E con la colonnina di mercurio che registra un’impennata (impossibile resistere alla tentazione d’iniziare parlando dell’ondata di caldo in arrivo, notizia senza dubbio sorprendente), ecco che il teatro torna a vivere un florido periodo di programmazione e offerta anche nelle città che il nostro Arlecchino ha eletto territorio di particolare monitoraggio.
Ogni giorno, da lunedì 8 a domenica 14 – I Teatri del Sacro, VI/a edizione, 2015, Lucca
Se è vero che Lucca è una città con qualche problema dal punto di vista della programmazione degli eventi, non si può dire che l’arborato cerchio manchi d’occasioni importanti; peccato che, quasi sempre, il merito sia dell’incantevole cornice rappresentata dal centro storico e dell’impegno di soggetti esterni che lo eleggono a sede per proprie iniziative. Questo è, senza dubbio, il caso di I Teatri del Sacro, festival giunto alla quarta edizione (cadenza biennale) e ormai inseritosi a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti del panorama italiano. Le ragioni sono molteplici, a partire dall’organizzazione solida e “accogliente” (il tema del sacro è, infatti, inteso nel modo più ampio possibile), dal fatto che si tratta di un festival che produce e distribuisce (ossia che finanzia gli spettacoli vincitori del bando, garantendo un impegno produttivo e, successivamente, un appoggio nella distribuzione), dalla capacità di attirare artisti di grande valore.
Venti spettacoli in sette giorni, tutti in prima assoluta, tutti gratuiti: un’occasione davvero imperdibile, anche perché, tra i nomi “importanti” che si esibiranno nell’inedita cornice del Real Collegio di Lucca, dietro la bella chiesa di San Frediano, troviamo César Brie (a destra), Fattore K, Jacob Olsen, Andrea Cosentino, e molti altri ancora. Non solo: il festival, la cui direzione artistica è di Fabrizio Fiaschini, ospiterà numerose iniziative collaterali, laboratori, incontri, e anche noi di LSDA faremo la nostra parte, con i ragazzi che aderiranno al progetto Guardare Arlecchino, curato assieme a Silvia Varrani. Ne parleremo, come ovvio, anche perché vedremo tutto.
Intanto, per gli spettacoli, anziché inondarvi caoticamente di informazioni, vi rimandiamo al comunicato stampa generale pubblicato ieri, al Calendazzo (prefisso ITDS, con tag annesso) e ai comunicati giornalieri che, via via, rilanceremo.
Piccola postilla lucchese: come volevasi dimostrare, negli stessi giorni (6-13 giugno), la città ospita Anfiteatro Jazz, manifestazione musicale gratuita nella bellissima piazza a circa duecento metri di distanza dal Real Collegio. Non è detto, ovviamente, che le due iniziative afferiscano allo stesso pubblico, ma, senz’altro, si sarebbe potuto prestare un filo d’attenzione al sovrapporsi delle due cose. Applausi a chi concede i permessi, non c’è male.
Martedì 9, mercoledì 10 e da venerdì 12 a domenica 14 – Fabbrica Europa, Firenze
Due appuntamenti con la danza contemporanea, ancora a Le Murate, per poi “tornare” al teatro, nella fattispecie il Goldoni fiorentino, nell’ambito di Fabbrica Europa, giunta ben oltre metà dell’impegnativo programma di quest’anno.
Martedì 9, sarà la volta di Frida Giulia Franceschini e Viktoria Andersson, che presenteranno Baby, «emanazione creativa» del loro incontro, realizzato mediante una sperimentazione che, dalla danza contemporanea, ha portato le artiste a rielaborare stilemi relativi ad altre declinazioni performative, quali «giochi di ruolo, passeggiate notturne, karaoke e buffe composizioni»; inutile dire che, a leggere che le passeggiate notturne possono essere intese come pratica performativa, uno sghignazzo ci è scappato, ma questo non pregiudica minimamente la qualità del lavoro delle due coreografe, anzi, al limite aumenta la curiosità per ciò che propongono.
La sera dopo, mercoledì 10, stessa collocazione oraria e geografica: Piergiorgio Milano presenta Pesadilla, performance che muove da presupposti naturalistici, per spingersi verso dimensioni inattese, ai limiti dell’assurdo. L’artista afferma di voler «turbare la prospettiva consueta fino a trasmettere uno smarrimento dei riferimenti abituali e l’accettazione d’un dirottamento del reale verso una realtà assurda».
Infine, nella fine di settimana, da venerdì a domenica, presso il Teatro Goldoni, è la volta del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards che porta in scena The Living Room a cura dello stesso Richards.
Non è un caso, infatti, che questa edizione di Fabbrica Europa vede direttamente coinvolta Pontedera, nella persona di Roberto Bacci (tra i direttori artistici della manifestazione), e The Living Room rappresenta uno dei sigilli nonché esperienza che preconizza il l’asse del novello Teatro Nazionale di Toscana. The Living Room «nasce come ricerca costante sulle potenzialità del mestiere dell’attore e su come queste si arricchiscano della realtà e delle relazioni interpersonali quotidiane. […] Lo spettatore viene invitato a un piccolo banchetto domestico dove può sbarazzarsi del suo anonimato, e diventare un ospite. Durante l’incontro si svolge un evento performativo, strutturato e preciso, un flusso vivente di azioni basate su canti di tradizione e su testi che esplorano cosa comporta il risvegliarci di fronte a noi stessi, a l’altro e al mondo».
Martedì 9 e mercoledì 10 – Gli Omini, La Famiglia Campione, Pistoia – Teatri di confine
In quel di Pistoia, ha inizio la rassegna Teatri di confine, iniziativa migrante di cui ricordiamo la prima edizione, a Pisa presso il Teatro Santandrea, sulle ceneri di un’altra bella iniziativa, Conflitti. Nel 2014, la traslazione nell’entroterra toscano, complice la buonissima gestione da parte dell’Associazione Teatrale Pistoiese, e, adesso, la terza edizione dell’iniziativa. Si debutta martedì 9 (con replica la sera successiva) con La Famiglia Campione del gruppo Gli Omini, da anni tra le realtà più interessanti del nuovo teatro: icastica escursione all’interno di una famiglia come tante, in cui tre attori (i bravi Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi e Luca Zacchini) danno vita a dieci (im)probabili personaggi, suddivisi in tre differenti generazioni. Frutto, come gli altri lavori della compagnia, da una serie di indagini e laboratori svolti sul territorio (la provincia di Pistoia in particolare), lo spettacolo ha debuttato poco più di un anno fa e, come spesso accade alle realizzazioni ominidi, acquista una sua peculiare forza con il susseguirsi delle repliche. A questo giro, non vedremo, ma consigliamo una visione a tutti coloro che si trovino dalle parti della Villa di Scornio.
Dopo tanta abbondanza, non resta molto da aggiungere se non buone visioni a tutti e… continuate a leggerci!