Titolo: 2x2=5 L'uomo dal sottosuolo
da Memorie del Sottosuolo
di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
regia Roberto Bacci
drammaturgia Stefano Geraci
con Cacá Carvalho
spazio scenico Roberto Bacci
scene e costumi Marcio Medina
allestimento e luci Stefano Franzoni
musiche Ares Tavolazzi
produzione Fondazione Teatro della Toscana
«La ricerca di un pensiero cosciente può sprofondarci nel sottosuolo di noi stessi, lì, dove la luce della consapevolezza si trasforma nel buio di ciò che possiamo essere o diventare.
Nessuno si identificherebbe con il protagonista di questo breve e terribile romanzo, eppure le sue parole, le sue gesta, la sua inguaribile malattia di esistere, possono risvegliare in ciascuno di noi qualcosa di inconfessabile, ma che abbiamo attraversato.
Ed è una confessione, quella a cui assistiamo, una confessione che non lascia scampo all’ipocrisia ed in cui è difficile specchiarsi come esseri umani.
La luce che si accende sul protagonista è una luce nera, come può esserlo quella con cui si sviluppavano una volta le fotografie ed a mano a mano che i dettagli appaiono sempre più nitidi ai nostri occhi ed alle nostre orecchie, vorremmo voltare lo sguardo, non ascoltare, rifugiarsi in un altrove che forse non esiste.
Ospiti nel sottosuolo del protagonista, sia fisico che drammatico, occorre affrontare le parole di Fëdor Dostoevskij per quello che possono richiamare di noi stessi.
Nel nostro esistere quotidiano, dove la cultura produce sempre un 4 moltiplicando un 2×2, lasciamo che, almeno questa volta, 2×2 possa essere 5»(Roberto Bacci)