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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Tartufo ovvero l’Impostore, Molière – Buscemi (2017)

    Titolo: Tartufo ovvero l'Impostore

    di Andrea Buscemi
    con Livia Castellana, Martina Benedetti, Francesco Tammacco, Pantaleo Annese, Claudia Castriotta
    produzione Fondazione Sipario Toscana Onlus/La Città del Teatro di Cascina
    in collaborazione con la Versiliana Festival di Marina di Pietrasanta

    Chi è Tartufo? Un parassita, uno sfruttatore, un ipocrita, falso come Giuda, bigotto, baciapile, odioso… Ha un losco passato (lo scopriremo al termine della commedia) che mantiene, però, ben nascosto a tutti, sotto il manto del cristiano-cattolico, devoto ad oltranza agli insegnamenti di santa madre Chiesa. Il falsone si è introdotto a casa del ricco Orgone dove la fa da padrone, amatissimo da lui e dalla madre di lui, la signora Pernelle, acida e bacchettona, e invece inviso, temuto, disprezzato dal resto della numerosa famiglia. La quale famiglia è composta da una moglie di nome Elmira, la figlia di lui Marianna, una servetta simpatica, intelligente e impertinente, Dorina, e infine la vecchia suocera, la signora Pernelle. A questi si aggiunge Valerio, un onesto ragazzo fidanzato di Marianna.
    La storia è fatta di poco: Orgone si lascia a tal punto abbindolare dal falsone Tartufo da volergli dare in sposa la figlia Marianna (già promessa in precedenza a un altro) e da decidere di nominarlo erede di ogni sua sostanza… Ma di poca storia Molière sa farne un capolavoro. Uno dei grandi capolavori del teatro “leggero” europeo: “leggero”, non comico, perché di comico c’è ben poco in Tartufo: è un’opera di accusa verso lanobiltà francese. Tartufo rappresenta l’ipocrita che vive sotto la devozione religiosa e devozione affettiva ma che in realtà vuole solo trarre vantaggio dalla fiducia concessagli, per poi tradirla. Non a caso Molière durante una rappresentazione della commedia davanti al re affermò che “la commedia deve correggere gli uomini divertendoli”.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI