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Teatro del Carretto: l’amara sorte di una longeva Biancaneve

Sguardazzo/recensione di "Biancaneve"

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Cosa: Biancaneve
Chi: Maria Grazia Cipriani, Graziano Gregori, Elena Nenè Barini, Giacomo Vezzani, Giacomo Pecchia, Jonathan Bertolai
Dove: Valdottavo (LU), Teatro Cristoforo Colombo
Quando: 19/12/2015
Per quanto: 60 minuti

Da trentadue anni il Teatro del Carretto accumula repliche su repliche di Biancaneve, il primo spettacolo della compagnia debuttato nel 1983. Piccola magia che si rinnova ogni volta, per un sistema di narrazione delicatissimo, eppure estremamente versatile: la struttura in legno con porticine e finestrelle è un complesso teatro dei burattini a rappresentare una favola in miniatura. I personaggi sono minuscoli, estremamente dettagliati e – dopo anni – pieni di rammendi: microscopiche opere d’arte create da Graziano Gregori, prendono vita nelle mani – nascoste e sapienti – di Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani e Jonathan Bertolai. I movimenti sono realistici: il pianto di Biancaneve nel bosco è sublime, i nanetti che la trovano nella casetta sono buffissimi e, nel ballo della protagonista, sembra di vedere una miniatura della Gertrude di Elsa Bossi nell’Amleto carrettiano del 2010.

La drammaturgia di Maria Grazia Cipriani segue fedelmente la fiaba dei fratelli Grimm, dando adito ai piccoli commentatori, avvezzi all’edizione critica Disney: “Ma non c’era il pettine avvelenato!”, “Ma non è vero che la regina mangia il cuore di Biancaneve!”. I filologi in erba, però, sono presto ammutoliti: molte generazioni di lucchesi e non solo ricordano quando, ancora infanti, furono spaventati dalla strega cattiva che sbuca di colpo dalla finestra.

Biancaneve, Teatro Del Carretto (sito ufficiale) 02Non esisteva il lieto fine, nel 1812, quando i bibliotecari tedeschi Jacob e Willhelm Grimm raccolsero i racconti delle tradizione tedesca per puro spirito filologico. Fu nelle edizioni successive che, quella che avrebbe dovuto essere una ricerca sulle radici della morale tedesca, divenne una raccolta di favole per bambini. Ed è a quel punto che viene aggiunto lieto fine – Biancaneve e il principe si sposano –, ma restano ben chiari ed esposti gli elementi aspri e duri del racconto, come la strega/regina costretta a ballare al matrimonio indossando scarpe di ferro arroventate sul fuoco.

Si gioca sull’alternanza grandezza reale/miniatura, presenza/evocazione: l’unico personaggio che mutua tra le due dimensioni è la regina (storicamente interpretata da Maria Teresa Elena, ora sostituita da Elena Nenè Barini), che esce dal teatrino di legno e si avvicina al pubblico. Momento memorabile è l’arrivo a casa dei nanetti: tra le sedie degli spettatori passano sette figure che avanzano pedalando su dei monocicli collegati tra loro. Con precisione quasi chirurgica imboccano la porticina centrale della casupola, che si chiude alle loro spalle: una volta nel teatrino, appaiono in miniatura all’interno del minuto spazio scenico, in una traslazione pure simbolica dall’esterno all’interno della storia. La colonna sonora è una selezione sinfonica e, soprattutto, operistica: riconosciamo Puccini, Sibelius, Mendelssohn e Auber  con una preponderanza di Humperdinck con il suo Hansel and Gretel.

Biancaneve, Teatro Del Carretto (sito ufficiale) 01La vicenda, dal punto di vista femminile, non è delle più edificanti: Biancaneve giace morta nel bosco, il principe di passaggio la vede e la fa caricare sul suo cavallo, ma i nani inciampano mentre sollevano la bara. La fanciulla si rovescia per terra, sputa la mela e, destatasi, s’innamora del principe, il cui unico merito è esseresi trovato lì e aver deciso di portarsi al castello una fanciulla inerme (il parallelo con un atto di caccia, pur senza uccisione, è inquietante). I due si sposano e vanno verso l’orizzonte della felicità eterna. Le note di Madama Butterfly, in sottofondo, ci suggeriscono che forse non sarà così: immaginiamo Biancaneve, abbandonata, che fa jigai con un tantō affondato nel collo.

Biancaneve, Teatro Del Carretto (lagoccia.eu)

 

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un'aria sarebbe... "Lascia ch'io pianga" dal Rinaldo di Händel

Locandina dello spettacolo



Titolo: Biancaneve

di Teatro del Carretto
regia e adattamento Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
con Elena Nenè Barini, Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani, Jonathan Bertolai


Andrea Balestri
Non è il Pinocchio di Comencini. Apparentemente giovane, studia teatro (non solo) musicale tra Pisa e Roma. Serie tv, pulizie e viaggi in treno occupano il resto della sua vita. Archivia i ricordi in congelatore e si lava i capelli tutti i giorni.