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Con la Musica da ripostiglio si sale in carrozza!

Sguardazzo/recensione di "Signori in carrozza!"

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Cosa: Signori in carrozza!
Chi: Giovanni Esposito, Ernesto Lama, Ivano Schiavi
Dove: Carrara, Nuova Sala Garibaldi
Quando: 28/10/2015
Per quanto: 120 minuti

Li avevamo lasciati in Servo per due con Pierfrancesco Favino e li ritroviamo con piacere nel foyer della Sala Garibaldi di Carrara a intrattenere il folto pubblico, accalcatosi all’interno per la copiosa pioggia.
Stiamo parlando del piccolo ensemble Musica da ripostiglio, irriverente gruppo che fa dell’intrattenimento e dell’improvvisazione la sua caratteristica principale e che nell’allestimento di Paolo Sassanelli è il vero protagonista in scena.

Signori in carrozza narra la divertente vicenda di due compagnie in competizione per un ingaggio da intrattenitori durante il viaggio a bordo della valigia delle Indie, la nave che da Brindisi giunge sino a Bombay. Gli scontri tra le rivali comitive si svolgono a tempo di musica e il repertorio oscilla da Amado mio di Pink Martini alla canzone napoletana (Mm’ ‘aggi ‘a curà è uno dei tanti esempi). Musica da ripostiglio a CarraraL’antagonismo lascerà il posto al comune amore per l’arte e per la musica, che si celebra con l’intersezione dei migliori numeri e canzoni da parte di entrambi i gruppi.

Nonostante la performance sia ambientata negli anni ’50, non mancano i riferimenti alla contemporaneità, di cui il promotore è il personaggio interpretato dal bravo Giovanni Esposito che prevede probabili hit future degne di salire in vetta alle più importanti classifiche musicali, puntualmente scartate dai compagni di scena che le ritengono poco coinvolgenti. Da Perdere l’amore di Massimo Ranieri a Perdono di Tiziano Ferro, dalla versione italiana di Strangers in the Night all’imitazione, con gesto pelvico annesso, di Adriano Celentano con Prisencolinensinalciusol.

E’ l’intera Sala Garibaldi di Carrara a fare da scenografia, magicamente identificata con il teatro di Brindisi, dove sia sotto il palcoscenico sia sopra sonsignori in carrozzao adagiati apparati scenici appartenuti a precedenti allestimenti. Un vero inno all’amore per il teatro, in cui è possibile richiamare alla memoria celebri messe in scena: la Anna Magnani nel ruolo della fioraia del Pincio di Quando meno te lo aspetti (di Michele Goldieri) e Carosello Napoletano (di Ettore Giannini), che debuttò proprio in terra toscana nel 1950, alla Pergola di Firenze.

Superfluo è l’utilizzo tecnologico del proiettore che su un sipario in tulle retroproietta due video: uno, a metà performance, per mostrare alle compagnie l’agognata nave La valigia delle Indie; l’altro, come epilogo finale, dove si mostra una carrellata di immagini con i grandi attori, registi e protagonisti del cinema e del teatro sia italiani che stranieri, sulle note della canzone, molto probabilmente originale, “ma questi artisti che regalano dei sogni da ballar”.

La recitazione è calcata e molto macchiettistica, specialmente per alcuni personaggi; oltre al già citato Giovanni Esposito, si fanno notare il capocomico della compagnia napoletana Ernesto Lama, la giovane dalla delicata e soave voce Margherita Vicario, il divertente Ivano Schiavi con le sue memorabili performance en travesti.
In definitiva, la serata scorre piacevole fra una risata e l’altra, benché alcune battute siano reiterate fin troppo insistentemente, ma del resto è ciò che una stagione da teatro di provincia richiede e vuole: ridere, ridere, ridere ancora …. musica di tamburelli fino all’aurora.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un programma radiofonico sarebbe... Gran Varietà (1966)

Locandina dello spettacolo



Titolo: Signori in carrozza!

di Andrej Longo
regia Paolo Sassanelli
con Giovanni Esposito, Ernesto Lama, Paolo Sassanelli, Margherita Vicario, Marit Nissen, Ivano Schiavi
e altri due attori
e con i musicisti del gruppo Musica da Ripostiglio (Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli, Emanuele Pellegrini)
scene Luigi Ferrigno
costumi Moris Verdiani
musiche ed elaborazioni musicali a cura del gruppo Musica da Ripostiglio
produzione Gli Ipocriti


Italia, secondo dopoguerra. La linea ferroviaria La Valigia delle Indie (India Mail) che nell’Ottocento connetteva la Gran Bretagna con l’India sta per essere ripristinata. Sembra un’occasione straordinaria per una piccola compagnia di attori meridionali che spera di essere scritturata per intrattenere i viaggiatori durante il lungo percorso in treno. Ma nel piccolo teatrino – abbandonato durante la guerra – nel quale il gruppo decide di provare lo spettacolo da proporre alla compagnia ferroviaria un’altra compagnia di attori, francesi, composta da cinque musicisti e una chanteuse, prepara a sua volta uno show nella speranza di ottenere l’incarico. Ciascuno sfoggia meglio che può il proprio repertorio, finché tutti non intuiscono, saggiamente, che tra Francia e Italia, Parigi e Napoli, le differenze sono poche. Talmente poche da poter pensare di proporre un unico spettacolo realizzato insieme.

Francesca Cecconi
Da attrice a fotografa di scena per approdare alla mise en espace delle proprie critiche. Under35 precaria con una passione per la regia teatrale. Ha allestito una sua versione di Casa di bambola di Ibsen. Se fosse un’attrice: Tosca D’Aquino per somiglianza, Rossella Falk per l’eleganza, la Littizzetto per "tutto" il resto.