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In ogni caso nessun rimorso, «i padroni sono tutti dei porci, i sovversivi sono tutti violenti»

Sguardazzo/recensione di "In ogni caso nessun rimorso"

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Cosa: In ogni caso nessun rimorso
Chi: Borgobonò, Elisa Proietti, Andrea Sorrentino, Mauro Pasqualini
Dove: Cascina (PI), La Città del Teatro/Politeama
Quando: 25/10/2015
Per quanto: 150 minuti

Sipario aperto, fondo nero, alcuni pancali in giro, un attaccapanni carico di cappotti, uno stand ricolmo di vestiti. Questa la scenografia della messa in scena della compagnia Borgobonò per In ogni caso nessun rimorso.

All’arrivo, gli spettatori sono invitati ad accomodarsi su una tribuna allestita direttamente sul palcoscenico, spalle alla platea. Un signore dall’aria rispettabile fa il suo ingresso. Si presenta, raccontando direttamente alle persone che si trovano di fronte a lui come ha conosciuto Jules Bonnot, un ragazzo, un operaio. Ne definisce alcuni tratti, fornisce un’idea per poi lasciare spazio al protagonista. Bonnot, corpo e sostanza, compare. Gradualmente, vanno a comporsi gli episodi della sua vita irrequieta e tormentata, dalla prima condanna fino alla morte. Lo spettacolo affonda le sue radici nel romanzo di Pino Cacucci In ogni caso nessun rimorso, in cui lo scrittore delinea la figura di Bonnot raccontando tutti gli episodi che lo hanno portato ad essere il nemico pubblico di Parigi.

11009173_10206408518758319_5405003372201189242_nTre soli attori: i ruoli si alternano, suddividendosi tra i tre interpreti (Elisa Proietti, Andrea Sorrentino, Mauro Pasqualini) che vestono e svestono i panni dei numerosi personaggi. Sulle note della musica suonata dal vivo da Adele Pardi, va costruendosi l’immagine di una Parigi a cavallo tra Ottocento e Novecento – i suoi quartieri, i suoi locali – punti nevralgici della lotta contro la disuguaglianza sociale, contro lo sfruttamento del popolo, contro il capitale.

La messa in scena trova la sua forza su una scenografia fortemente connotativa, arricchita dalla musica che rende corposa l’immagine e impreziosisce l’azione riuscendo a stemperare i toni del testo di Cacucci, seguito forse con troppa fedeltà.

Quella dei Borgobonò è senz’altro un’operazione virtuosa; la cura del dettaglio, la scelta dei movimenti scenici, il flusso narrativo ininterrotto concedono a chi guarda di poter avvicinarsi senza diffidenza alla storia di Bonnot diviso tra amore, politica e crimine.
Se, da un lato, la messa in scena convince per la complessità dei personaggi, che quasi rotolano su loro stessi entrando e uscendo da abiti e cappotti, e per la materialità di una scenografia semplice ma non meno suggestiva, dall’altro, lo spettacolo pecca in prolissità.
11885388_10207813740087974_554846897585623405_nRispetto del testo, si diceva, ma anche capacità di “rivestirlo” fantasiosamente, schiudendo prospettive curiose e inaspettate grazie alla verità sensibile dei corpi, delle voci, aprendo parentesi e incisi che, in corso d’opera, finiscono per depositarsi, mescolarsi tra loro.

Nel corso della storia, Bonnot si trova a essere conteso tra numerosi personaggi: donne, mogli, compagni politici e complici. Subisce, vive e cerca riscatto per ciò che la vita e le sue scelte gli hanno posto di fronte, ma tutto questo assume un’aria talmente caotica che risulta difficile mantenere costante il livello di attenzione e di partecipazione.

In ogni caso nessun rimorso è certamente un’operazione che, sebbene ancora in fase di sviluppo, risulta gradevole agli occhi. Curiosa e accattivante l’interpretazione degli attori, a loro agio nel saltare continuamente “dentro” e “fuori” dai personaggi sul ritmo evocativo del violoncello.

Uno spettacolo ancora in rodaggio, ma che lascia ben sperare.

 

VERDETTAZZO

Perché: Sì, oppure no
Se fosse... un bicchiere sarebbe... di vetro spesso e pieno di cognac

Locandina dello spettacolo



Titolo: In ogni caso nessun rimorso

con Mauro Pasqualini, Elisa Proietti, Andrea Sorrentino
musiche Adele Pardi
movimenti scenici Annalisa Cima
regia Mauro Pasqualini
produzione Borgobonò


Qual è la cosa giusta da fare? Quante volte la paura ci costringe a chinare la testa e accettare la vita così come viene? La risposta di Jules, Jouin, Platano, Rirette, Victor è una e all’unisono: non esitare, fare, perché così in futuro nessuno ci potrà recriminare che non abbiamo almeno tentato. A cavallo tra 800 e 900 un gruppo di persone definite dalla storia come anarchici – sotto il cui titolo veniva raggruppato tutto ciò che non era in accordo con lo status quo – si pose il problema di come risolvere la disuguaglianza sociale e migliorare la condizione del proletariato. Tra questi alcuni scelsero la via mediatica attraverso giornali, libri e trattati di filosofia; altri scelsero di attaccare gli sfruttatori del popolo in ciò che gli era più caro: il capitale. Altri le scelsero entrambe. Protagonisti di “In ogni caso nessun rimorso”: poliziotti, anarchici, filosofi, prostitute, politici, operai… Tutti colpevoli. Tutti innocenti. Tutti vittime. Tutti carnefici.  

Gemma Salvadori
Nata a Volterra nell'inverno del 1992, vive lì, studia a Pisa. Sogna di vivere in un attico con un cane e quattro gatti: tutto molto bello ma davvero poco interessante. Fuma e scrive su un' agenda bancaria più vecchia di lei rivestita con la carta da parati della nonna del suo vicino di casa.