Ancora festival, e ne avremo di simili occasioni, da qui in avanti: anticipiamo, a tal proposito, l’avvento (termine d’uopo, dato il soggetto) di I Teatri del Sacro, a Lucca, da lunedì 8 a domenica 14 giugno: rassegna peculiare, non solo perché finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana o perché produttrice di spettacoli (i titoli accolti sono vincitori di un bando nazionale a cadenza biennale), elementi che già di per sé configurano un caso particolare, ma per il fatto di vederci in prima linea sia per questioni geografiche sia per ipotesi laboratoriali che stiamo perfezionando in questi giorni.
Vi si aggiunga Sogno un teatro che dia coraggio: Peter Zadek a Lucca, mostra dedicata al regista teatrale berlinese [foto a sinistra], inaugurata lo scorso 9 maggio e aperta sino al 2 giugno nelle sedi del Teatro San Girolamo e del Palazzo delle Esposizioni della Banca del Monte di Lucca, il tutto coronato dalla tavola rotonda di venerdì scorso e di cui a breve pubblicheremo un resoconto, e si consideri anche il trascorso Lucca Teatro Festival: verrebbe da pensare a un arborato cerchio davvero vivace in termini scenici.
Pura e pia illusione: si vive d’estemporaneità, senza progetti realmente concreti, facendo di necessità virtù e sfruttando (opzione tanto ineccepibile quanto insufficiente) quel che di buono viene via via da altri proposto. Difficile che il giochino duri più di tanto, però.
Vediamo, però, cosa ci riserva la settimana.
Da martedì 19 a domenica 24 – Fumo blu, Prato
Prosegue, sino a naturale e preannunciato esaurimento, la prolungata sosta pratese per l’esordio drammaturgico del collega critico Gherardo Vitali Rosati. Freschi reduci dalla visione effettuata ieri sera al Teatro Magnolfi Nuovo, nei prossimi giorni saremo felici di offrirne un sincero sguardazzo. Nel frattempo, ribadiamo quanto già scritto, ossia che, in scena, vi saranno gli attori Daniele Bonaiuti e Silvia Frasson, diretti dal regista Andrea Paciotti. La pièce tratteggia una storia a due di precarietà tutta contemporanea (coppia di trentenni, velleità professionali e artistiche, poche prospettive di stabilità economica nel presente e nel futuro), con un interessante impiego di scenografie, musiche e immagini.
Giovedì 21 e venerdì 22 – Fabbrica Europa, Firenze
Prosegue, con una certa diluizione, la rassegnona fiorentina, con proposte coreografiche, performative e musicali: come d’uso, qui ci limitiamo ai primi due casi. Per questa settimana ci limitiamo, dunque, a riferire di Giulio D’Anna e del suo R_esistere, presso il Teatro Cantiere Florida: sopravvolando sul calembour del titolo (non il massimo dell’originalità), ci limitiamo a riportarne la natura di «dance-concert sul tema della resistenza», legando la dimensione della protesta alla natura intima dell’essere umano. «Non è un lavoro sulla rivoluzione – continua l’artista – È la manifestazione della fiducia che l’amore prima o poi apparirà, dobbiamo solo resistere un po’ più a lungo e continuare a far sentire le nostre voci». Cercheremo di vedere, non foss’altro per avere la prova che le performance possano essere belle e interessanti nonostante le note di regia.
Giovedì 21, sabato 23 – Rigenerazioni eccentriche, Castiglioncello (Li)
Al Castello Pasquini si apre Rigenerazioni eccentriche // Danza // maggio 2015, rassegna che unisce proposte sceniche alquanto variate.
Si parte benissimo giovedì con il gruppo CollettivO CineticO e la rilettura (in chiave «letale», secondo la smaccata dichiarazione degli stessi responsabili) del testo scespiriano per eccellenza, Amleto. Occhieggiato in un passaggio televisivo, ammettiamo di esserci divertiti assai e, con analoghe speranze, uno sguardo arlecchino provvederà a dar conto del lavoro firmato da Francesca Pennini e che vedrà in scena una serie (squinternata) di attori aspiranti al ruolo di protagonista. Il tema è di certo noto, ma il teatro è proprio bello per questo e, francamente, non condividiamo affatto la superstizione della scrittura inedita a tutti i costi, tutt’altro. Incuriositi e sorridenti, consigliamo vivamente.
Sabato 23, invece, sempre al Castello Pasquini, sarà la volta di Complexe des genres, coreografia realizzata dall’artista canadese Virginie Brunelle. Si tratta di una performance di danza acrobatica, dalle connotazioni fortemente fisiche, senza trascurare elementi di fascinazione sensuale o ironica. Tre uomini e altrettante donne si fronteggiano in un reiterato incontro/scontro tra principio maschile e femminile, per un serrato confronto tra danza contemporanea e forme del balletto classico, nel tentativo d’elaborazione di un nuovo orizzonte espressivo. Per gli amanti del genere.
Da venerdì 22 a domenica 24 – Sognare a teatro, Pontedera (Pi)
Uno dei volumi di cronache teatrali (genere ignorato dalle masse: qualche domanda ce le dovremmo anche porre) cui siamo più legati è quello di Ennio Flaiano dal titolo Lo spettatore addormentato, espressione frutto d’una polemica tra l’aguzza penna abruzzese e nientepopòdimenoche sua “maestà” Luchino Visconti, protagonista di un irritato attacco alla categoria dei critici, accusati di “dormire in sala”. Non è certo a questo episodio (su cui ritorneremo) che hanno pensato al Teatro Era per il progetto Sognare a teatro, quanto all’idea di un modo altro di fare esperienza di uno spazio che non sia solo il-dove-si-fa-spettacolo. Ecco che un gruppo limitato di spettatori (discordiamo sul termine, preferendo fruitori) sarà accolto da alcuni attori (Elisa Cuppini, Michele Santeramo, Savino Paparella, Silvia Pasello, Luigi Lombardi Vallauri e Augusto Timperanza) e scortato in un silenzioso e sorprendente viaggio notturno in un luogo di grande fascinazione. Non escludiamo di imbracciare spazzolino e opportuna mise per cimentarci nell’esperienza: di certo, un arlecchino andrà a pernottare.
A questo punto, cosa dire, se non buona notte?