Vietato scoraggiarsi e, se motivi di commento e interesse non ci mancheranno (su tutti, i dialoghi sul FUS), di certo questa fase della primavera giustifica il sentirsi un po’ orfani di teatro. Se, però, l’offerta cala in termini quantitativi, non è detto che ne risenta la qualità e la settimana appena trascorsa lo dimostra ampiamente.
Lunedì 27
Contrariamente al solito, anche nel giorno della luna, accade qualcosa. Ci riferiamo, quel di Buti, a Voci di famiglia, nuovo apprezzatissimo confronto tra Dario Marconcini (regista e interprete, assieme ai meritevoli Emanuele Carucci Viterbi e Giovanna Daddi) con la drammaturgia di Harold Pinter. Abbiamo già provveduto a sguardazzare e, proprio sulla base della recensione dedicata al debutto, una minuta ma solida spedizione arlecchina approderà sulle colline pisane. Auspichiamo il pienone e, all’uopo, vi invitiamo in massa.
Da lunedì 27 a giovedì 30
A Siena (Teatro dei Rinnovati) si apre Pianeta Cultura. Danza Energia Vitale, bella rassegna dedicata alla danza contemporanea organizzata da Fondazione Toscana Spettacolo: otto spettacoli (due ogni sera), da lunedì 27 a giovedì 30 aprile: per l’occasione, un’apposita inviata arlecchina s’aggirerà in loco per documentare il tutto a partire dal secondo giorno di manifestazione. Gran bella opportunità e, come tale, ve la porgiamo.
Da martedì 28 a giovedì 30
Si esce dalle consuete province di competenza, spingendoci al Teatro Studio di Scandicci per una prima nazionale: Cappuccetto Osso dei toscani Gogmagog, scritto e diretto dall’artista visiva milanese Marcella Vanzo, che ne cura pure le scene. Si tratta della seconda occasione di sodalizio con il gruppo fiorentino, dopo l’esperienza di Quei 2, da Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain. Si tratta di un esperimento di meticciato intertestuale tra scena, letteratura e cinema (dalla favola dei Grimm al celebre Taxi Driver con Robert De Niro), per «una performance d’emergenza», in cui l’invenzione d’un improbabile incontro ha lo scopo di catapultare personaggi riconoscibili in un disagio surreale e ironico, tutto contemporaneo. Protagonisti in scena di questa nuova produzione che aspira a essere una sorta di «cocktail spasmodico» sono Cristina Abati, Carlo Salvador e Tommaso Taddei. Cercheremo di andare a vedere. Nelle stesse serate, si consumerà la sosta fiorentina (presso la Pergola) di Filippo Timi e della sua Favola: ne abbiamo parlato la scorsa settimana e torneremo a occuparcene tra poco, giacché il promesso sguardazzo è stato realizzato.
Giovedì 30
Impossibile tacere, ma forse dovremmo, l’offerta riservata agli aspiranti al titolo di Spettatore d’oro messo in palio da Spam! Rete per le arti contemporanee: nella serata di giovedì, dopo l’apericena (chiediamo venia per il disdicevole vocabolo: citiamo il comunicato originale) delle 20, Roberto Castello e Andrea Cosentino [a destra] proporranno a un pubblico sceltissimo il loro Trattato di economia, bozza di spettacolo giunta a una seconda fase di lavorazione. Avendone visto un primo spunto lo scorso novembre, consiglieremmo vivamente: a chi può, di andare a vedere, e, agli artisti, di dare le ultime, definitive pennellate per trarre, da un’ottima idea (divertente, ingegnosa, non banale), uno spettacolo vero e proprio. Specifichiamo: per vedere, è necessario prenotarsi.
Da mercoledì 29 a venerdì 1° maggio
Chiude in bellezza la stagione del Manzoni di Pistoia, che rimedia ai problemi registrati i primi giorni di marzo a causa del maltempo proponendo finalmente le tre repliche di Morte di un commesso viaggiatore. Interessante vedere la celebre pièce di Arthur Miller maneggiata dalla regia di Elio De Capitani (Teatro dell’Elfo), ormai a proprio agio con la drammaturgia contemporanea d’oltreoceano. Ultimo spettacolo di grande interesse per uno spazio di cui è giusto sottolineare l’ottima (e invidiabile) gestione, faremo di tutto per scriverne, anche perché la settimana in scena si ferma a venerdì, senza proposte per sabato e domenica.
Primo maggio
Vi salutiamo, invitandovi tutti a salutare maggio, anzi il maggio, come si dice alla toscana, secondo un’antica tradizione teatral-canora (peraltro rievocata negli ultimi lavori dei Sacchi di Sabbia): a tale proposito, le occasioni tra le provincie di Pisa, Pistoia, Firenze, Siena e Grosseto, non mancano, ma, grazie alla soffiata dell’arlecchino Giacomo Verde invitiamo i più mobili a raggiungere Braccagni, in piena Maremma, per l’ormai nuovamente tradizionale (è dal 1991 che l’usanza è stata ripresa) riunione dei gruppi di maggianti (o maggerini) che si ritrovano a cantare tutti assieme. La festa è spontanea, dal sapore antico, rappresenta un’ottima occasione per ascoltare i più autentici poeti estemporanei e cantastorie della zona, il tutto, corredato dall’immancabile merenda. L’appuntamento è ormai seguito da una numerosa schiera di appassionati, ed è reso possibile grazie alla volontà dei giovani del Gruppo Tradizioni Popolari “Galli Silvestro”. Il nostro guru assicura: «È la festa più Popolar-Punk che ci sia!» e noi gli crediamo.
E bene venga maggio, e maggio l’è venuto!