ARCHIVIO SPETTACOLI

    Calderòn, F.Tiezzi (2016)

    Titolo: Calderòn
    Regia: Federico Tiezzi

    di Pier Paolo Pasolini
    drammaturgia Sandro Lombardi, Fabrizio Sinisi e Federico Tiezzi
    con (in ordine di apparizione) Sandro Lombardi, Camilla Semino Favro, Arianna Di Stefano, Viola Graziosi, Graziano Piazza, Silvia Pernarella, Ivan Alovisio, Lucrezia Guidone, Josafat Vagni, Debora Zuin, Andrea Volpetti
    e con la partecipazione straordinaria diFrancesca Benedetti
    scene Gregorio Zurla
    costumi Giovanna Buzzi e Lisa Rufini
    luci Gianni Pollini
    movimenti coreografici Raffaella Giordano
    canto Francesca Della Monica
    assistente alla regia Giovanni Scandella
    regia Federico Tiezzi
    foto di scena Achille Le Pera
    produzione Teatro di Roma e Fondazione Teatro della Toscana

    Siamo nella Spagna franchista del 1967. Rosaura fa tre sogni successivi, ognuno in un ambiente diverso – aristocratico, proletario, medio borghese – a significare l’impossibilità, per tutti, di evadere dalla propria condizione sociale. Nel primo sogno Rosaura si innamora di Sigismondo, un ex amante della madre che scoprirà essere suo padre; nel secondo, da prostituta, si innamora di Pablito, un ragazzo che scoprirà essere suo figlio; nel terzo è una moglie rassegnata al proprio destino, che si innamora di Enrique, uno studente rivoluzionario. Il tema della diversità, della irriducibilità di ogni essere umano alle logiche del potere borghese, è dunque ricorrente in tutti i sogni, risolto nelle metafore di amori incestuosi. Segue una quarta (e ultima) incarnazione di Rosaura in uno “scheletro bianco quasi senza più capelli, nella cuccia”: lo scheletro vivente di una vittima delle SS naziste, nello stesso salone di reggia trasformato in lager, mentre irrompe il coro degli operai comunisti in veste di salvatori.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI