ARCHIVIO SPETTACOLI
Tiny, A. Ajmone (2016)
Titolo: TinyRegia: Annamaria Ajmone
di e con / by and with Annamaria Ajmone
musiche / music Marcello Gori
disegno luci / light design Giulia Pastore
costumi / costume Caned Icoda
consulenza artistica / artistic consulance Maria Giovanna Cicciari
produzione / production CAB 008 con il sostegno di / with the support of Regione Toscana e / and MiBACT
con il sostegno di / with the support of Fondazione Romaeuropa Promozione Danza, CSC Centro per la scena contemporanea – Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
in collaborazione con / in collaboration with DIDstudio / Ariella Vidach AiEP, I Macelli – Certaldo
“In Tiny esploro il mio corpo come un archivio popolato da memorie personali e culturali, fantasie, forze invisibili, echi lontani, suoni, odori, immagini. Individuo e seleziono tracce di me, attraverso le quali viene vissuto e costruito lo spazio da abitare. Il processo di metamorfosi interiore si confonde con quello esteriore, contamina lo spazio in un continuo gioco di risonanza.”
Tiny è una ricerca sulle zone-limite, dove non esiste una vera separazione tra universo esterno e contenuti interiori, poiché l’Io non è mai isolato da ciò che lo circonda, ma si definisce a partire dalle sue relazioni e grazie ad esse impara a conoscere.
L’idea di Tiny nasce in seno ad un progetto di ricerca iniziato nel 2013 con la filmaker Maria Giovanna Cicciari, il cui scopo era indagare la relazione tra l’immagine in movimento e la danza. (www.radura.it) Il lavoro si è sviluppato in maniera totalmente libera, alternando sessioni di lavoro al chiuso ad altre all’aperto. Da questi continui passaggi è nata l’esigenza di creare uno spettacolo che approfondisse le relazioni, gli scambi, e le trasformazioni che esistono, sia a livello temporale che spaziale, tra mondo interiore ed esteriore.
Tiny riflette su come l’essere umano esista nel mondo abitando lo spazio. Dove abitare assume il significato di abbracciare, percorrere, stare, soggiornare presso le cose. Lo spazio non sta di fronte a noi, non è altro dall’uomo.