London Escorts sunderland escorts asyabahis.org www.dumanbet.live www.pinbahiscasino.com sekabet.net olabahisgir.com www.maltcasino.net www.faffbet-giris.com www.asyabahisgo1.com dumanbetyenigiris.com pinbahisgo1.com www.sekabet-giris2.com olabahisgo.com www.maltcasino-giris.com www.faffbet.net betforward1.org betforward.mobi www.1xbet-adres.com 1xbet4iran.com www.romabet1.com www.yasbet2.net 1xirani.com romabet.top 3btforward1.com 1xbet 1xbet-farsi4.com بهترین سایت شرط بندی betforward
    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Lear, Shakespeare-Bacci (2015)

    Titolo: Lear

    da William Shakespeare
    drammaturgia Stefano Geraci
    regia Roberto Bacci
    Con Maria Bacci Pasello, Michele Cipriani, Savino Paparella, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Caterina Simonelli, Tazio Torrini, Silvia Tufano
    Assistente alla regia Francesco Puleo
    Progetto scene e costumi Márcio Medina
    Musiche originali Ares Tavolazzi
    Luci Valeria Foti, Stefano Franzoni
    Produzione Fondazione Teatro della Toscana

    Roberto Bacci, dopo le varie versioni di Amleto continua il suo confronto con i testi shakespereani, con Lear, dove, con la drammaturgia di Stefano Geraci, rivisita, scompone, smonta pezzo per pezzo il dramma di Shakespeare, per mostrare il crollo delle certezze quotidiane.

    Lear si toglie la corona che teneva unito il suo regno.
    Lascia l’eredità alle figlie: tutto “crolla”, fino alla fine.

    «Dietro queste due righe è nascosta la trappola che racchiude molte domande che ci riguardano da vicino.
    La nostra opera: smontare pezzo per pezzo questa “trappola” per comprenderne lo straordinario funzionamento, mostrarne la costruzione e la dinamica, affrontare le domande che in essa sono nascoste, al di là della storia che ci racconta.
    Che cosa ci accade quando ciò che ci tiene uniti alle nostre certezze “crolla” dentro di noi?
    Che cosa diventa il nostro regno quotidiano quando il “nostro” Re lo abbandona?
    Il tradimento, l’ipocrisia, la fame di potere ci trascinano verso il disordine di uomini addormentati.
    Il “nostro Re”, che un tempo era il centro della nostra esistenza, oggi vaga, impazzito nel deserto della propria tempesta»

    (Roberto Bacci)

    SGUARDAZZI/RECENSIONI