ARCHIVIO SPETTACOLI
Copenaghen, M. Avogadro (2017)
Titolo: Copenaghen
di Michael Frayn
traduzione Filippo Ottoni, Maria Teresa Petruzzi
regia Mauro Avogadro
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice
scene Giacomo Andrico
costumi Gabriele Mayer
luci Pasquale Mari
produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale/Compagnia Umberto Orsini/Css Teatro Stabile di Innovazione
Quale fu il motivo che spinse il fisico tedesco Heisenberg a fare visita al suo maestro Bohr, durante l’occupazione nazista della Danimarca? Questa domanda è anche il “centro” dello spettacolo.
I due scienziati erano coinvolti, anche se su fronti opposti, nella ricerca scientifica che probabilmente ha portato all’invenzione della bomba atomica e ancora oggi è sconosciuto l’argomento della conversazione che ebbero nel giardino di casa di Bohr.
I protagonisti in un luogo che ricorda un’aula di fisica, sono immersi in un’atmosfera quasi irreale e parlano di cose accadute in un passato lontano, quando erano ancora tutti vivi, ricordando e cercando di fare luce su ciò che avvenne nel 1941 a Copenaghen.
Dalla messa in scena si percepisce che non è possibile una sola verità, o una sintesi efficace delle diverse verità, perché una verità è semplicemente il punto divista di chi l’ha denunciata.