raccontare un pezzo di storia italiana.
Stessa sera, al Teatro Verdi di Santa Croce sull’Arno, Lella Costa, su testo di Serena Dandini, darà vita a uno spettacolo corale (non sarà sola in scena come spesso accade) ispirato a una serie di storie femminili, Ferite a morte: non esattamente il nostro genere, ma un qualche arlecchino potrebbe sbirciare.
A Firenze (Teatro Cantiere Florida), una ben più ghiotta tentazione per la serata: Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioniValentino Villa, Monica Piseddu, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, 'Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni' (ph da pontederateatro.it), esteso e interessante titolo che vede impegnati Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (senza dimenticare  Monica Piseddu e Valentino Villa) in un progetto performativo ispirato ad alcuni fatti realmente accaduti (un suicidio collettivo di quattro donne, avvenuto in Polonia) per una riflessione sulla crisi esistenziale che attraversa il nostro mondo; chi può, vada; qualcuno di noi ci sarà.

Roberto Latini, 'I giganti della montagna' (ph Simone Cecchetti)Venerdì 20, per quanto ci riguarda e nonostante una copiosa offerta di ottime occasioni, non ce n’è per nessuno a parte Roberto Latini: l’autore, attore e regista romano arriva a Pontedera (Teatro Era) con la versione completa di I giganti della montagna di cui abbiamo visto il primo atto due settimane fa e che ci sentiamo di raccomandare assolutamente. Allestimento da affrontare in un corpo a corpo totale, aprendo occhi, cuore e cervello verso un teatro spinto ai limiti di sé stesso: astenersi chi cerca svago, ma una tale somministrazione di efficacia scenica, a nostro avviso, sarebbe consigliabile per chiunque.
Ancora al Teatro Cantiere Florida inizia, invece, un’interessante, piccola rassegna dedicata a Tindaro Granata: il bellissimo Antropolaroid vedrà il talentuoso attautore siculo impegnato il venerdì in un monologo che da tempo si fa apprezzare sulle piazze italiane, mentre, la sera successiva, sarà la volta di Invidiatemi come io ho invidiato voi, nuovo, interessantissimo lavoro dell’artista, scortato da altri cinque interpreti, dedicato a un caso di pedofilia che diventa occasione d’indagine sui sistemi di colpevolizzazione presenti nella nostra società.
A Prato, Teatro Fabbricone, venerdì e sabato si presenta il grande Danio Manfredini con il discusso Vocazione: ci spiacerà “mancarlo”, benché Arlecchino si sia cimentato già due volte (e con differenti esiti) con l’allestimento che, pur non avendo visto in prima persona, consiglieremmo agli spettatori più esigenti.
Piccoli suicidi in ottava rima, I sacchi di sabbia, 2014S’inaugura, inoltre, la “stagioncina” di Forte dei Marmi (Auditorium Scuola Media Ugo Guidi) con Piccoli suicidi in ottava rima dei Sacchi di Sabbia, una delle compagnie che non smette mai di stupirci; la divertente ricerca “intorno” alla vecchia poesia popolare all’improvvisa trova, nell’applicazione di Giovanni Guerrieri e soci, esiti davvero imprevedibili: in qualche forma… ci saremo.
Al Livorno, Nuovo Teatro delle Commedie, venerdì un allestimento che vorremmo vedere: Il calapranzi, da Harold Pinter, nella rilettura di Mila Vanzini, con Clauda Caldarano e Roberta De Stefano; indagine sulla violenza per un testo svolto “al femminile”, sicuramente uno sguardazzo arlecchino sarà gettato, probabilmente nella replica della sera successiva (sabato), presso il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (LU).
Curiosa, infine, la proposta del Cinema Teatro Lux di Pisa: in scena, Contiene parolacce, assolo comico di Daniele Fabbri; ci stuzzica per un motivo forse risibile, ossia che il giovane attore è omonimo (nella vita) del collega noto come Daniele Luttazzi, da noi tuttora apprezzato e anch’egli a proprio agio, per usare un eufemismo, con il turpiloquio.

Non è finita: oltre alle repliche del sabato sera, anche domenica 22 offre tre occasioni davvero interessanti.
Eneide-di-Krypton-300x182Partiamo con Barga (Teatro dei Differenti), dove la mitica Eneide di Giancarlo Cauteruccio, quella con la colonna sonora degli allora esordienti Litfiba (correva l’anno 1983), viene riproposta nella sua essenza di opera totale da interpreti musicali quali Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e Francesco Magnelli; lo consigliamo e, magari, ne parleremo.
Il ritorno di Casanova, Sandro LombardiA Buti (Teatro Francesco di Bartolo), un attivissimo Sandro Lombardi, dismessi i panni pirandelliani di Non si sa come, sarà impegnato con Il ritorno di Casanova, testo dell’austriaco Arthur Schnitzler per la regia di Federico Tiezzi; probabilmente interessante, non escludiamo presenze arlecchine, che ci sentiamo di assicurare, invece, per la chiusura in bellezza del Metastasio, a Prato.
Acer in fundo, arriva infatti nella prestigiosa bomboniera del centro tessile il teatro di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con Fratto_X: assolutamente da vedere, analizzare e apprezzare. Si tratta dell’abbacinante spettacolo del 2012, ennesimo rilancio dell’icastico teatro di questi due grandi artisti che, la settimana successiva, porteranno un loro vecchio titolo, Fotofinish (del 2003) sulle tavole del Teatro Puccini (Firenze). Anche in quel caso, non mancheremo.
La rassegna è finita e, onestamente, non ci si può proprio lamentare.
Buone visioni.

Fratto_X, Antonio Rezza (Stefania-Saltarelli)

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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