ARCHIVIO SPETTACOLI

    Modigliani et ses femmes, A. Longoni (2014)

    Titolo: Modigliani et ses femmes
    Regia: Angelo Longoni

    scritto e diretto da Angelo Longoni
    con Marco Bocci, Romina Mondello, Claudia Potenza, Vera Dragone, Francesca Valtorta

    Raccontare la vita e l’opera di Amedeo Modigliani oggi non significa solo rendere omaggio ad uno dei nostri pittori più famosi e amati al mondo ma anche rendere omaggio a un periodo storico.
    Dietro all’autore delle donne dal collo lungo c’è una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati e stimolanti della storia del ‘900.
    Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una delle storie d’amore più famose, toccanti e commoventi che abbiano riguardato un artista.
    Amedeo bello e corteggiato dalle donne, amante appassionato, desiderato da intellettuali e aristocratiche ad un tratto si innamora della giovane Jeanne e per lei rinuncia a tutte le avventure e agli incontri nuovi, con lei si sposa, insieme fanno una figlia. L’amore della moglie per Modì è smisurato, immenso così come la stima artistica che lei gli dimostrava costantemente. Jeanne sarà anche lei pittrice imparando dal marito ma riuscendo a trovare una propria vena artistica individuale. I due condivisero tutto, non si lasciano mai fino alla morte di lui. E quando Jeanne si trovò improvvisamente senza il suo amore non ebbe la forza di reazione per rimanere al mondo da sola. Quella coppia in assenza di uno dei due non era più niente. Come in Romeo e Giulietta è quasi lo stesso finale, l’amore non può sopravvivere agli amanti.
    Grande finale tragico e romantico di una storia d’amore totalizzante come era totalizzante la vita di Parigi in quel magico inizio di secolo.
    Ma raccontare Modigliani significa anche parlare di un periodo storico in cui il concetto di arte era completamente libero, slegato da regole commerciali come vengono concepite oggi.
    Significa parlare del ruolo dell’artista delle motivazioni misteriose per le quali una persona preferisce fare la fame piuttosto di non essere più artista. Significa riflettere sul concetto di fedeltà a se stessi e alle proprie idee e su quanto tutto ciò possa essere motivo di dolore e di gioia.
    Non si può raccontare Modigliani senza raccontare delle donne che lui ha amato e dipinto.
    Il mondo femminile con la sua dolcezza con la sua impenetrabilità e sensualità è al centro della pittura e della vita di Modì.
    Ed è proprio attraverso le figure femminili che è raccontata la storia di questo spettacolo.

    Lo spettacolo verrà realizzato con una scenografia a strati trasparenti che costituiranno parte integrante degli ambienti dell’azione ma che, all’occorrenza, si trasformeranno in veri e propri schermi in grado di riproporre materiali fotografici o filmati.
    Le pareti vivranno di proiezioni e retroproiezioni in un susseguirsi di evocazioni del passato e richiami al presente in stile flash-back.
    Si andrà avanti e indietro nel tempo della vita di Modigliani e, oltre ai personaggi in carne ed ossa, ne vivranno altri come proiezioni della mente del protagonista.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI