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A scuola di teatro (per tutti) coi Fratelli Merendoni

Sguardazzo/recensione di "Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni"

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Cosa: Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni
Chi: Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci
Dove: Vorno (LU), SPE Dello Scompiglio
Quando: 22/03/2015
Per quanto: 60 minuti

Lo ribadiamo, anche al di fuori del recente Lucca Teatro Festival: tra i luoghi comuni più frequentati in scena v’è da annoverare quello in merito al teatro ragazzi che in nulla sarebbe da meno rispetto a quello “per adulti”. Principio sacrosanto, salvo poi riscontrare palpabili scollamenti tra gli ambiti, a ovvio svantaggio del giovanile, assai meno (anzi nulla) monitorato dalla critica e affidato alle non sempre provvidenziali cure d’insegnanti le cui buone intenzioni mal s’accoppiano con la competenza. O peggio: il filone si fa riserva d’impiego per teatranti al palo, illusi che i fanciulli sian pubblico facile e di palato non troppo fino. Niente di più errato: se è vero, e lo è, che le categorie di giudizio degli infanti, così come certi procedimenti logici, hanno percorsi talvolta spiazzanti, è altrettanto certo che i bambini sono un pubblico poco ingannabile o clemente; nel teatro “adulto” il dissenso è ormai bandito (da trent’anni non s’ode un fischio!), in quello per ragazzi non è raro riscontrare freddezza, quando non aperta ostilità, dinanzi a uno spettacolo mal riuscito.

Hansel e Gretel dei Fratelli Merendoni alla Tenuta Dello Scompiglio_2Queste e altre riflessioni sono il lascito di Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni, un delizioso saggio di maestria teatrale in grado di avvincere ogni tipo di sguardo. Nella desolazione d’uno scalcinato teatrino di marionette, ricavato all’interno di un gigantesco contenitore che pare un armadio componibile, due improbabili figuri simili a clochard tentano di cimentarsi nella messinscena di quello che chiamano, con arte imbonitoria, «Speeettacoloooo». La cornice è il pre-testo per una costruzione composita, giocata sugli stilemi comici della serie, in una paziente gestione dei tempi narrativi. La chicca è l’autentico e azzeccatissimo teatro nel teatro, ché la prima parte della fiaba vera e propria mostra al pubblico il “retropalco” della recita marionettistica, la cui scena è rivolta, invece, verso il “nostro” fondale. Ribaltamento gustoso, per niente gratuito: consente ai due bravi interpreti e orditori (Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci) inserti d’apprezzabile malizia come l’ironia sulla pubblicità, il felice impiego di strumenti musicali e così via.

Hansel e Gretel dei Fratelli Merendoni alla Tenuta Dello Scompiglio_3Il viaggio dietro le quinte s’impreziosisce di varie trovate, in un campionario pressochè completo d’arte scenica, pur una magica ricognizione nel meraviglioso trovarobato della squinternata compagnia Merendoni.
Indovinatissime le ombre cinesi, sequenze mimiche di rara efficacia, con un dosaggio dell’illuminazione d’impressionante puntualità, il tutto assemblato in un insieme organico di comica dolcezza. Per non dire degli oggetti, le sagomature, i mascheroni che animano l’universo dischiuso allo sguardo degli ammirati spettatori.
Sono buffi questi fratelli, l’uno doppio dell’altro: polverosi, spaesati, oniriche forme d’inguaribili sognatori dal sapore chapliniano.

Hansel e Gretel dei Fratelli Merendoni alla Tenuta Dello ScompiglioI bambini in sala apprezzano e non poco: hanno completamente ragione. Verrebbe da pensare che questo sia il vero teatro, l’unico plausibile: quello che, senza rinunciare alla metateatralità, all’interrogazione sul proprio statuto, non batte la via dell’intellettualismo sterile a lisciare il pubblico e rifilargli una sòla, né quella della sensazione, del nome noto in cartellone. Non potrebbe farlo. E, allora, sceglie il modo migliore: rispetta profondamente il suo pubblico, non lo sottovaluta, fornendo prova di rigore formale, grande concezione e palpabile amore per il proprio lavoro. Doti rarissime, che ricambiamo come possiamo, unendoci all’ovazione infante che saluta gli artisti a fine recita.

Hansel e Gretel dei Fratelli Merendoni alla Tenuta Dello Scompiglio (1)

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una canzone e un video musicale sarebbe... "Bullets" dei Tunng

Locandina dello spettacolo



Titolo: Hansel & Gretel dei Fratelli Merendoni

Drammaturgia e regia Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
Con Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci e Sara Brigatti
Collaborazioni artistiche Compagnie Clandestine (Francia) / Controluce Teatro d’Ombre (Italia)
Scenografia Lucio Diana
Costumi Monica Di Pasqua
Musiche originali Diego Mingolla
Burattini Claudia Martore
Creazione luci Bruno Pochettino
Maschere Francesco Sanseverino
Tecnico di scena Agostino Nardella
Spettacolo prodotto nell’ambito del progetto Terre Comuni/Terres Communes – Alcotra 2007/2013


Hansel e Gretel, un bel giorno, vanno nel bosco ad aiutare i genitori a tagliare la legna. Ma è tutto un grande inganno perché i loro genitori li vogliono abbandonare nel bosco. Questo è solo il primo di una famosa trama di inganni. Nella fiaba di Hansel e Gretel infatti tutti i personaggi fingono, dicono bugie per ingannare qualcuno. Alla fine anche Hansel e Gretel impareranno a mentire e ingannare per salvarsi la pelle. Ma saper fingere è giusto o sbagliato? In questo spettacolo la fiaba di Hansel e Gretel è raccontata da due vecchi fratelli burattinai, i fratelli Merendoni, ultimi eredi di un'antica famiglia di burattinai italiani. Dati per dispersi ormai da molti anni, li ritroviamo qui, pronti ancora una volta a fingersi Hansel e Gretel per il nostro piacere. Benvenuti dunque nel teatro dei fratelli Merendoni, dove tutto è finto ma niente è falso! La fiaba di Hansel e Gretel è una riflessione sulla sottile differenza tra finzione e inganno, immaginazione e illusione, arte e mercato. Quando la finzione approfitta dell'ingenuità di qualcuno, è un pericoloso strumento di controllo dell'immaginario, ma se è una finzione condivisa da tutti allora è un gioco meraviglioso in cui farci coinvolgere senza paura, come il teatro. Il cibo, sia quando è assente e genera fame (motivo per cui i genitori abbandonano Hansel e Gretel nel bosco), sia quando è in eccesso e diventa una trappola (la casetta di marzapane della strega), sia quando è evocato dal nome degli attori protagonisti (i Fratelli Merendoni), è il motore di tutta la fiaba.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.