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Cenerentola, o degli squassi dell’apparire

Sguardazzo/recensione di "Che fine ha fatto Cenerentola?"

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Cosa: Che fine ha fatto Cenerentola?
Chi: Ciro Masella, Rafael Porras Montero, Caterina Fiocchetti
Dove: Sesto Fiorentino, Villa Gerini
Quando: 06/07/2015
Per quanto: 80 minuti

Il trionfo gutturale d’un napoletano arcaico e arcano avvolge il buio della sala: è una lingua di pasta granita, nulla accessibile, ieratica, quella dei cunti seicenteschi di Giovan Battista Basile. Narra La gatta cenerentola, una delle più antiche e cruente versioni della celebre fiaba poi adottata da Perrault e fratelli Grimm. Quanto basta, per trovarsi in un polveroso e anonimo interno borghese dominato da una scrivania marron, al cospetto delle due ripugnanti sorelle di Cindy, le sconfitte della favola, le residuali, senza speme di riscatto.

Avvizzite e rancorose sopravviventi, hanno innaffiate le vite di cordiale sorbito sottecchi, e quasi sembra d’avvertire la puzza stantia d’una stanza in cui l’esistenza marcisce da sempre, tra risentimenti vomitati, limacciosi alibi, rassegnazione biliare. Una, anzi due vite claustrali e intonacate (tali i costumi indossati), spese e stese all’ombra della trionfante germana dalla bella vita e scintillante, proseguita, dopo l’esito fiabesco, in una carriera da “madrina” sempre in viaggio, a recar sollievo agli ultimi e i derelitti. Ciro Masella è Anny: incattivita, livorosa, ghost writer coatta a gestir la pletorica corrispondenza rosea della vip di famiglia. Ha la spietatezza rugginosa e sfrenata delle donne fallite, tradotta negli squittii acuminati d’una recitazione franta, nera e puntualissima. In carrozzella, Rafael Porras Montero ne è contraltare baritono: Genny, compagna di (non) vita, reclusione ed esclusione, toni curiali e squarci di condiscendenza da mezzo scimunita. Son le sorelle coltelle che furono Crawford e Davis nell’incubo augusto d’una pellicola a rivolger l’uggia in arte e l’arte in delitto. I duetti sono i pezzi meglio: puntuti, svagati, di gran calibro ritmico, strizzano l’occhio a un gustoso ioneschismo, costituendo la base per le sospensioni liriche in cui Masella s’erge dinanzi a un microfono anni Cinquanta a leggere della fatica d’esser brutte, ineluttabilmente brutte, intrappolate in una vita trascorsa in punta di piedi, celandosi alla malvagità inesorabile degli altrui sguardi.

Ciro Masella, Che fine ha fatto Cenerentola (ph Igor Vazzaz) 2Il malmostoso equilibrio delle due donne viene infranto dall’inatteso arrivo di lei, la vittoriosa: Caterina Fiocchetti, tailleur bianco a fasciarne la graziosa magrezza, sorriso di prammatica, come l’affabile accoglienza che, ben presto, si rivela di pura parata. Ecco, quindi, il regolamento di conti, l’O.K. Corral dei rinfacci, il trionfo amarissimo dei malanimi più deteriori. E la rivelazione: anche Cindy, la fortunata, l’invidiabile, la cristallina, è una disgraziata votata al pianto, al lagrimevole martirio d’una celebrità intrappolata nei sorrisi patinati, nella rappresentanza plastificata. Un’infelicissima Lady D, nel rigurgito angoscioso d’una favola abominevole.

Non basta il pianto, non basta il dolore, per una redenzione che è risibile miraggio da ribaltare in tragedia. Fanfani, nel metter penna a questa riscrittura, abdica a ogni tentazione ricompositiva: fa bene. Già vi sono, nel testo, varie concessioni al patetico che la regia riconduce in una densa, densissima costruzione di riferimenti. Il regalo più pregiato resta, però, oltre alla vivida memoria di miserie famigliari di cui tutti possiamo dar conto, una mirabile prova d’attore e che, sia inteso come grande segno d’apprezzamento, non sorprende chi ormai conosce Masella.

Applausi convintissimi, a maggioranza muliebre, nella canicola serale di Villa Gerini.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una canzone sarebbe... "Sally" di Vasco Rossi, ma non cantata dalla Mannoia

Locandina dello spettacolo



Titolo: Che fine ha fatto Cenerentola?

di Giacomo Fanfani
regia Ciro Masella
con Caterina Fiocchetti, Ciro Masella, Rafael Porras Montero
allestimento Silvia Avigo
costumi Cinzia Rosignoli
suono Angelo Benedetti
produzione Con-fusione e Uthopia/tra Cielo e Terra


Che fine ha fatto Cenerentola dopo il matrimonio con il Principe Azzurro? E cosa è successo ad Anastasia e Genoveffa? Come sono invecchiati i protagonisti di una delle più celebri favole di Perrault? Ispirandosi al fascino del bellissimo film con Bette Davis e Joan Crawford, il testo originale di Giacomo Fanfani si interroga – e ci interroga – sul mistero della bellezza e sui suoi malefici. Quanto pesa avere a che fare con la bellezza? Il bene e il male sono veramente così nettamente distinti? Gli occhi del principe erano davvero tanto azzurri? Che fine ha fatto Cenerentola? è il tentativo di esplorare da altre angolature – partendo dalle suggestioni della fiaba – le connessioni che legano un mitico immaginario collettivo alla nostra visione contemporanea del mondo.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.