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Passo a due (o tre?)

Sguardazzo/recensione di "Nudità"

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Cosa: Nudità
Chi: Virgilio Sieni, Mimmo Cuticchio
Dove: Verona (Teatro Camploy)
Quando: 07/02/2020
Per quanto: 50 minuti

«Egli portava la marionetta come una maschera totale, che lo ricopriva completamente; altrimenti detto, si nascondeva nella maschera, dentro la marionetta, e danzava dentro e insieme a lei, eseguendo il gioco di movimento con la maschera e nella maschera». Se non fosse impossibile potremmo dire che queste parole di Lothar Schreyer (1886 – 1966 artista, scrittore e primo docente di scenotecnica presso la scuola d’arte Bauhaus) sembrano descrivere pienamente il lavoro che Mimmo Cuticchio realizza in scena con la sua marionetta, accompagnando, seguendo e anticipando i gesti del danzatore Virgilio Sieni. Schreyer non ha visto Nudità, nuovo spettacolo di teatro di figura e danza firmato dai due artisti, ma è come se ne avesse predetto i passi, le coreografie, i movimenti.

La scatola nera accoglie in prima istanza il rumore di piedi meccanici, accompagnati da lievi fruscii: la nuda marionetta fa il suo ingresso in scena seguita da Sieni, di blu vestito, che scivola lentamente sul tappeto danza. Il gesto del danzatore è frammentato, spezzato, cadenza ogni singolo movimento; come lui, la marionetta al suo fianco: non si comprende chi guidi la scena, ognuno influenza l’altro in una sequenza di rimandi reciproci. Gradualmente, una musica accompagna questo passo a due che, per chi osserva, diviene presto coreografia a tre. Cuticchio non è solo manovratore, è anch’esso corpo danzante sulla scena, che guida la propria marionetta ora verso Sieni ora verso il proscenio. La marionetta di Cuticchio non è quell’essere completo tanto declamato da Heinrich von Kleist nel saggio Il teatro delle marionette (1810): è imperfetta come l’uomo, ne sperimenta il corpo, lo comprende e lo ascolta in ogni suo passo incerto; al suo fianco fa la stessa cosa l’uomo, danzatore che collauda ogni vertebra, ogni possibilità delle proprie braccia e gambe.

Nudità ha una drammaturgia scenica che presenta alcuni punti fissi, il resto è dato all’improvvisazione dei tre singolari danzatori danzatori (Sieni, Cuticchio e la marionetta): una specie di canovaccio regge l’intera performance su cui gli artisti vanno a ricamare un’arte all’improvvisa della danza e del teatro di figura. Ora la marionetta sembra sorreggere la gamba di Sieni, ora il danzatore fiorentino si appoggia sulla spalla di Cuticchio: finché, stremati, non iniziano un lavoro a terra, in cui la poesia del gesto diventa drammaturgia.

Cuticchio lascia nelle mani di Sieni la propria marionetta ed esce di scena; un forte rumore di metallo introduce un nuovo personaggio: un pupo. È Orlando, paladino di Francia, che rivela la sua vera essenza spogliandosi dell’armatura (come quando getta le armi pazzo d’amore) che, pezzo dopo pezzo, Sieni adagia intorno al palcoscenico. Ed ecco far capolino la parola, scandita nel cuntu di Cuticchio che, battendo il piede a terra conferendo maggiore ritmo alla storia, narra di un naufragio. È davanti alla sciagura che qualsiasi essere svela le proprie fragilità, le debolezze e così, anche con la parola sofferta e dolorosa, si rivelano corpi deboli spogliati delle armi, delle coperture sociali, delle quotidiane sovrastrutture, rivelandosi nella loro più intima nudità.

Nudità è il viaggio di tre personaggi alla scoperta della propria esistenza: dalla meccanica della marionetta al gesto frammentato del danzatore, dalla ricerca della gravità all’essenza del baricentro, dallo scheletro all’anima. Convinti applausi al teatro Camploy per la poesia del gesto di una marionetta, di un oprante e di un danzatore.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una poesia sarebbe... Ho sceso dandoti il braccio di Eugenio Montale

Locandina dello spettacolo



Titolo: Nudità

con Mimmo Cuticchio, Virgilio Sieni
produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’Arte Cuticchio
sostenute da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
con la collaborazione di Fondazione Romaeuropa
promosso da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura
 

Nudità è l’incontro tra due mondi e due visoni. In scena insieme, Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni instaurano forme di relazione tra corpo e pupo, ascolto e tattilità. Il corpo del danzatore e della marionetta sono messi in dialogo in un incontro su elementi fondamentali dello stare al mondo: camminare, sedersi, cadere, voltarsi, toccare. Una produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’arte Cuticchio, con la collaborazione di Fondazione Romaeuropa.  La relazione tra Danza e Opera dei Pupi rappresenta un elemento inedito e un primo modello che guarda alla trasfigurazione dell’uomo e alla natura del gesto. Corpo e marionetta, trasmissione e tattilità, corpo articolare e gravità, sono gli elementi di questo viaggio nel gesto: una rappresentazione di come l’umano affiori in ogni fragilità del corpo e del pupo messi in relazione tra loro. I due artisti hanno lavorato sull’anatomia della marionetta e sulle possibilità che il corpo del danzatore ha di appropriarsi di tecniche e azioni artistiche considerate superficialmente ‘non umane’. Con l’arte della marionetta le leggi naturali del mondo emergono cristalline tra sospensione-orizzontalità e gravità-verticalità, richiamandoci in ogni istante alla “risonanza” quale fonte dei nostri spostamenti e della nostra postura di abitanti del mondo. Le storie qui narrate cercano, nei meandri dell’incontro tra i due uomini, il gioco della trasmissione che “sbriciola” la loro maestria.

Francesca Cecconi
Da attrice a fotografa di scena per approdare alla mise en espace delle proprie critiche. Under35 precaria con una passione per la regia teatrale. Ha allestito una sua versione di Casa di bambola di Ibsen. Se fosse un’attrice: Tosca D’Aquino per somiglianza, Rossella Falk per l’eleganza, la Littizzetto per "tutto" il resto.