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Grow: “Uno, due, tre: in bocca alla strega tocca a te!”

Sguardazzo/recensione di "Grow"

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Cosa: Grow
Chi: Caterina Simonelli, Silvia Bennett, Marcela Serli
Dove: Camaiore (LU), Teatro dell’Olivo
Quando: 20/11/2015
Per quanto: 60 minuti

Grow.
Crescere è complicato.

Grow.
Crescere è difficile.

Grow.
Crescere è necessario?

Sapersi destreggiare tra problemi familiari, economici e la propria crescita individuale, all’interno di una società troppo spesso sessista, può non essere così semplice e indolore. Lo sanno bene Hansel e Gretel, protagonisti di questa messinscena, che finiscono per dover sconfiggere streghe interiori e strega in carne e ossa.
Questo, oltre alla necessità che gli adulti desiderino prima di tutto lo sviluppo e la felicità dei bambini, è il messaggio lanciato dalla compagnia If Prana che ha debuttato (con il tutto esaurito) venerdì 20, matinée per le scuole, e sabato 21 novembre al Teatro dell’Olivo di Camaiore.

If Prana, 'Grow', Caterina Simonelli e Silvia Bennett (FB pag uff) 04Nel foyer, prima dello spettacolo, un’overture di danza contemporanea, con le allieve di Progetto Danza Arabesque di Camaiore e Professione Danza di Pietrasanta, coreografate da Silvia Bennett, accoglie poi un pubblico incuriosito e divertito. Ciò che colpisce subito di Grow è il riuscito sodalizio tra un tappeto sonoro evocativo, suggestivo e a tratti noir (Eclaircie di René Aubry; Clapping Music For % Performers di Steve Reich nella versione di Santi Carcasona; All names di Jun Myiake) e le coreografie delle attrici Caterina Simonelli (Gretel) e Silvia Bennett (Hansel).

If Prana, 'Grow', Caterina Simonelli e Silvia Bennett (FB pag uff) 02Attraverso un accurato gioco di luci, ombre e chiaroscuri, i corpi delle due si amalgamano, rotolano, si sfidano in quella contesa esistenziale che è lo scontro-incontro con l’altro: fratello-sorella, maschio-femmina. Fin quando un grezzo telo nero, metaforica foresta, non risucchia i due piccoli fino a condurli dritti dritti alla casetta composta di Buondì della strega. Sì, perché nella moderna drammaturgia di Tobia Rossi, riscrittura della fiaba dei Grimm, il marzapane ha lasciato il posto alle merendine Motta e Ferrero, lo zucchero filato ai Kinder Sorpresa e la cioccolata calda a fiumi di corroborante Estathè. Marcela Serli interpreta poi, oltre all’iniziale madre dei due, una sorta di strega/matrigna che cerca di insinuarsi nel rapporto affettivo tra i due, esasperando la loro differenza di genere, destinando Gretel a pulizie e “lavori da femmina” e Hansel alla libertà maschia d’ingozzarsi e far festa.

L’epilogo è noto a tutti: i due fratelli riusciranno, prima, a oltrepassare il velo di un mondo di zucchero, fatto di apparenze, false promesse e illusioni, poi a crescere, diventare “grandi”, senza però invecchiare dentro. Lo spettacolo, dopo altre scene coreografate, alcune immerse in dense e suggestive volute di fumo artificiale, si conclude, infatti, con un fermo immagine dei due bambini cresciuti. Hansel e Gretel, uccisa la strega e riemersi dal telo nero, si fanno avanti sul proscenio mostrandosi nella loro trasformazione finale. Dismessi gli abiti fanciulleschi, ciò che resta alla fine del viaggio è una Gretel senza treccia, con in pugno un casco da motociclista, e un Hansel rapper con cappuccio tirato su e atteggiamento di sfida.
Ognuno cresce a modo suo.
L’importante è uscirne vivi.

If Prana, 'Grow', Caterina Simonelli e Silvia Bennett (FB pag uff) 01

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una caramella sarebbe... una girella di liquirizia con marshmallow

Locandina dello spettacolo



Titolo: Grow

regia Caterina Simonelli con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli materiale drammaturgico Concetta D'Angeli consulenza artistica Federico Tiezzi ufficio stampa, promozione e distribuzione Mariacristina Bertacca organizzazione Francesca Giannini produzione IF Prana/Compagnia Lombardi-Tiezzi 
Attraversando un mondo nero e temibile, come solo quello delle fiabe può evocare nella mente di un bambino, l’essere umano è capace di attivare in sé risorse incredibili. È nei momenti di crisi che l’uomo splende: non solo nel bene, eccelle anche nel male e forse si macchia di quelle ombre da cui non sarà più capace di liberarsi. Un approccio al teatro contemporaneo, teso verso una ricerca fisica e immaginifica della storia di Hänsel e Gretel. Un modo di affrontare e confrontarsi con la paura, nelle tante fasi della vita. Uno spettacolo che racconta il percorso che si protrae dall’infanzia alla maturità, per “invecchiare senza diventare adulti” e così mantenere acceso uno sguardo incantato sulle cose.

Viola Giannelli
Nella vita, fa, ha fatto o fece un sacco di cose tra cui: due figli, un libro (altri ne seguiranno: di libri, sui figli non si scommette), l’università, il conservatorio e altre amenità che riempirebbero due o tre esistenze. Ama il teatro, la lirica, la letteratura e ha persino senso dell’umorismo.