ARCHIVIO SPETTACOLI
La grande fuga, Bestiaire (2015)
Titolo: Bestiaire
progetto a cura di Cristian Flore e Selene Framarin
maschere realizzate da Matteo Destro, Selene Framarin e David Poznanter
Lo spettacolo porta in scena l’universo poetico delle maschere. Dalle esuberanti mezze maschere, eredi della commedia dell’arte, alle silenziose maschere intere, espressione di un territorio drammatico situato oltre le parole, lo spettatore vivrà il racconto di un’Italia profonda, in cui l’amore, l’ipocrisia, le costrizioni della società e il desiderio di libertà si intrecciano con un paradossale destino. Il clarinetto e la diamonica si fanno stralunati menestrelli di un mondo sospeso tra l’onirico e il reale, dando vita a una dirompente commedia musicale che illumina vizi e riscatti dell’animo umano.
Il racconto ruota intorno alla storia d’amore che nasce tra due anziani, Battista e Cesira, entrambi già sposati; insieme sognano di sciogliere i lacci delle costrizioni che li imprigionano nelle rispettive vite e fuggire. Ecco che inizia il progetto di una “grande fuga”, in cui la speranza di vivere l’amore liberamente si fa sempre più concreta. Ma cosa c’è dopo la fuga? Quanto può durare l’estasi folle della libertà, prima di ricadere in simili prigioni? Tra litigi in un cimitero, incontri con grottesche massaggiatrici e atmosfere di sogno che ancora una volta evadono dalla realtà, il racconto illumina, con leggerezza e ironia, contesti abitualmente trascurati dai riflettori, quelli degli anziani, e si interroga con curiosità su quali sentimenti, nostalgie e desideri siano concessi in questo ultimo ciclo di vita.
Due attori/musicisti interpretano quattro diversi personaggi e suonano dal vivo le musiche di scena con clarinetto, voce e diamonica, in un susseguirsi virtuosistico di lazzi esilaranti, melodie stranianti e rapidi cambi di personaggio.