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Scalpiccii sotto i platani
18/03/2016 21:00
Altopascio (LU), Teatro Puccini;
di e con Elisabetta Salvatori
al violino Matteo Ceramelli
Il racconto riporta lo stato d’animo degli abitanti di Sant’Anna ma anche degli sfollati, uniti ad aspettare la fine della guerra, fra paura e mancanza di cibo, nei giorni precedenti all’eccidio, giorni che si snodano in modo apparentemente normale. Il 24 luglio nasce una bambina, che viene chiamata Anna. Il 26 luglio, giorno di Sant’Anna, c’è festa per le strade del paese. Il 10 agosto, la notte delle stelle cadenti, sotto i platani della piazzetta della chiesa i bambini fanno un girotondo, e qualcuno ricorda ancora lo scalpiccio dei loro piedini. Due giorni dopo, si sentono salire lunghe file di soldati, fra canti e il suono di un organetto… È quanto è dato di ricostruire dall’ascolto delle testimonianze di quattro superstiti, quattro bambini che assistettero a quell’eccidio (uno dei quali Ennio, attuale custode del museo della memoria di Sant’Anna) , tra i più efferati fra quelli condotti dai nazisti in ritirata.
Elisabetta Salvatori, per realizzare quest’opera, ha ascoltato i racconti di quei pochissimi sopravvissuti, le testimonianze dirette di coloro che, bambini, vissero quel tragico giorno: laddove la storia personale di questi figli della Versilia si intreccia drammaticamente alla storia collettiva, sorgono le parole dello spettacolo, in memoria delle persone uccise e delle loro storie di sofferenza, di lutti, di amore e di coraggio.
Nel 2005 il Tribunale Militare di la Spezia ha pronunciato la sentenza (poi confermata dalla Cassazione nel 2007) con la condanna all’ergastolo per dieci imputati tutti ufficiali e sottufficiali del II battaglione del 35° reggimento.